Non c'è accordo nella maggioranza Siciliana
E alla fine sulla Sanità l'ha spuntata il gruppo di maggioranza formato da Pdl e Udc
AGGIORNAMENTO
Mpa battuto sulla Sanità - La Commissione sanità dell'Assemblea regionale siciliana ha votato a maggioranza (8 voti su 15) l'articolo 11 del disegno di legge di riforma del sistema sanitario (la controversa norma che ieri sera aveva spaccato la maggioranza) e che configura lo schema sul quale dovrà essere fondato il nuovo sistema sanitario. Saranno 23, come voluto da Pdl e Udc, e non 17 come previsto dall'assessore alla Sanità Massimo Russo, le Aziende sanitarie dell'Isola, contro le attuali 29.
Per grandi linee l'articolo approvato stabilisce lo scorporo di ospedali e Asl e il mantenimento nelle sei province non metropolitane di doppie strutture: aziende sanitarie e aziende ospedaliere. I lavori della commissione, ripresi stamane dopo il brusco stop di ieri sera, stanno andando avanti. Finora sono stati approvati 6 dei 22 articoli del testo. Oggi, nel corso di una conferenza stampa a palazzo d'Orleans, il governatore Raffaele Lombardo aveva ribadito che la sua posizione era la stessa di quella assunta dal suo assessore, ma aveva aggiunto che era importante andare avanti con i lavori.
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Toni sempre più aspri nella maggioranza di governo in Sicilia. Scontro che ieri si è palesato durante una seduta fiume della Giunta regionale Sicilia, e che in Commissione sanità, dove si è esaminato il disegno di legge per la riforma del sistema sanitario, ha avuto la sua massima rappresentazione.
Lo scontro tra Pdl-Udc ed Mpa verte sulla gestione di ospedali e aziende sanitarie: la riforma dell'assessore Massimo Russo prevede la riduzione da 29 a 17 delle aziende; il ddl di Pdl-Udc invece fissa a 23 il numero delle aziende con lo scorporo degli ospedali dalle Asl.
Nel corso della riunione il governo è andato sotto sul voto per anticipare la discussione dell'articolo 11, il cuore della riforma: proprio il punto controverso circa la riorganizzazione delle aziende. Otto dei 15 componenti della commissione (con Mpa e Pd in minoranza) hanno ottenuto il cosiddetto "prelievo" e a quel punto in commissione è cominciata una lunghissima discussione, a quanto pare non ancora finita.
Udc e Pdl hanno subito accusato l'Mpa di aver voluto così congelare il gioco a proprio favore. I capigruppo Rudy Maira e Innocenzo Leontini hanno quindi attaccato l'assessore Massimo Russo, ma non solo lui: "Sembra la trama di 'un genio, due compari e un pollo', ma non crediamo che Russo sia il genio e certamente i siciliani non passeranno per polli. E' evidente che le rigide posizioni di Russo ed, a questo punto dell'Mpa di Leanza e Lombardo, non porteranno ad un ddl condiviso dalla maggioranza uscita dalle urne. Notiamo - hanno aggiunto gli esponenti di Udc e Pdl - un'inversione di tendenza sorprendente: per mesi Russo ci invitava ad essere celeri, ora lo stesso assessore fa 'melina' per ritardare la sua sconfitta in commissione Sanità".
La tensione e lo scontro ha irritato parecchio il governatore Raffaele Lombardo, in particolare dopo avere letto le dichiarazioni di Leontini e Maira che avevano anche definito Russo "baro": "Ho letto le dichiarazioni degli onorevoli Leontini e Maira e non credo ai miei occhi. Le loro espressioni hanno abbondantemente travalicato il limite della decenza, del buon gusto e della buona educazione. Un dibattito, come quello sulla sanità, seppur aspro, non può in ogni caso giustificare certi pesantissimi giudizi su un assessore, come Massimo Russo, che sta lavorando per il bene della sanità siciliana".
Lo scontro, fattosi troppo acceso, ha suggerito al governo di chiedere il rinvio dei lavori della commissione, per permettere anche lo svolgimento della riunione di giunta. Ma a quel punto Lombardo ha deciso di... mostrare i muscoli, volendo procedere con le nomine dei dirigenti generali senza una consultazione preventiva con i leader dei partiti della coalizione.
E all'alba di oggi, sono arrivati i nomi dei direttori dei Dipartimenti della Regione, nomi che hanno innescato altri scontri nell'Esecutivo. Polemici soprattutto gli assessori ai Beni culturali e P.I. Antonello Antinoro (Udc), alla Presidenza Giovanni Ilarda (tecnico in quota centristi), all'Industria Pippo Gianni (Udc) e all'Agricoltura Giovanni La Via (Forza Italia-Pdl) che hanno abbandonato la seduta.
"Quattro assessori hanno abbandonato i lavori della Giunta? Due se ne sono andati ammiccando e sorridendo come a dire: 'Non possiamo deludere i nostri referenti politici ma con il cuore siamo con voi'". Queste le parole del presidente della Regione Lombardo, che ha tenuto una conferenza stampa a palazzo D'Orleans, dopo le nomine dei dirigenti.
Lombardo ha sottolineato che le nuove nomine, piuttosto che creare problemi alla maggioranza "li risolveranno. Di questo sono fermamente convinto".
[Informazioni tratte Repubblica/Palermo.it, La Siciliaweb.it]
I nuovo direttori dei Dipartimenti della Regione
Segreteria generale e interim ai Beni culturali: Pier Carmelo Russo
Programmazione: Felice Bonanno
Ufficio legislativo e legale: Romeo Palma
Bruxelles: Robert Leonardi
Personale: Ignazio Tozzo
Sovrintendente palazzo D'Orleans e Siti presidenziali: Franco Di Chiara
Protezione Civile: Salvatore Cocina
Urbanistica: Maurizio Agnese
Ambiente: Rosanna Interlandi
Agricoltura - Interventi strutturali: Rosaria Barresi
Agricoltura Interventi infrastrutturali: Cosimo Gioia
Foreste: Pietro Tolomeo
Azienda Foreste: Fulvio Bellomo
Trasporti e Interim Lavoro: Giovanni Lo Bue
Turismo: Marco Salerno
Agenzia per l'Impiego: Gaspare Lo Nigro
Famiglia: Francesco Attaguile
Autonomie Locali: Salvatore Taormina
Lavori pubblici e interim Ispettorato: Manlio Munafò
Cooperazione: Vincenzo Falgares
Pesca: Gian Maria Sparma
Sanità, Pianificazione strategica: Maurizio Guzzardi
Sanità- attività sanitarie e osservatorio epidemiologico: Antonella Bullara
Bilancio: Vincenzo Emanuele
Finanze: Salvatore Giglione
Industria e interim Energia: Nicola Vernuccio
Pubblica Istruzione interim Formazione: Patrizia Monterosso
Controllo secondo livello: Ludovico Benfante
Certificazione Spesa Comunitaria: Michele Lonzi