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Nelle piazze di paesi dove nessuno va mai...

Beppe Grillo continua il tour elettorale in Sicilia, mentre i suoi "aprono" alla tv

03 giugno 2013

"Aspettavate me? La processione è già passata... Sto scoprendo dei paesini in Sicilia favolosi e fantastici, dove non viene nessuno, soltanto io... Avete cinque liste per 5 mila votanti, un candidato per ogni condominio...".
Il tour elettorale siciliano di Beppe Grillo continua. Dopo Acate e Siracusa (lo scorso sabato) ieri si è presentato ad Acate, in provincia di Ragusa, per poi spostarsi nell'Ennese, a Piazza Armerina e Leonforte.
"Il cambiamento in Italia deve cominciare dalla Sicilia - ha detto Grillo alla platea del paesino - che è la regione maggiormente martoriata e depredata del Paese. Non cerco voti, ma ascolto".

L'intervento è stato interrotto per una decina di minuti a causa di un malore che ha colto uno dei presenti, che poi si è ripreso. Il leader del M5s ha chiesto alle altre persone di fare spazio e di farlo respirare mentre qualcuno ha chiamato il 118 per fare intervenire un'ambulanza. La persona si è ripresa e Grillo ha sorriso e fatto una battuta: "Certo, poverino, si è sentito male perché ho detto che tolgono la pensione... Ma adesso fatelo sedere...".
Poi i consueti "affondo": "Questo Paese sta esplodendo, è finito dal punto di vista economico e politico: siamo nelle macerie", ma "il governo fa proclami", con il premier "Capitan Findus Letta" che "vende soltanto miraggi e dice che c'è un problema occupazione per i giovani con un tweet.... L'Italia è come un cammello - ha spiegato poi dal blog - che, se debilitato, può morire all'improvviso".

"Secondo uno studio della Cgil, un sindacato che ha contribuito a distruggere il lavoro in Italia - ha osservato ancora Grillo - ci vogliono 13 anni per tornare al Pil del 2007 e 63 anni per avere lo stesso livello di occupati. Sessantatre anni? Sembra la marcia di Mosè nel deserto del Sur verso la Terra Promessa". Una desolazione davanti alla quale "il cuore dell'uomo" si comporta "come un cammello che, se debilitato, può morire all'improvviso sotto sforzo, senza dar prima alcun segno". "La disoccupazione è del 12,8%, mentre i giovani disoccupati sono il 40% - scrive sul suo blog Grillo - il Sud è diventato terra di emigrazione come nell'Ottocento. Il debito pubblico batte ogni mese un record. Si produrrà di meno, anche beni di prima necessità. L'Ocse ha tagliato le stime del nostro Pil a meno 1,8% per il 2013, che significa perdere circa un milione di posti di lavoro".
Cifre allarmanti, e di fronte a questa crisi, accusa, Grillo "il governo fa solo proclami e si balocca con il presidenzialismo, la legge elettorale che verrà, sotto gli occhi vigili di Napolitano, la presa per il c... del falso taglio al finanziamento dei partiti, la legge per eliminare M5S dal parlamento, la nuova Costituzione e altre amenità...". Come quello di uno Stato che "manda la guardia di finanza dai B&B e si fa scappare 21 miliardi di euro del Monte dei Paschi con lo scudo fiscale".
"Ci fottiamo con le nostre stesse mani", ha sostenuto Grillo, ma il Movimento 5 stelle, ha una via d'uscita, una proposta per un Paese che immagina "essere un comunità". "La priorità assoluta - conferma - è il lavoro, poi la casa. Abbiamo lanciato un grande messaggio per dare lavoro alle imprese, per fare efficienza energetica, per fare ripartire il settore dei mobili e dell'edilizia".

E per dare maggiore visibilità e diffondere le iniziative del M5s arriva la sterzata nelle comunicazioni: non solo Internet, via anche all'accesso a trasmissioni televisive. La partecipazione del deputato  Roberto Fico a 'In mezz'ora' di Lucia Annunziata su Raitre, è uno dei passi della svolta.
Intanto Grillo continua nell'attacco a giornalisti e alla politica. E anche al presidente della Repubblica: "Napolitano, fatti un esame di coscienza - dice dal palco di Marina di Ragusa - andavi da Roma a Bruxelles con un volo da 66 euro e te ne facevi rimborsare 800, non hai infranto la legge, ma l'etica sì". E torna ad accusare Rodotà di "avere tradito" alleandosi con "Vendola e gli altri di sinistra e di parlare con i giornali".
L'ex candidato a Capo dello Stato del M5s da Bologna smentisce di "avere intenzione di spaccare il Movimento", ma, anzi, di "avere parlato bene" dei suoi parlamentari. Non ha "mai avuto l'abitudine di polemizzare", ricorda Rodotà, ma si "permette una battuta: non sono stato in freezer in questi anni, credo di essere stato molto attivo non solo nella difesa della Costituzione, ma anche sul campo".

