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Nella speranza di ritornare dall'Afghanistan entro il 2011

Il ministro della Difesa La Russa al Senato sull'attentato che ha portato alla morte quattro nostri soldati

14 ottobre 2010

"L'arco temporale della missione resta quello indicato da Obama, il 2013. Però possiamo sperare che entro il 2011 nella zona ovest dell'Afghanistan, la nostra funzione sarà limitata solo all'addestramento delle forze di polizia e delle forze armate".
Lo ha detto ieri il ministro della Difesa Ignazio La Russa nell'informativa al Senato sull'attentato che ha portato alla morte dei quattro alpini italiani nell'ultimo conflitto a fuoco in Afghanistan.
"E' una missione di pace ma che comporta atti che possono essere definiti di guerra" ha aggiunto il ministro. E, per quanto riguarda l'esplosione, "è avvenuta durante il conflitto a fuoco e sono intervenuti due aerei F-16 statunitensi con azioni di fuoco con la mitagliera di bordo" ha detto, sottolineando l'aspetto legato alla deflagrazione avvenuta dopo l'inizio del conflitto con gli insorti.
"In nove anni di missione in Afghanistan mai nessun soldato italiano ha dato adito a osservazioni circa l'impiego delle armi: mai alcun soldato italiano è andato oltre il legittimo e necessario uso delle armi e mai ha provocato danni ai civili" ha sottolineato il ministro della Difesa, che ha ribadito che intende chiedere "non una decisione ma un parere alle commissioni parlamentari" sull'armamento degli aerei. Inoltre, "noi non siamo andati in Afghanistan per conculcare la libertà, né per risolvere alcuna controversia internazionale con quel Paese".
La Russa ha ricordato che la missione rispetta appieno i parametri indicati dall'articolo 11 della Costituzione che ripudia la guerra. La nostra, ha aggiunto, "è un'azione per promuovere la pace e la giustizia sotto l'egida di una organizzazione internazionale". Il ministro, però, ha anche mostrato di considerare irrealistiche certe opinioni espresse sui risultati conseguiti finora: "Non siamo interessati a trasformare l'Afghanistan in una sorta di Svizzera...". E ha concluso: "Tenere il più lontano possibile dalle nostre case e dalle nostre città il terrorismo. Questa è la ragione principale per cui siamo andati e stiamo in Afghanistan". [Adnkrono/Ing]

- Strage di militari italiani in Afghanistan (Guidasicilia.it, 09/10/10)

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14 ottobre 2010
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