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NESSUNLUOGO

Marco Paolini e Mario Brunello raccontano di una curiosa ipotesi sull'Odissea: sarebbe stata scritta da una principessa trapanese

16 settembre 2011

Nessunluogo
Letture tratte dal romanzo "Erewhon" di Samuel Butler
Riduzione e drammaturgia di Guido Barbieri
Marco Paolini (voce narrante) - Mario Brunello (violoncello)
Marettimo (Favignana), Castello di Punta Troia, giovedì 22 settembre 2011, ore 16.30

"La più bella isola italiana dopo Capri". Così Fulco Pratesi ha definito Marettimo, la più aspra e la più misteriosa delle "tre sorelle" che compongono l'arcipelago delle Egadi. Come tutte le isole minori d'Italia sta combattendo per rimanere viva, per non diventare solo un luogo di villeggiatura aperto due mesi all'anno. I duecento abitanti che hanno resistito alla emigrazione costituiscono infatti una comunità solida e di radici antiche che vuole a tutti i costi preservare non solo la propria identità, ma anche la biodiversità di un sito unico al mondo: una fauna intatta, che ha visto il ritorno dopo mezzo secolo della foca monaca, colture naturali di trenta diverse specie endemiche, le magnifiche rocce dolomitiche che illuminano di rosa, al tramonto, il versante occidentale.
È proprio per far conoscere i tesori naturali di Marettimo e per contribuire a salvarli dall'abbandono che l'attore Marco Paolini e il violoncellista Mario Brunello, due prestigiosi artisti da sempre sensibili alla difesa delle biodiversità, hanno deciso di consegnare all'"isola sacra", come l'ha chiamata Polibio, un piccolo, grande dono. Qualche mese fa, dopo anni di lavoro, è stato infatti completato il restauro del Castello di Punta Troia, un forte normanno costruito nel 1140, che in epoca borbonica fu trasformato in un carcere e dove venne rinchiuso, per molti mesi, insieme ad altri patrioti, Guglielmo Pepe.

Giovedì 22 settembre alle 16.30, sulla terrazza del castello, dalla quale si gode uno dei più incantevoli panorami del Mediterraneo, Marco Paolini voce recitante e Mario Brunello con il suo Maggini del Seicento daranno vita ad uno straordinario romanzo, oggi quasi dimenticato, firmato da un autore per più versi profondamente legato a Marettimo.
Il romanzo è Erehwon, l'opera più originale dello scrittore inglese Samuel Butler: un visionario e geniale j'accuse contro la società vittoriana del secondo Ottocento. Dopo il successo del libro, Butler intraprese un lungo viaggio in Italia che approdò fino alle Egadi, dove la sua presenza era destinata a lasciare tracce profonde. Si deve infatti a Butler, profondo studioso di letterature antiche, una tesi sconvolgente sviluppata nel volume 'The Authoress of the Odyssey' e che da più di un secolo fa discutere storici, critici e filologi: l'Odissea sarebbe stata scritta non da Omero, bensì da una principessa trapanese nascosta nella figura di Nausicaa, e proprio Marettimo sarebbe l'isola che nel poema ha assunto il nome di Itaca.

Nella performance di Paolini e Brunello, le pagine più significative di Erehwon s'intrecceranno quindi, in un avvincente doppio passo, alla "dimostrazione" di questa originale ipotesi, destinata nel tempo ad alimentare il mito delle Egadi. La riduzione del testo e la drammaturgia dello spettacolo sono realizzate da Guido Barbieri.
Gli spettatori raggiungeranno in barca l'istmo che separa l'isola dal promontorio di Punta Troia, e si incammineranno poi, a piedi, per percorrere il sentiero che conduce al castello. Lungo il percorso una serie di piccoli altoparlanti nascosti tra le pietre restituiranno un inedito racconto delle avventure di Ulisse narrate dalle voci della gente di Marettimo. Fino ad approdare alla terrazza del forte normanno per ascoltare il racconto affidato a Marco Paolini, cui farà da contrappunto il commento musicale eseguito da Mario Brunello.
La consulenza storica e letteraria è di Renato lo Schiavo. I racconti "sonori" sono stati raccolti da Michele Fundarò; tecnico del suono Salvatore Altese. L'organizzazione è a cura dell'Associazione C.S.R.T. "Marettimo". L'iniziativa è realizzata grazie al contributo del Comune di Favignana-Isole Egadi, con il patrocinio di Area Marina Protetta-Isole Egadi, Provincia Regionale di Trapani, Assemblea Regionale Siciliana, e con il sostegno di Banca Nuova e Jolefilm.

