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Nessuna traccia di Denise nella casa degli indagati

Nell'immobile di Villagrazia di Carini (PA), utilizzato da alcuni indagati, le analisi del Ris dei carabinieri non hanno trovato tracce di Denise Pipitone

15 luglio 2010

Non sono state trovate tracce, né biologiche, né impronte, dell'eventuale presenza della piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (TP) l'1 settembre 2004, nell'immobile di Villagrazia di Carini (Pa), utilizzato da alcuni degli indagati, in cui su incarico del gip di Marsala Caterina Greco, hanno effettuato rilievi gli esperti del Ris dei carabinieri.
Sull'esito di questo "accertamento tecnico irripetibile" gli ufficiali del Ris hanno riferito nell'incidente probatorio tenutosi ieri davanti al gip Greco. L'accertamento era stato disposto nell'ambito del secondo troncone d'inchiesta, che vede indagati, per concorso in sequestro di minorenne, Antonino Cinà (la casa su cui sono stati svolti i rilievi era nella sua disponibilità), la moglie Giovanna D'Assaro, il padre di questa Giuseppe D'Assaro, e Anna Corona, quest'ultima ex moglie di Piero Pulizzi (padre naturale di Denise) e madre di Jessica Pulizzi che, assieme all'ex fidanzato Gaspare Ghaleb (accusato di false dichiarazioni al pm), è attualmente sotto processo davanti al tribunale di Marsala.

La scorsa settimana, davanti al tribunale di Marsala ha testimoniato la 71enne Francesca Randazzo, madre di Piera Maggio, a cui, la mattina dell'1 settembre 2004, era stata affidata la bambina scomparsa. "Non ho mai tolto gli occhi di dosso a mia nipote - ha dichiarato, piangendo, l'anziana -, mi sono distratta un po' solo quando ho calato la pasta per il pranzo. Fino alle 11.30, ho visto mia nipote giocare con la bambola, ma quando mancava un quarto a mezzogiorno non c'era più. A quel punto è scattato l'allarme".
A fine udienza la mamma di Denise, la signora Maggio, ha parlato con i giornalisti raccontando che la sua casa, a Mazara del Vallo, "è diventata addirittura meta di turismo. Vengono da fuori della Sicilia per vedere il posto, dove è scomparsa mia figlia". "In questi sei anni - ha aggiunto - ho speso tutto quello che avevo per cercare mia figlia. Ho anche ingaggiato un investigatore privato. Ma adesso non ho più risorse. Mi serve un lavoro, che non sia, però, ad esempio, quello di cassiera di un supermercato, dove sarei oggetto di sguardi e curiosità. Per trovare un impiego, sono disposta anche ad andare via da Mazara".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it]

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15 luglio 2010
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