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New York City, 11 settembre 2001. Il XXI secolo di Paul Auster

La testimonianza scritta da uno tra i più affermati scrittori americani delle ultime generazioni

11 settembre 2003



Così comincia il XXI secolo

di Paul Auster

Nostra figlia ha quattordici anni e oggi ha iniziato la scuola superiore. Per la prima volta in vita sua, ha preso la metropolitana da Brooklyn a Manhattan, da sola. Questa sera nostra figlia non tornerà a casa. Le metropolitane non funzionano più a New York. Mia moglie ed io le abbiamo trovato un posto sulla Upper West Side, da amici, per passare la notte. Meno di un'ora dopo che in metropolitana era passata sotto al World Trade Center, le Torri gemelle si sono schiantate al suolo. Dal piano superiore della nostra casa, possiamo vedere il fumo che si leva nel cielo sopra alla città.

Il vento oggi soffia verso Brooklyn, e l'odore degli incendi è penetrato in ogni stanza. E' un odore terribile, un odore acre, di plastica bruciata, di cavi elettrici, di materiali da costruzione. La sorella di mia moglie, che vive a TriBeCa, a dieci o dodici isolati da quello che una volta era il World Trade Center, ci ha chiamato per raccontarci le urla che ha sentito dopo che la prima Torre è crollata. Alcuni suoi amici, che vivono in John Street, molto più vicina al luogo della catastrofe, sono stati evacuati dalla polizia dopo che il portone dell' edificio era crollato per l'impatto della torre. Hanno dovuto camminare, dirigendosi verso Nord, in mezzo a detriti e rovine che contenevano molte parti di corpi umani. Dopo aver guardato tutta mattina la televisione, sono uscito con mia moglie e ho camminato nel mio quartiere. Molte persone si coprivano il viso con i fazzoletti, alcuni indossavano mascherine.

Mi sono fermato e ho scambiato due parole con il mio barbiere che con una espressione triste stava sulla soglia del suo negozio vuoto. Mi ha raccontato che poche ore prima una donna che è proprietaria di un negozio di antichità accanto al suo aveva parlato a telefono con il genero, intrappolato nel suo ufficio al 107 piano del World Trade Center. Poco dopo, la torre è crollata. Oggi quel luogo è un luogo di morte. Mi spaventa pensare quante persone vi sono state uccise. Tutti sapevamo che questo poteva accadere. Per anni abbiamo parlato di una simile possibilità, ma ora che la tragedia ci ha colpiti, è molto, molto peggio di quello che chiunque fra noi avrebbe potuto immaginare.

L'ultimo attacco in terra americana perpetrato da stranieri è stato nel 1812. Non esistono altri precedenti, e le conseguenze di questo assalto saranno senza dubbio terribili. Ancora più violenza, più morti, più dolore per tutti. Così, ora, è infine iniziato il Ventunesimo secolo.


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11 settembre 2003
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