No alla proroga dei contratti Co.co.co.
Il commissario dello Stato ha impugnato il primo comma dell'art.1 del ddl approvato dall'Ars lo scorso 29 dicembre
Il commissario dello Stato, Carmelo Aronica, ha impugnato il primo comma dell'art.1 della legge sulla proroga dei contratti dei lavoratori precari della Regione siciliana.
Il Ddl è stato approvato dall'Ars lo scorso 29 dicembre. La norma, secondo Aronica, estende illegittimamente la proroga anche ai lavoratori Co.co.co.
Secondo il commissario la norma "nell'autorizzare la proroga dei contratti di lavoro alla data del 30 novembre 2012 non limita la stessa, in difformità dall'art.1, comma 400 della legge 24 dicembre 2012 n.228, ai contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, ma la estende, con il riferimento all'art.5, comma 1 della legge regionale 9 maggio 2012, n.26, ai rapporti di lavoro autonomo e parasubordinato".
Il commissario rileva, infatti, che il personale citato nella norma impugnata "è costituito oltre che da 44 unità di personale a tempo determinato di tipo subordinato anche da 46 unità di personale co.co.co come da chiarimenti forniti dall'amministrazione regionale in occasione dell'esame del disegno di legge Proroga di interventi per l'esercizio finanziario 2011. Misure di stabilizzazione di rapporti di lavoro a tempo determinato" approvato dall'Ars il 29 dicembre del 2010.
Aronica sottolinea inoltre che "tale tipologia di rapporto di lavoro ammette in via eccezionale l'eventuale proroga al solo fine di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore, ferma restando la misura del compenso pattuito in sede di affidamento dell'incarico". E invece il legislatore con la norma "non distingue fra i rapporti di lavoro subordinato ed autonomo di natura occasionale o coordinata e continuativa e subordina la proroga dei contratti alla preventiva 'verifica da parte dei dirigenti generali dell'amministrazione regionale della imprescindibile esigenza del fabbisogno di risorse umane", ponendosi in contrasto con quanto stabilito dalla Corte Costituzionale in merito al rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, sottoposti a regime privatistico che rientra ineludibilmente nella competenza esclusiva del legislatore statale. Inoltre, secondo Aronica "la possibilità di proroga per i cennati contratti di lavoro non subordinata al completamento del progetto per ritardi non imputabili al collaboratore, assimila gli stessi a quelli di lavoro subordinati, contribuendo, peraltro, ad alimentare aspettative di stabilizzazioni e consolidamento del rapporto di lavoro".
L'assessore regionale all'Economia, Luca Bianchi, rassicura: "Stiamo valutando gli aspetti tecnici relativi all'impugnativa. Nel suo pronunciamento il commissario dello Stato in realtà indica in modo esplicito il percorso: ritenendo illegittima solo la proroga dei contratti a progetto di fatto legittima le proroghe di tutti gli altri lavoratori con contratto a tempo determinato e subordinato. Se ciò è sufficiente il governo proporrà la pubblicazione del ddl senza le parti impugnate, altrimenti presenteremo un ddl ad hoc, ovviamente già domani".
I precari finiti sotto la scure del commissario sono 46, in totale il primo comma riguarda anche 650 lavoratori a tempo determinato, è su questo personale che il governo interverrà nell'arco di 24 ore. L'assessore Bianchi ha replicato, inoltre, alle dichiarazioni del deputato Salvino Caputo (Pdl). "Non è vero che è stato il governo a inserire nella norma anche i contratti a progetto, anzi noi li avevamo esclusi sapendo che il commissario sarebbe intervenuto. Purtroppo, il testo è stato emendato in commissione di merito, si è voluta fare una forzatura".
"L'esordio legislativo del governo Crocetta dimostra una completa impreparazione e mancata conoscenza dei percorsi giuridici. Scaricare le responsabilità sul Parlamento e sui componenti la commissione di merito è la conferma della mancanza di autorevolezza e prestigio dell'esecutivo regionale. La verità è che con questa impugnativa, anche se formalmente riferita ad una parte del precariato, il governo rischia di compromettere il futuro dei lavoratori siciliani in attesa di stabilizzazione". Questa la controrisposta di Salvino Caputo. "Nessuna responsabilità può essere contestata a Parlamento - ha aggiunto - perché ci siamo limitati a emendare parzialmente e a votare il disegno di legge governativo. Abbiamo sbagliato a fidarci di un esecutivo che si limita a fare proclami bloccandosi su percorsi legislativi concreti. La prossima volta saremo sicuramente più attenti e rigorosi quando arriveranno in Commissione iniziative legislative di questo governo. Adesso - ha concluso - bisogna preparare una norma integrativa che assicuri la stabilizzazione dei precari".
Immediata anche la reazione dei sindacati. Secondo la Fp Cgil Sicilia, "dopo l'impugnativa del Commissario dello Stato, occorre immediatamente trovare le correzioni legislative al comma impugnato così da garantire le proroghe dei lavoratori con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato della Regione che non sono messe in discussione; al tempo stesso, bisogna lavorare a una soluzione alternativa che salvi i lavoratori con contratti di collaborazione del dipartimento Ambiente dal licenziamento".
"In ogni caso, è importante sottolineare - aggiunge la Fp Cgil Sicilia - che l'impianto complessivo del ddl è rimasto intatto e consentirà le proroghe sia alla Regione che negli enti strumentali e negli enti locali, essendo in linea con quanto già determinato a livello nazionale sulla materia".
Ha usato toni più distesi, invece, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. "Accogliamo con grande soddisfazione il vaglio positivo del commissario dello Stato sui quattro provvedimenti legislativi licenziati dall'Ars negli ultimi giorni dell'anno e approvati grazie alla collaborazione tra Governo e Parlamento. Quanto alla motivata impugnativa da parte del commissario di Governo, si tratta di un incidente di percorso relativo a una ridotta platea di precari a cui verrà data rapida soluzione". "Per il futuro - ha concluso Ardizzone - si rafforza la necessità di introdurre modifiche all'iter legislativo che, con senso di responsabilità da parte di tutti gli attori istituzionali, prevengano situazioni come quella che si è verificata".
[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA, Lasiciliaweb.it, LiveSicilia.it]
- "Chiediamo sacrifici ai siciliani" (Guidasicilia.it, 31/12/12)