Nessuno vuole risarcimenti per la scomparsa di Denise Pipitone

"Pietro Pulizzi rivolge alla figlia Jessica un appello affinch gli faccia il regalo di ridarle l'altra figlia Denise. Sarebbe un atto di grande umanità e carità cristiana. Crediamo che sia ancora possibile. È questo l'unico risarcimento richiesto".
Così l'avvocato Vito Perricone, legale di parte civile di Pietro Pulizzi, il padre della piccola Denise Pipitone ha concluso ieri la sua arringa difensiva al processo che vede imputata di sequestro di persona l'altra figlia, Jessica e di false dichiarazioni a pm il suo ex fidanzato. Pietro Pulizzi è padre naturale di Denise, nata da una relazione con Piera Maggio.

Per l'avvocato Perricone, nel processo "è stata provata responsabilità penale di Jessica". Poi, il legale ha parlato del dramma di un padre che "ha una figlia scomparsa e un'altra che rischia una pesante condanna" e di "bugie dette per nascondere la verità".
Neppure l'avvocato Luisa Calamia, legale di parte civile di Antonino Pipitone, padre legittimo di Denise, ha chiesto risarcimento economico.

"Avremmo potuto chiedere un risarcimento danni simbolico di un euro, oppure di un miliardo. Ma da Jessica non vogliamo soldi, vogliamo solo Denise". Così che l'avvocato Giacomo Frazzitta, legale di parte civile per Piera Maggio, madre di Denise Pipitone, ha concluso il suo lungo intervento nel processo davanti al Tribunale di Marsala. Il legale ha aggiunto che "togliere una bimba da un contesto familiare è un omicidio".
 Il Tribunale si ritirerà in camera di consiglio per la sentenza il 25 giugno.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Ecco chi fece sparire la piccola Denise (Guidasicilia.it, 18/06/13)