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Nessun accordo tra Monti e sindacati

Cgil, Cisl, Uil e Ugl "delusi" dopo l'incontro con il premier hanno confermato lo sciopero generale

12 dicembre 2011

Ieri sera, alla vigilia dello sciopero generale, il premier Mario Monti ha incontrato a Palazzo Chigi i sindacati per fare il punto agli emendamenti sulla manovra. All'incontro era presente anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero.
A conclusione dell'incontro, un incontro informale ottenuto in extremis dai segretari generali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che hanno giudicato la manovra varata dal Governo come "iniqua" e "ingiusta", in particolare per quanto riguarda le nuove norme sulle pensioni e la reintroduzione dell'Ici, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti e Giovanni Centrella  hanno confermato lo sciopero generale.

E' stato un incontro "per noi del tutto insoddisfacente". Dal premier Mario Monti, ha spiegato il leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell'incontro protrattosi quasi oltre le due ore, è arrivato "un impegno un pò generico" a tener conto di quanto chiesto dal Parlamento e dai sindacati. Inoltre, "se la soluzione si chiama indicizzazione e Imu non risponde alle richieste che abbiamo fatto". Stessi toni da Bonanni che insiste sulla mancanza di equità: "Monti ci ha detto che la condizione che vive il Paese è molto grave e bisogna agire rapidamente. Noi ne siamo convinti, ma le posizioni restano distanti perchè bisogna trovare soluzioni con senso di equità. Ci vuole ancora più equità". Il segretario della Uil Angeletti, ha motivato ancora meglio le ragioni della conferma della protesta: "dalle argomentazioni usate sul perchè non potevano fare diversamente, non possiamo dedurre che questa idea della valutazione delle nostre proposte sia foriera di grandi speranze". Insomma, ha tagliato secco Angeletti: "Incontro del tutto insoddisfacente".
Confermata quindi per oggi la protesta di tre ore (saranno otto per la Fiom che si ferma anche contro la Fiat), oltre a presidi davanti al Parlamento per tutta la durata della discussione sulla manovra e di fronte alle prefetture delle città d'Italia.
Le proteste andranno avanti nei prossimi mesi in quello che, ipotizza Bonanni, senza concertazione ci potrebbe essere "un percorso di guerra", nel quale "la politica sarà in difficoltà e dovrà ricorrere al voto di fiducia".
Pagano sempre i soliti, hanno ribadito i sindacati, lavoratori e pensionati a reddito fisso, colpiti anche dal rincaro dei carburanti e delle addizionali. "Ancora una volta due pesi e due misure", hanno sottolineato. C'è la condivisione da parte dei sindacati della "condizione grave in cui versa il Paese", ma la soluzione non è quella proposta.

Dall'altra parte del tavolo, però, la posizione rimane ugualmente immutata: "Il governo - si legge nel comunicato ufficiale al termine dell'incontro - ha fornito precisazioni e chiarimenti nell'intendimento di rappresentare dettagliatamente gli elementi di equità presenti nel decreto. La presentazione del governo ha preso le mosse dalla situazione di estrema emergenza finanziaria ed economica che ha investito il nostro paese all'interno della più vasta crisi europea. E' stato ricordato che il decreto include solo i provvedimenti più urgenti, ma ad essi seguiranno altre misure per completare il processo delle riforme avviato". E conclude che "il presidente del Consiglio ha osservato come il governo in questi giorni abbia ascoltato attivamente il Parlamento e questa sera i rappresentanti sindacali. Alla luce delle opinioni raccolte, il governo renderà note le sue determinazioni nel più breve tempo possibile".
Le Borse oggi non scioperano ed è in vista un'importante asta di Bot. Non a caso lo stesso Angeletti ha ammesso: "Il governo ci ha spiegato che esiste il problema dei mercati e bisogna recuperare credibilità" per pagare meno interessi e ridurre l'onere del debito pubblico.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, Repubblica.it]

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12 dicembre 2011
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