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Nokia-Siemens: è sciopero nazionale

I lavoratori protestano contro i 445 licenziamenti in tutta Italia

04 luglio 2012

I lavoratori di Nokia Siemens Network (Nsn) di tutte le sedi italiane (Catania, Palermo, Napoli, Roma e Milano) hanno incrociato oggi le braccia per 8 ore, a seguito della comunicazione della multinazionale, che intende procedere con 445 licenziamenti su 1.104 dipendenti "nel minor tempo possibile", come ha scritto in una lettera inviata alle organizzazioni sindacali.
Nei dettagli chiudono le sedi di Catania e Palermo (32 esuberi) e viene ridotto il personale delle altre con 367 tagli a Milano, 40 a Roma e 6 a Napoli.

Da qui la decisione di proclamare 8 ore di sciopero, chiedendo al Prefetto di Milano, che risiede nella provincia in cui si trova lo stabilimento di Cassina dè Pecchi, quello più colpito con 367 tagli annunciati, di "premere sul governo affinché il dicastero dello Sviluppo economico - si legge in una nota sindacale - convochi un tavolo apposito sulla vertenza in atto".

"La multinazionale si è dimostrata inamovibile - spiega Enrico Azzaro, coordinatore nazionale della Uilm - e la risposta sindacale sarà altrettanto dura". Secondo il sindacalista "finora l'esecutivo non è riuscito ad incidere sulle scelte nefaste della multinazionale e se non si interviene subito temiamo che questa vicenda industriale finisca in un vicolo cieco".
"Indiciamo 8 ore di sciopero presso gli stabilimenti della Nokia-Siemens per protestare contro l'annuncio di 445 esuberi da parte dell'azienda e per chiedere al prefetto di Catania la convocazione di un tavolo su uno stabilimento il cui futuro è seriamente a rischio", ha annunciato il vice segretario nazionale dell'Ugl Metalmeccanici Luca Vecchio. "Da tempo - aggiunge Vecchio - stiamo lanciando allarmi sulle intenzioni dell'azienda di abbandonare la Sicilia e chiedendo un intervento urgente alle istituzioni locali. Purtroppo, però la nostra voce è rimasta inascoltata". "Resta il fatto - continua il sindacalista - che non staremo fermi a guardare mentre si decide di chiudere degli stabilimenti e di procedere con esuberi che metterebbero a rischio il futuro dei lavoratori e delle loro famiglie". "Adesso - conclude Vecchio - è arrivata l'ora di muoversi per le istituzioni locali, che devono farsi portavoce presso il governo nazionale dell'attuale situazione. Le ricadute delle decisioni di Nokia-Siemens sarebbero inaccettabili e drammatiche per troppe persone".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

- Nokia-Siemens va via dalla Sicilia (Guidasicilia.it, 03/07/12)

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04 luglio 2012
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