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Nettezza Urbana

Guido Bertolaso arriva a Palermo e promette: ''In una settimana i rifiuti spariranno''

02 giugno 2009

"Abbiamo concordato con i sindacati e con i lavoratori che questa sera stessa riprenderanno la raccolta dei rifiuti a Palermo".
Questo l'annuncio del capo della Protezione Civile e sottosegretario all'emergenza rifiuti, Guido Bertolaso, al termine del vertice che si è tenuto ieri sull'emergenza rifiuti con i sindacati dell'Amia, l'azienda ex municipalizzata per l'igiene ambientale, i cui lavoratori da una settimana sono in stato di agitazione. "E' ovvio - ha detto Bertolaso - che le 4.400 tonnellate di rifiuti che ci sono per ora a Palermo non saranno smaltiti in 24 ore, ma i sindacati ci hanno garantito che la spazzatura verrà rimossa in una settimana". Alla raccolta parteciperà anche l'Esercito.
"Non si può tollerare il fatto che una città come Palermo possa fare un autogol proprio all'inizio della stagione turistica", ha detto ancora Bertolaso durante la conferenza stampa del dopo vertice. "Temo che in altri Paesi del Mediterraneo molta gente stia brindando - ha aggiunto - se continua questa emergenza si avranno effetti negativi sul piano turistico".
Alla conferenza stampa era presente anche l'assessore regionale alla Sanità della Sicilia, Massimo Russo, che ha annunciato il ritorno di Guido Bertolaso nel capoluogo siciliano il prossimo 15 giugno. "Bertolaso tornerà a Palermo - ha spiegato Russo - per monitorare la situazione dell'Amia".

Il segretario regionale Fit Cisl, Dionisio Giordano, al termine del vertice con il capo della Protezione Civile ha detto: "Riprenderemo la raccolta dei rifiuti a Palermo soltanto se entro le 22 di stasera dovessero consegnarci le scarpe di lavoro che ci sono state promesse". "Ma il problema non è solo quello delle scarpe - ha aggiunto - ma anche dei mezzi non idonei. Se sono fermi i mezzi è per mancanza dei dispositivi di sicurezza e di protezione individuale. Acquisendo i dispositivi di protezione fin da subito, ad esempio le scarpe, quei pochi mezzi idonei sarebbero da subito in movimento. C'è l'impegno che già domani mattina il parco mezzi sarà rinforzato".

E  il prefetto di Palermo, Giancarlo Trevisone, ha assicurato che "entro 7 giorni, se i lavoratori saranno dotati degli strumenti che chiedono, la spazzatura che ha sommerso Palermo dovrebbe essere eliminata". "Il segnale che vogliamo dare a Palermo - ha spiegato - è che noi non accettiamo il messaggio che qui si muore di spazzatura. Ho chiesto a Bertolaso di venire a Palermo perché volevo che da parte sua ci fosse un impegno per questa città e anche perché è una persona credibile". E ha concluso: "mi dispiacerebbe se si riducesse tutto al problema delle scarpe".
E tra oggi e domani per i dipendenti dell'Amia, dovrebbero giungere 300 paia di scarpe speciali, 25-30 autocompattatori forniti dalle società di diverse province e due mezzi di movimentazione da utilizzare nella discarica di Bellolampo. A vigilare sull'effettivo arrivo del materiale ai lavoratori che protestano da giorni rallentando il servizio sarà il prefetto Trevisone. Ai lavoratori è stato inoltre garantito il pagamento degli stipendi di giugno, della quattordicesima e il mantenimento dei livelli occupazionali.
Il sindaco Diego Cammarata ha precisato che per acquistare le attrezzature e i mezzi "verranno utilizzate risorse della Protezione civile, crediti per 95 milioni di euro che l'azienda vanta nei confronti di comuni e di Ato e poi ci sono le garanzie annunciate dal governo".

L'immondizia a Palermo? La colpa è della sinistra! - "La sinistra, come è sua abitudine, mistifica la realtà e tenta di addossare la responsabilità della crisi economico-finanziaria dell'Amia, Azienda per la raccolta dei rifiuti, alla amministrazione comunale di Palermo".
Così Silvio Berlusconi è intervenuto nella vicenda dell'emergenza rifiuti nel capoluogo siciliano.
"La verità - ha sottolineato il presidente del Consiglio - è che l'ex sindaco Orlando e la sinistra hanno lasciato in eredità al sindaco Cammarata un enorme bacino di precari, oltre 7.000 persone, e Cammarata ha dovuto assumersi l'onere di una stabilizzazione costosa per le casse comunali. Ho garantito al sindaco l'impegno finanziario del governo per la soluzione del problema. Mi auguro che si possa lavorare tutti insieme , con le organizzazioni sindacali e con i lavoratori dell'Amia, perchè venga ripresa immediatamente l'attività di raccolta".

La risposta di Leoluca Orlando non si è fatta attendere: "Si vergogni Berlusconi delle sue bugie e delle sue leggi vergogna. L'amministrazione comunale di Palermo, quando ero sindaco, aveva i bilanci certificati da Moodys con un rating finanziario AA3, cioè migliore di quello rilasciato alle più importanti aziende private italiane e allo stesso Stato italiano. Insomma, quando io ero sindaco i bilanci del Comune erano in ordine e godevano della fiducia delle banche e del mondo finanziario internazionale. Invece, da quando c'è al Comune un uomo di Berlusconi, i bilanci sono dissestati da spese folli e non hanno più avuto alcun riconoscimento di rating finanziario, essendo assolutamente fuori dai criteri di ordinaria valutazione finanziaria internazionale". Inoltre, "la Corte dei conti, in relazioni ufficiali, ha riconosciuto l'irregolarità delle spese dell'attuale amministrazione comunale di Palermo e ha avviato alcune azioni di responsabilità. La guardia di finanza, nei mesi scorsi, ha accertato le ipotesi di reato, quali truffa e falso in bilancio, per moltissimi milioni di euro, a carico degli amministratori dell'azienda d'igiene ambientale di Palermo, l'Amia, in particolare, a carico dell'ex presidente dell'azienda ex municipalizzata per la raccolta dei rifiuti, Enzo Galioto, anch'egli uomo di Berlusconi. Adesso, l'ex presidente Galioto è stato 'messo in salvo' dallo stesso Berlusconi con l'elezione a senatore ed è stato 'messo in salvo' anche dal sindaco Cammarata che ha bloccato l'inchiesta giudiziaria, omettendo di presentare formale atto di querela a carico dello stesso Galioto. Infatti, in virtù di una legge vergogna, fatta approvare da Berlusconi, non è più possibile procedere ulteriormente a carico di amministratori truffatori e falsificatori di bilancio senza la querela delle proprietà".

Per Orlando "il sindaco Cammarata, dimenticando di gestire denaro pubblico e di non essere il proprietario privato dell'Amia, ha omesso di presentare la querela. Questa omissione di un atto dovuto da parte di Cammarata ha bloccato l'azione penale. Insomma, taccia il presidente Berlusconi. I cittadini di Palermo sono indignati - conclude Orlando - e sarebbero ben felici di scaricare la spazzatura della città in faccia al diretto responsabile: Silvio Berlusconi. Intervenga il capo dello Stato per impedire al presidente del Consiglio di utilizzare a fini elettorali di parte i suoi poteri istituzionali".
Infine Orlando ha piazzato l'ultima stoccata: "La città è sommersa da cumuli di spazzatura, frutto di un'amministrazione truffaldina nel senso tecnico della parola. Attendiamo che la Procura penale e la Corte dei Conti facciano valere le responsabilità degli amministratori comunali e dell'Amia. I fumi maleodoranti che affliggono la città non devono nascondere la verità"

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it]

- Palermo, sprofonda nella "munnizza" di Enrico Fierro (l'Unità)

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02 giugno 2009
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