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NO al formaggio "senza" latte

Allevatori e casari in piazza per difendere il made in Italy. Protesta davanti Montecitorio

08 luglio 2015

Sono migliaia gli allevatori, i casari e cittadini che sono giunti da tutte le Regioni a Roma per manifestare in piazza Montecitorio a difesa del made in Italy e impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt "senza latte", imposto dall’Unione Europea, che danneggia e inganna i consumatori, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale.

Davanti alla sede della Camera dei Deputati i maestri casari hanno acceso la caldaia per mostrare a cittadini e parlamentari come si produce il vero formaggio Made in Italy, sfidando l’imposizione di Bruxelles. Intorno a loro amministratori, cittadini e allevatori con striscioni sui quali si legge "Oggi mandano in polvere il latte, domani il Paese", "No a formaggi e yogurt senza latte, difendiamo il Made in Italy" e "Mamme, attente alle schifezze".
Sotto accusa l’asse franco-tedesco che condiziona le politiche europee come si legge su un cartello "Frau Merkel - No all’anschluss del Made in Italy". Non è un caso che i principali produttori ed esportatori europei di latte in polvere siano Germania e Francia, dicono gli allevatori della Coldiretti.

Ma i cartelli denunciano - sottolinea la Coldiretti - anche "Dai regolamenti comunitari alibi per industriali nemici del Made in Italy" e "Gli industriali che vogliono fare il formaggio senza latte sono gli stessi che sottopagano il latte italiano", per ricordare che la lettera di diffida inviata all’Italia dalla Commissione Europea è stata purtroppo sollecitata dall’associazione italiana delle Industrie lattiero casearie, non a caso accusata in un altro striscione di "alto tradimento".

A ricordare qual è la posta in gioco, la Coldiretti ha allestito per l’occasione una maxi esposizione delle eccellenze lattiero-casearie italiane, con i prodotti più noti e curiosi, come il Bastardo del Grappa o il formaggio Imbriago, provenienti da tutte le regioni d’Italia, ma ci sono anche sacchi interi di polvere di latte che rischiano di contaminare queste specialità.
Gli allevatori della Coldiretti hanno anche portato in piazza i principali trucchi che mettono a rischio il loro lavoro e la qualità dei prodotti acquistati dai consumatori, dalla stessa polvere di latte, che l’Italia ha vietato oltre quarant’anni fa e che Ue e industriali vorrebbero riportare sulle nostre tavole, alle cagliate, importate per fare finte mozzarelle Made in Italy, fino alle caseine e agli altri semilavorati industriali provenienti dall’estero che entrano in Italia per preparare formaggi poi rivenduti come tricolori.

"Il formaggio senza latte è un attacco frontale all'agricoltura regionale che ha nella cultura casearia le radici storiche ed economiche di tutto il settore". Questa l’affermazione del presidente e il direttore di Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli e Prisco Lucio Sorbo, anche loro a Roma. "Dobbiamo impedire il via libera in Italia al formaggio e allo yogurt senza latte - aggiungono - che danneggia ed inganna, mette a rischio un patrimonio gastronomico custodito da generazioni, con effetti sul piano economico, occupazionale ed ambientale". "L'obiettivo - sottolineano ancora i vertici regionali della Coldiretti - è quello di difendere la legge n.138 dell'11 aprile del 1974 che da oltre 40 anni garantisce all'Italia primati a livello internazionale nella produzione casearia anche grazie al divieto all'utilizzo della polvere al posto del latte. Il superamento di questa norma provocherebbe l'abbassamento della qualità, l'omologazione dei sapori, un maggior rischio di frodi".

A sostegno dell’iniziativa è stato lanciato su twitter l’hashtag #formaggisenzalatte.

- Ma che significa produrre formaggi senza latte? (Guidasicilia.it, 30/06/15)

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08 luglio 2015
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