Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Noi due sconosciuti

La prima pellicola americana della regista danese che ha iniziato col DOGMA 95

12 giugno 2008

Noi vi segnaliamo...
NOI DUE SCONOSCIUTI
di Susanne Bier



Audrey Burke ha perso tragicamente suo marito e, rimasta sola con due bambini, non riesce a superare il dolore. Jerry Sunborne è stato da sempre il migliore amico di suo marito, anche se l'uso di eroina lo ha portato a distruggere tutto ciò che aveva di più caro. Audrey e Jerry uniranno le loro forze per tentare di ritrovare un briciolo di quella felicità a cui entrambi sembravano aver rinunciato...



Anno
2007
Tit. Orig. Things We Lost in the Fire
Nazione USA
Produzione Dreamworks SKG, Neal Street Productions, Scamp Film and Theatre LTD.
Distribuzione Teodora Film
Durata 118'
Regia Susanne Bier
Soggetto e Sceneggiatura Allan Loeb
Con Halle Berry, Benicio Del Toro, Alison Lohman, David Duchovny
Genere Drammatico

Caduta, espiazione e rinascita
Con "Noi due sconosciuti" la regista danese Susanne Bier realizza la sua prima pellicola per il mercato americano dopo il successo mondiale di film come "Dopo il matrimonio" (candidato all'Oscar 2006 come miglior film straniero), "Open Hearts" (2002) e "Non desiderare la donna d'altri", entrambi i film distribuiti dalla Teodora Film, candidato a 11 premi per l'European Film Academy.
Le storie della Bier, molto dirette ed emotivamente molto dense, hanno conquistato un pubblico sempre più vasto grazie anche alla capacità di sorprendere lo spettatore con elementi narrativi inaspettati.
Tra gli estimatori della Bier si colloca il regista premio Oscar Sam Mendes. Dopo il successo di "American Beauty" e "Era mio padre", la società di produzione di Mendes ha ricevuto numerosissimi copioni, tra cui quello di "Noi due sconosciuti",  scritto da Allan Loeb. "Ma quello di Loeb è il racconto che più di tutti mi ha emozionato" spiega Mendes. "E' sempre più difficile trovare copioni per il grande schermo che parlano di persone le cui vite si intrecciano in modo così coinvolgente".
Mendes decide immediatamente di produrre il film: "Percepivo la necessità di chiamare un regista con un timbro stilistico molto personale", spiega Mendes. "Volevo che la realizzazione del progetto fosse il più possibile fedele alla sceneggiatura. Così ho pensato alla Bier, per certi versi paragonabile ad altri registi come Fernando Mereilles o Alejandro González Iñárritu". "I film di Susanne Bier - continua Mendes -  posseggono una bellezza molto terrestre, a tratti più dura, più aspra rispetto ad altre pellicole realizzate da  registi inglesi o americani".

La Bier, che stava cercando una storia per il suo debutto in America, confessa di aver avuto qualche dubbio sulla scelta del materiale. Dopo aver ricevuto molte sceneggiature, Susanne Bier si è sentita subito attratta dal racconto di Allan Loeb, nel quale due anime combattono per superare un terribile lutto. "Sono sempre stata interessata a capire come ci si comporta in situazioni estreme, perché - dopo tutto - è qualcosa che potrebbe accadere a chiunque", sottolinea la regista. "Inoltre mi piaceva molto l'idea di lavorare con Sam Mendes, una persona che trovo stimolante e anche molto divertente" (...).
"Non intendevo fare un film con un messaggio - dichiara la Bier - non è il mio genere. Ma amo le storie con un contenuto, e che - nella loro semplicità - ti restano addosso e ti danno l'occasione di riflettere".

La critica
"Noi due sconosciuti è una profonda, meravigliosa esperienza cinematografica, condotta con grande talento registico e impeccabile capacità narrativa".
Rex Reed, 'New York Observer'

"Halle Berry è eccellente e Benicio Del Toro è la vera forza del film, capace di offrire un'interpretazione indimenticabile. E' un attore straordinario".
Peter Travers, 'Rolling Stone'

"Benicio Del Toro si conferma uno dei migliori attori del nostro tempo".
Gene Shalit, 'Today'

"Un melodramma delicato, attento agli sguardi, al non detto. Con un eccezionale Benicio Del Toro".
Jean-Luc Douin, 'Le Monde'

"Susanne Bier si conferma una regista capace di avvicinarsi ai segreti più intimi dell'anima".
Florence Ben Sadoun, 'ELLE'

"Commuove Susanne Bier, regista di punta della nouvelle vague danese, al primo film hollywoodiano. 'Oltre il fuoco' prosegue la sua ricerca quasi ossessiva su triangoli provocati da eventi traumatici ed emozioni forti. (...) Bella regia, musiche di Zappa, una storia dolce e dura sulla vita dopo la morte di chi si ama. Per imparare ad 'accettare ciò che c'è di buono' e tornare ad essere felici. O almeno sereni."
Boris Sollazzo, 'Liberazione'

"Dalla regista di 'Dopo il matrimonio'. Ma è difficile crederlo. La trama è stiracchiata, gli attori scelti a caso. Provate a immaginare Halle Berry sposata con David Duchovny di 'X files' e capirete la gravità della situazione. Benicio Del Toro è l'amico eroinomane che entra in scena dopo un terribile lutto. Lei ne era gelosa, ora non vorrebbe esserlo più. Primi piani strettissimi, intervallati da segnali inutili e leziosi: l'occhio, l'orecchio o la scodella dei cereali. Disintossicazione modello 'Uomo dal braccio d'oro: giaciglio, sudore, smanie."
Maria Rosa Mancuso, 'Il Foglio'

Presentato alla II edizione di 'Cinema. Festa internazionale di Roma' (2007) nella sezione 'Première'

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

12 giugno 2008
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia