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Nell'ultimo anno le aziende confiscate alla mafia sono state 1.377

Primato di confische in Sicilia con il 37,6%: l'isola occupa il primo posto della classifica stilata dall'Agenzia nazionale sui beni confiscati

30 aprile 2011

Le aziende confiscate alla criminalità organizzata, in Italia, nell'ultimo anno, sono state 1.377, di cui 54 a titolo definitivo. Quelle in gestione anche da destinare, e per lo più inattive, sono invece 232, vale a dire il 16,8 per cento del totale complessivo.
Sono alcuni dati forniti dall'Agenzia nazionale sui beni confiscati, nel corso della giornata di studi organizzata in collaborazione da Fillea e Cgil con il Centro studi Pio La Torre.
Secondo i dati, l'84 per cento delle aziende confiscate rientrano in tre categorie principali: srl (643), imprese individuali (325) e società in accomandita semplice (199). La regione con il maggior numero di aziende confiscate è la Sicilia, dove dato arriva a toccare il 37,6 per cento; seguono Campania (19,6), Lombardia (14,2), Calabria (8,2) e Lazio (8).

Le aziende uscite dalla gestione controllata sono 431, pari al 31,3 per cento del totale. Per 250 di loro è stata ottenuta la cancellazione dal Registro delle imprese; per 123 è stata conclusa la procedura di scioglimento e messa in liquidazione. Le restanti, che rappresentano il 4,2 per cento del totale uscito dalla gestione, sono riconducibili alla fattispecie della vendita (45) e della revoca della confisca (13).
Sul fronte dei rapporti bilaterali, l'agenzia è attiva in Argentina e Spagna: a livello comunitario, collabora con la Commissione europea. In particolare è in programma a Roma la visita di una delegazione argentina per arrivare alla firma di un protocollo d'intesa con le autorità per avviare forme di collaborazione sull'utilizzo dei beni confiscati.
Tra le situazioni patrimoniali che producono reddito, e che rientrano tra i beni in carico all'Agenzia nazionale dei beni confiscati, sono stati citati il 'Lido dei Ciclopi' di Catania e la società 'Strasburgo srl' di Palermo.

Tra le situazioni più difficili l'hotel San Paolo di Palermo, una struttura con 354 stanze, che subisce perdite in seguito a difficoltà di mercato. Molto complesso risulta, infine, il sequestro dei beni riconducibili a Massimo Ciancimino. Infatti, nella relazione sull'attività svolta nel 2010, redatta dal prefetto Mario Morcone, prima di mettersi in aspettativa da direttore dell'Agenzia per candidarsi a sindaco di Napoli, si parla anche del "sequestro in danno di Massimo Ciancimino", condannato in appello a tre anni e quattro mesi di carcere per riciclaggio. Dai dati emersi fino ad oggi si parla di una piccola parte del "tesoro" se, come è scritto nella relazione, "la vicenda giudiziaria, che si sviluppa secondo le indicazioni del presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, riguarda valori che oscillano tra i 300 e i 500 milioni di euro", distribuiti in "investimenti finanziari e beni intestati e persone fisiche e di compendi aziendali". Una cifra rilevantissima nascosta, secondo l'Agenzia, dentro i confini nazionali ma soprattutto all'estero, in Romania. "Una parte di quote societarie e di beni - si legge nel rapporto - è stata individuata in Italia, mentre l'asset di maggior valore economico, attraverso la Sirco Spa, società holding oggi svuotata, e l'Agenda 21 s.a., società di diritto romeno, risulterebbe controllare un enorme volume di affari che investe il ciclo dei rifiuti: dalle discariche presenti in Romania (ivi compresa una considerata tra le più grandi d'Europa, 150 ettari di estensione per 40 metri di profondità), alle società di selezione e trasformazione, a quello di smaltimento di fanghi tossici".

Il lavoro di chi deve individuare e tentare di intestare allo Stato quei beni non è finito: "L'amministratore finanziario nominato dal tribunale di Palermo e un ufficiale in servizio presso l'Agenzia nazionale stanno operando, anche direttamente in quel Paese, per il recupero del patrimonio, investendo la nostra ambasciata e il magistrato italiano di collegamento presente a Bucarest".

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30 aprile 2011
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