Fico In Mezz’ora... - La nuova strategia del Movimento Cinque Stelle, che con Beppe Grillo si è deciso a rompere il tabù della presenza in tv, ha il volto dialogante di Roberto Fico, che sceglie lo studio di 'In 1/2 H' su Rai3 e il faccia a faccia con Lucia Annunziata per confermare, tra l'altro, di essere candidato alla presidenza della commissione di Vigilanza. E per fare dietrofront sull'editto del leader contro Floris e Gabanelli: "A loro non capiterà mai niente".
A tenere banco nell'intervista, in casa dell'ex presidente di Viale Mazzini, è anche il futuro del servizio pubblico. "Sono candidato alla presidenza di Vigilanza Rai, sono laureato in scienze della comunicazione, ho un master in management e mi sono occupato di comunicazione quindi sono sembrato il più adatto", rivendica Fico alla vigilia di una settimana che si annuncia decisiva per la costituzione delle commissioni di garanzia.
E da presidente in pectore della bicamerale mette sul tavolo la sua ricetta: "La Rai deve essere tolta dalle mani dei partiti, non è possibile il monopolio dei partiti". "Lo dicono tutti", incalza Annunziata. "Ma noi siamo gli unici credibili". Nel mirino anche la legge Gasparri: "Va cambiata la governance della Rai, ad esempio cambiando il modo di elezione del cda prevedendo anche la rappresentanza dei cittadini", perchè la Rai "deve essere un bene comune come l'acqua". E accenna anche, senza entrare nei dettagli, all'ipotesi cara ai Cinque Stelle di privatizzare due reti. Critiche respinte al mittente dal padre della legge: "Fico? Non lo voto - rivendica Maurizio Gasparri - e non credo che si possa votare un esponente di un partito che denigra una legge che ha modernizzato il settore, che sta per festeggiare il suo decimo compleanno e che non sarà modificata".
Quanto alla presidenza della Vigilanza, "è giusto che vada all'opposizione. Ma poi si deve votare una persona".
Fico sgombra anche il campo dai paralleli tra l'attacco di Grillo di ieri a volti storici di Rai3 come Floris e Gabanelli e l'editto bulgaro di Berlusconi: "Grillo esprime le sue considerazioni, ma a questi giornalisti e alle loro trasmissioni non capiterà mai niente", assicura. "Vogliamo solamente un'informazione libera, indipendente dai partiti".

E intanto Antonio Venturino... - Il vicepresidente dell'Ars Antonio Venturino, eletto nell'M5s ed espulso dal movimento, è stato ospite alla assemblea regionale di Azione Civile, la formazione politica di Antonio Ingroia, a Palermo. "La mia - ha spiegato - è una presenza educata. Ritengo giusto ascoltare chi mi ha ascoltato a questo incontro per capirne le prospettive".
Quanto alla sua vicenda nel M5s, Venturino ha osservato: "So che del mio caso si parla a Roma anche se nessuno dei parlamentari mi ha chiamato. Ribadisco che in tanti non vedono di buon occhio quello che non si sta facendo. C'è un disagio di moltissimi che non si riconoscono più in Beppe Grillo. Serve un contenitore che prosegua in maniera più fattivo il progetto che è stato iniziato", conclude.

Sul M5s e su suoi metodi propagandistici è intervenuto anche Ingroia: "Ho spesso criticato aspramente il governo Letta-Alfano, ma il testo sul finanziamento pubblico ai partiti varato dal Consiglio dei ministri rappresenta un buon di partenza. La linea che si segue  porta alla progressiva abolizione del finanziamento pubblico, ma non ci si benda gli occhi sulla necessità di consentire di fare politica solo a chi ha alle spalle lobby o finanziatori occulti. Per questo trovo più propagandistico che altro le critiche mosse dal Movimento 5 stelle". "Il dialogo con la base del movimento 5 stelle non si è mai chiuso - ha detto Ingroia -, è Grillo che invece ha chiuso. Con il movimento abbiamo molti punti in comune, e l'assemblea di oggi vuole essere soprattutto un punto di partenza per un dialogo con un'aerea che chiede un cambiamento della politica. Una richiesta che chiaramente viene anche dal M5s".
"Abbiamo avviato la campagna di adesione ad Azione civile. È significativo che questo percorso parta da Palermo con la prima assemblea cui ne seguiranno altre in tutta Italia concludendosi con l'assemblea nazionale del 22 giugno a Roma", ha sostenuto Ingroia, che ha ribadito "ad Aosta non andrò".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it]

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03 giugno 2013
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