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No al Muos sul campo e nei tribunali

Il Comune di Niscemi chiede alla Marina Usa un risarcimento di 200 mln di euro

10 maggio 2013

È "top secret" attorno alla inaspettata visita del console americano Donald Moore a Niscemi, dove è giunto ieri mattina nel massimo riserbo. Comunque, la sua destinazione era Caltanissetta, per un vertice in prefettura. Sul tavolo del confronto con le autorità di governo e gli organi di polizia il problema della sicurezza e dell'ordine pubblico attorno alla base statunitense di contrada Ulmo, dove è aumentata la tensione e cresciuto il livello di rischio.
Il sindaco, Francesco La Rosa, che ha partecipato come relatore a un convegno a Caltanissetta, ha detto che in municipio non è pervenuto alcun atto né da parte delle autorità diplomatiche né dalle forze dell'ordine.
La visita, seppure in forma non ufficiale, è avvenuta all'indomani della giornata di protesta, caratterizzata da tafferugli, con il bilancio di tre agenti feriti e due attivisti arrestati.

Intanto oggi, giornata nella quale il Tar Sicilia affronterà la richiesta di risarcimento del ministero della Difesa contro la Regione Sicilia, per la revoca delle autorizzazioni già concesse da tempo per la costruzione dei radar satellitari, un nutrito dispiegamento di forze di polizia si è schierato per bloccare sin dal primo sorgere del sole le contrade Apa e Ulmo, a Niscemi. Come di consueto, la mobilità nell’area è possibile solo a piedi e previa identificazione di ciascun passante. Approfittando dell’assenza del grosso degli attivisti e del comitato mamme No MUOS - in sit-in a Palermo per protestare contro il ricorso del governo al TAR -, un convoglio composto di militari, operai, mezzi e materiali diretti al cantiere del MUOS  ha tentato a più riprese l’ingresso alla base NRTF. Intorno alle sei è entrato un primo convoglio, mentre un’ora dopo i pochi attivisti che hanno potuto raggiungere i luoghi sono riusciti a far tornare indietro un mezzo di operai scortato dalla polizia che ha probabilmente preferito accompagnarlo verso un ingresso secondario in quel momento non presidiato dagli attivisti. Intorno alle 8,30 sono intervenuti i reparti antisommossa per sgomberare gli attivisti.

Al TAR, anche il Comune di Niscemi presenterà una richista di risercimento nei confronti della Marina militare degli Stati Uniti d’America: 25mila euro al giorno a decorrere dal 1991: quasi 201 milioni di euro.
Nel giudizio davanti al Tar si sono costituiti anche gli attivisti "No Muos" di Niscemi, capitanati da Filippo Arena. Il procedimento in camera di consiglio, al quale partecipa in veste di interveniente anche il comitato regionale di Legambiente Sicilia, sarà deciso dal collegio presieduto da Filoreto D’Agostino.

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10 maggio 2013
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