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Nessun nuovo Cpt

Pisanu sull'immigrazione: ''In Italia non faremo altri centri di permanenza. Bisogna aumentare la prevenzione''

10 giugno 2005

In Italia non si apriranno più Cpt (Centri di permanenza temporanea). L'Italia, infatti, secondo il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, deve occuparsi, insieme a tutti gli altri Paesi interessati dal fenomeno dell'immigrazione clandestina, di fermare le partenze dei dolenti carichi di disperati e non di cercare sistemazioni una volta che questi arrivano sulle coste italiane.
''Non apriremo più centri di permanenza temporanea. Il nostro problema - ha spiegato il ministro Pisanu, in una conferenza stampa con i giornalisti stranieri accreditati in Italia - è di evitare che i clandestini partano e quindi continueremo a lavorare con accordi bilaterali con i paesi di origine e transito''.
Il ministro ha comunque sottolineato l'importanza dei Cpt: ''Sono strutture indispensabili per controllare i clandestini già arrivati''.

''Nel 2004 - ha detto il responsabile del Viminale - in Italia sono state arrestate 237.229 persone che erano extracomunitari irregolari o persone di cittadinanza ignota o apolidi: essi costituiscono, nella media nazionale, il 38,8 per cento degli arrestati nel nostro Paese''.
Pisanu ha inoltre ricordato anche che ''il 30,84 per cento della popolazione carceraria italiana è rappresentato da extracomunitari, quasi tutti irregolari: questo dà la dimensione di un fenomeno che chiede lo scrupolo e l'impegno che io personalmente dedico al problema''.
''Il fatturato annuo dei trafficanti di clandestini - ha proseguito il ministro - è ormai paragonabile al fatturato mondiale della droga". Un business che cresce di anno in anno. ''Il traghettamento dalla Libia all'Italia che l'anno scorso ad un immigrato clandestino costava mediamente da 1.200 a 1.500 dollari quest'anno costa da 2.200 a 2.500 dollari''.
Alle frontiere libiche, ha detto ancora il ministro, ''si riversa gran parte dei flussi migratori provenienti da Egitto, Corno d'Africa, Sahel e Africa Subsahariana in generale''.
Una pressione che negli ultimi mesi sta aumentando fortemente per lo stato di particolare gravità in cui versano i poveri raccolti nelle zone sopra elencante e che, affamando le popolazioni, spinge verso una disperata fuga. Fino a qualche mese fa, infatti, il 65-80% di quanti arrivavano via mare erano egiziani, mentre gli altri provenivano da vari paesi africani. Negli ultimi giorni il numero di egiziani e nordafricani è diminuito drasticamente ed è aumentato notevolmente il numero di quanti arrivano dal Corno d'Africa e dall'Africa Subsahariana.

Queste percentuali e queste problematiche dimostrano il fallimento della legge Bossi-Fini, che non ha minimamente arginato i flussi immigrativi. E' risaputo che il numero delle persone, che arrivano con cadenza quasi quotidiana per la maggior parte sulle coste siciliane, in questi ultimi anni è aumentato insieme alle violazioni dei diritti umani, dopo gli accordi segreti con la Libia.

La dichiarazione di Pisanu è stata accolta con soddisfazione da Rifondazione Comunista. ''Lo riteniamo una prima, Foto di Giovanni Conteimportante vittoria della campagna contro i Cpt che movimenti, associazioni laiche e cattoliche, forze sociali e politiche, parlamentari hanno da tempo condotto'', ha commentato il parlamentare comunista Giovanni Russo Spena.
Scetticismo invece da parte dei Verdi. ''L'annuncio di non procedere all'apertura di nuovi Cpt andrà verificata nei fatti - ha spiegato il deputato Paolo Cento - ma comunque conferma quanto giusta è la mobilitazione che associazioni, movimenti, no global e forze politiche hanno attivato in questi mesi contro questa mostruosità giuridica e istituzionale, ora bisogna proseguire la battaglia per chiudere i Cpt esistenti''.
La senatrice Verde, Tana de Zulueta ha commentato: ''Il ministro dell'interno Pisanu parla di  'strutture per controllare i clandestini', come se fossero dei lager. In effetti, il governo dice quello che fa: utilizza illegittimamente questi centri a scopo punitivo, relegando gli immigrati in vere e proprie strutture detentive. Tra l'altro - ha aggiunto la senatrice - il ministro sostiene di poter arginare l'arrivo di nuovi immigrati promuovendo nuovi 'accordi bilaterali'. Ma l'unico accordo che sta a cuore al ministro Pisanu  è purtroppo quello con la Libia, un patto segreto tra Berlusconi e Gheddafi, che ha portato a ripetute violazioni del diritto internazionale. Per di più questo accordo non funziona e i risultati sono sotto gli occhi di tutti''.


- Decreto Legislativo 25 luglio 1998, n. 286 (Legge Bossi-Fini)

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10 giugno 2005
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