Note dello spettacolo di Guido Barbieri
Erehwon. Una parola misteriosa che non esiste in alcun vocabolario, in alcuna lingua del mondo. Eppure basta leggerla a rovescio, dall'ultima lettera alla prima per capire cosa vuol dire: è semplicemente il contrario della parola inglese nowhere, ossia di "nessun luogo". L'ha inventata di sana pianta il dottor Samuel Butler, un originale gentlman inglese, scrittore, polemista, compositore, storico dilettante, viaggiatore di professione, sacerdote mancato, omosessuale dichiarato. E l'ha usata per intitolare il suo capolavoro riconosciuto: uno straordinario romanzo fantastico e satirico, pubblicato in forma anonima nel 1872 e poi accarezzato, in piena epoca vittoriana, da una imprevedibile popolarità .
Erewhon è un paese immaginario, abitato da uomini e donne immaginarie, dove accadono però cose non così lontane da una realtà possibile: è un paese, ad esempio, dove i criminali sono considerati malati e dunque vengono amorevolmente ricoverati in ospedale, i malati invece sono ritenuti da tutti dei criminali e dunque rinchiusi brutalmente in prigione. E'anche un luogo, però, dal quale le macchine sono state bandite, sia quelle industriali che quelle domestiche: gli erewhoniani sono convinti, infatti, che le macchine rappresentino il futuro stadio evolutivo dell'uomo e che quindi rischierebbero prima o poi di costringere gli uomini in schiavitù. In Erewhon, poi, non si possono costruire luoghi di culto perché gli abitanti temono che le chiese e le cattedrali, attraverso le elemosine, si possano trasformare in banche e che la fede possa essere comprata e venduta come qualsiasi altro titolo azionario. Erewhon, dunque, non è affatto un regno di utopia, bensì, al contrario, un paese "distopico", la parodia acre e crudele, cioè, dei mali e dei vizi dell'Inghilterra vittoriana.

Il successo del romanzo, fu, al tempo, colossale, e fece di Butler, quando si decise a rivelare di esserne il vero autore, un uomo famoso. E la ricezione novecentesca è stata altrettanto generosa: Aldous Huxley lo ha preso a modello per il suo romanzo "Il mondo nuovo", Deleuze e Guattari ne hanno fatto il prototipo della loro teoria della "macchine desideranti", Isaac Asimov lo considera l'antecedente delle teorie sulla "Intelligenza Artificiale". Ma non è questo il motivo per il quale lo scrittore vittoriano e il suo romanzo più celebre sono il perno di Nessunluogo. Dopo la fama e il denaro ottenuti con Erewhon Butler potè finalmente coronare i suoi sogni di viaggiatore e approdò inevitabilmente all'Italia. Prima il grande nord, poi il grande sud e il "mito" della Sicilia: terra antica, terra di illusioni e di scoperte. E infatti appena approdato alle coste occidentali della leggendaria Sicania il (mancato) reverendo Samuel compie una scoperta incredibile. In valigia porta sempre con sé una copia dell'Odissea, il suo livre de chevet preferito, e durante un'avventurosa traversata che lo porta verso le isole Egadi avviene la folgorazione: basta una rapida verifica delle distanze, dei tempi e dei paesaggi per rendersi conto che il viaggio di Odisseo non si svolge affatto nel Peloponneso e nelle isole ioniche, bensì nel tratto di mare che unisce Trapani a Favignana, Levanzo e Marettimo. Ed è sufficiente una visita alla "perla" più lontana e aspra dell'arcipelago per fugare gli ultimi dubbi: la leggendaria Itaca altro non è che l'isola del timo, la più lontana e rocciosa: Marettimo.
All'intuizione segue la dimostrazione: al ritorno a Trapani Butler si reca nella maggiore biblioteca della città, la Fardelliana, e li scopre l'esistenza di un personaggio sospeso tra realtà storica e leggenda: una misteriosa, ma "autentica" Principessa di Trapani. E' la conferma delle ipotesi empiriche: l'autore dell'Odissea non è affatto Omero, come da sempre si è sospettato, e non è nemmeno un autore: le avventure di Ulisse sono il frutto della fantasia di una donna. La tesi sembra bizzarra, ma Butler la mette sulla carta e ne nasce un volume prezioso e originale: The Authoress of the Odyssey, pubblicato nel 1897. Qualche anno dopo l'ipotesi viene ripresa dal più autorevole studioso inglese di mitologia greca, Robert Graves, che riaccende la curiosità per la principessa di Trapani, tanto da farne la protagonista di un romanzo storico piuttosto fortunato: Homer's Daughter. L'idea di una Odissea tutta femminile si fa strada lentamente anche nella patria della principessa. Nel 2004 sull'edificio che ospita la Capitaneria di Porto di Marettimo compare una targa che ricorda la figura di Butler e le origini mitiche dell'isola di Ulisse.

Per conferme e prenotazioni: Associazione C.S.R.T. "Marettimo", tel 0923 923000 - 3683438107
Email: acsrtmarettimo@libero.it

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16 settembre 2011
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