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Neolaureati e mercato del lavoro

Quanti sono, chi sono e quanto guadagnano i giovani laureati che riescono ad inserirsi nel mondo del lavoro

18 giugno 2005

L' 'Indagine Istat sull'inserimento professionale dei laureati', indagine effettuata sull'anno 2004, sostiene che il 74 % dei giovani italiani ha già un lavoro tre anni dopo il conseguimento della laurea.
Secondo l'indagine Istat l'ultimo triennio - quello che va dal 2001 al 2004 - sembra sia stato caratterizzato da un aumento della partecipazione dei neo laureati al mercato del lavoro: la percentuale delle persone che non lavorano e dichiarano di non cercare lavoro è diminuita dal 16,1 per cento del 2001 al 13,4 per cento del 2004.
Nel triennio preso in esame sono però calati anche gli ''occupati continuativi iniziati dopo il conseguimento della laurea'': infatti passa dal 63,2 per cento del 2001 al 56,4 del 2004.
In aumento invece i laureati che già durante gli studi svolgevano un'attività lavorativa: passano infatti dal 10,2 per cento del totale degli occupati al 16 per cento.

All'interno di tale quadro ad essere penalizzate ancora una volta sono le donne: se il 62,2 per cento degli uomini laureati negli ultimi tre anni, nel 2004 risultava occupato in lavori continuativi, la stessa percentuale al femminile raggiunge appena il 51,8 per cento.
A livello territoriale, manco a dirlo, penalizzato il Sud: "E' il 64,6 per cento dei laureati residenti al Nord - si legge nel rapporto - ad aver trovato un lavoro stabile dopo la laurea contro appena il 42,3 per cento riscontrato tra i giovani dottori residenti nel mezzogiorno ed il 56,4 per cento nel Centro Italia"; e la più ampia facilità di accesso per i giovani del Centro-Sud alla formazione retribuita compensa solo marginalmente le difficoltà a trovare un lavoro. Infatti, rileva ancora l'Istat, "a cercare lavoro è ben il 25,4 per cento dei laureati residenti nel Mezzogiorno contro appena il 5,9 per cento dei residenti nelle regioni del Nord".

Ad incidere fortemente sull'introduzione nel mercato del lavoro dei giovani laureati, l'università di provenienza. Anche questo aspetto mostra un consistente divario territoriale. Sono soprattutto gli atenei con sede nel Nord Italia, infatti, a fare registrare le più elevate percentuali di persone che trovano un lavoro continuativo nel triennio successivo alla laurea: tra questi la Bocconi, i Politecnici di Torino e Milano e l'università di Bergamo.
Ciò non vuol dire che a Sud non ci siano buoni atenei (alcuni raggiungono l'eccellenza per quanto riguarda la didattica) o che non offrono buoni sbocchi professionali, ma in genere, si tratta di università che offrono attività formative incentrate soprattutto sulle discipline dell'area ingegneria ed economia che offrono più ampie possibilità di impiego.

E sono infatti gli ingegneri i più occupati. Sono loro i laureati che trovano più facilmente lavoro: l'81,7 per cento è occupato in modo continuativo in un lavoro iniziato dopo il conseguimento del titolo. Seguono i dottori nei settori chimico-farmaceutico (72,7 per cento) ed economico-statistico (68,2 per cento). I laureati che incontrano maggiori difficoltà a 'sistemarsi' sono, invece, quelli del gruppo giuridico (svolge un lavoro continuativo soltanto il 41,7 per cento dei laureati ed è alla ricerca di un lavoro ben il 20,8 per cento) e letterario (rispettivamente 46,2 per cento e 19,2 per cento).

Ma qual'è la retribuzione percepita dalle giovani qualificate leve del lavoro? I 'dottori' occupati guadagnano in media 1.260 euro al mese. Ad avere gli stipendi più alti sono i laureati del gruppo medico (1.850) seguiti da quelli del gruppo ingegneria (1.410). I colleghi del gruppo insegnamento con 1.050 euro al mese si piazzano all'ultimo posto nella graduatoria delle retribuzioni.
Guadagno di più gli uomini rispetto alle donne, i primi infatti guadagnano in media oltre 200 euro al mese più delle donne.
Inoltre, motivo delle scarse retribuzioni talvolta possono essere associate allo svolgimento di professioni non adeguate al titolo di studio conseguito: tra i laureati ben il 32 per cento svolge un lavoro per il quale la laurea non è richiesta.
E proprio sulla situazione delle retribuzioni percepite dai neolaureati dipendenti sotto i 30 anni, ci danno un quadro i dati emersi dal ''secondo rapporto sulle retribuzioni dei giovani in Italia'', realizzato dalla Organization design & Management in collaborazione con Corriere Lavoro.
Dati sorprendenti che in una sola frase ci dicono: ''Sei un neolaureato? Guadagnerai di meno''.
La laurea infatti, nel nostro Paese non serve a guadagnare di più nei primi anni di carriera. Il valore del titolo di studio si esprime più come strumento di maggiori opportunità di formazione e di carriera che come gratificazione economica immediata.
 
Gli uffici del personale delle società italiane non sembrano interessati al maggior successo aziendale dei laureati, almeno per i primi anni. Si registra addirittura una sorta di sfiducia nei confronti dei titoli di studio accademico, sfiducia evidenziata dalle cifre: laureati e non guadagnano nei primi anni di carriera più o meno le stesse cifre. Con clamorose sorprese: nel nord-est una persona con meno di 30 anni e senza laurea guadagna 1.800 euro lordi in più all'anno di un pari età laureato.
Anche per quanto riguarda questo aspetto, si nota il divario territoriale: i giovani lavoratori laureati di Milano guadagnano di più di quelli di Roma, seguiti a loro volta da quelli del Nord Ovest, del Nord est e del Centro. Fanalino di coda il solito Sud.
Le retribuzioni differiscono anche per il settore d'occupazione. Cosi a guadagnare di più tra i quadri e impiegati saranno quelli occupati nell'area funzionale Marketing - Commerciale - Comunicazione, con medie rispettivamente di 42.152 e 23.107 euro lordi annui, mentre tra gli operai il settore più redditizio è la Manutenzione (18.786 euro lordi annui di media).
I settori meno redditizi sono per i quadri il Ricerca & Sviluppo (38.033 euro lordi annui di media), quello Amministrativo per gli impiegati (20.155 euro lordi annui) e il settore logistico per gli operai.

Ma quali aziende pagano di più i giovani? Per i quadri e gli impiegati sono le Banche e le Assicurazioni, (43.082 e 23.520 euro lordi annui rispettivamente) mentre per gli operai sono quelle che operano nel settore dei Trasporti (18.989 euro lordi annui di media). Inoltre il settore del Credito e delle Assicurazioni è anche quello che riconosce maggior valore alla laurea. Un giovane quadro laureato che lavora in banca arriva a guadagnare 2.700 euro in più l'anno di un pari grado ed età non laureato.

- L'80% dei giovani trova lavoro grazie a amicizie e laurea giusta (la Repubblica)

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18 giugno 2005
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