A Catania i lavoratori di Nokia Siemens Network ieri hanno scioperato per due ore e si sono riuniti in assemblea per protestare contro la procedura di mobilità avviata lunedì scorso che prevede la chiusura diretta dei siti NSN di Catania e Palermo e il licenziamento dei lavoratori. Contro i licenziamenti Fiom Cgil, FimCisl e Uilm Uil nazionali hanno proclamato otto ore di sciopero. Le rimanenti sei ore sono state proclamate per domani, venerdì 6 luglio, quando si svolgerà una assemblea pubblica a partire dalle ore 9 di fronte la prefettura di Catania.
"I lavoratori siciliani - ha sottolineato la segreteria della Fiom Cgil di Catania - subiscono il peso maggiore di una procedura di licenziamento perché le loro sedi si trovano nel Meridione, a dire dell'azienda, distanti dalle sedi operative dei clienti più importanti. Per noi questo è inaccettabile e ingiustificabile visto che le loro prestazioni avvengono in remoto e lavorano per operatori e servizi distribuiti non solo su scala nazionale ma europea e mondiale". "In più - continuano il sindacato - l'azienda delocalizza i servizi in Portogallo assumendo le stesse figure professionali in esubero in Sicilia". "Scelte miopi e drastiche - ha continuato Fiom Cgil - che hanno visto sin ora fallire ogni tentativo, anche del ministro Passera che ha provato a convincere NSN a ricercare il proprio business in altri settori che vedranno ingenti finanziamenti e investimenti".
"Rispedita al mittente anche la proposta del ministro di attivare tavoli sindacali - ha concluso il sindacato - per poter trovare soluzioni alternative ai licenziamenti con l'utilizzo ad esempio dei contratti di solidarietà che al sud possono essere utilizzati, così come avvenuto in altre vertenze catanesi, fino a cinque anni. Le otto ore di sciopero rappresentano solo una prima tappa della protesta che nel caso in cui non vedrà risultati concreti non potrà che continuare".
[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]
- Nokia-Siemens: è sciopero nazionale (Guidasicilia.it, 04/07/12)
