Non c'è bandiera che tenga
Per i turisti sono pressoché inutili le graduatorie su mari e località. E' il costo della vacanza che più interessa
E' arrivata l'estate e all'orizzonte si scorge già il fatidico periodo delle ferie, che anno dopo anno per svariati motivi diventa sempre più periodo di stress e che non si vede l'ora di sorpassare.
Sembra proprio così, le ferie che dovrebbero essere il più atteso momento dell'annata di ogni uomo che lavora si sta tramutando in periodo di angoscia, di stanchezza e di esaurimento, per via dell'inflazionata crisi dovuta al carovita, per via della folle mole di persone stipate nelle "spiagge-montagne-campagne", per via della frenesia dovuta al "mi devo divertire per forza" o al "mi devo riposare per forza", per via delle "fregature" che sempre più spesso agenzie di viaggio e operatori turistici rifilano ai malcapitati.
Quale sia il risultato diventa facile immaginarselo: già al secondo giorno di vacanza non si vede l'ora di ritornare al noioso, spossante, frustrante tran tran lavorativo.
Quindi poco o niente valgono le campagne pubblicitarie che annunciano mari sempre più blu e rinnovati metodi di accoglienza, per offrire veri e propri paradisi terrestri a quei lavoratori che hanno bisogno di essere cullati dalle braccia dell'estasi, e le "bandiere blu", i bollini "mare troppo pulito", le fasce "territorio incontaminato", insomma tutte le graduatorie possibili e immaginabili su mari e località, scarsamente influenzano la psicologia già "minata" del turista estivo, che ogni qualvolta guarda il proprio portafoglio ha un principio di infarto.
"Come nel caso di precedenti classifiche sui mari e della località turistiche non ci sono bandiere e bollini che tengano". E' questa l'affermazione di Telefono Blu, l'associazione di tutela dei turisti consumatori che opera dal 1989. "Abbiamo rinunciato a fare graduatorie quando ci siamo accorti che invece di sviluppare un circolo virtuoso tutto ciò scatenava l'irascibilità delle varie località, che voleva ragione della loro posizione in classifica piuttosto che quella degli altri. Del resto gli stessi turisti sono scarsamente influenzati da queste classifiche o da proclami vari".
Le motivazioni della scelta della località turistica per l'estate da parte degli italiani, secondo l'organismo di tutela, si basa infatti su altri elementi cardine: il prezzo della offerta della destinazione; Il mare, per quanto importante, già da tempo non è la priorità della scelta. Il turista sceglie e vuole più cose insieme; il principio della accoglienza e della qualità sono la vera discriminante.
Si avvisano dunque tutti gli operatori turistici di farsi un bell'esame di coscienza prima, durante e dopo il periodo vacanziero, perché per loro non può esistere niente di peggio che un turista, già frustrato per i fatti propri, che viene raggirato nel periodo delle vacanze. Tra l'altro proprio Telefono Blu raccoglierà nel portale www.telefonoblu.it tutte le denunce che i turisti vorranno portare con un particolare occhio di attenzione anche a quelle che credono di avere raggiunto una loro credibilità.
E non solo, perché anche il Codacons tiene d'occhio gli operatori turistici con grande attenzione ed efficienza, difendendo il bene dei "consumati" consumatori.
Per raccontarne una riportiamo di seguito una caso successo a Catania, che ha visto protagonista proprio il Codacons:
ANSA - ''Non basta ad un tour operator il solo rimborso spese al cliente per un viaggio andato a male, ma gli deve anche pagare un risarcimento per danno da vacanza rovinata''. E' il principio sancito dal giudice di pace di Catania, che ha accolto la richiesta di un turista di ottenere il versamento di una penale oltre alla restituzione del costo di un 'pacchetto' annullato all'ultimo momento dagli organizzatori.
La sentenza è stata resa nota dall'associazione per i consumatori Codacons, che ha assistito legalmente il ricorrente.
Il caso ha come protagonista una turista catanese che aveva programmato e pagato un viaggio in Turchia che non ha mai avuto luogo perché l'aereo è risultato indisponibile per la data stabilita. ''Nelle sue stesse condizioni - rivela l'avvocato Floriana Pisani - si sono trovati tutti i viaggiatori che erano in partenza con la signora, costretti a rimanere all'aeroporto di Catania in attesa dell'aereo e di notizie certe per un viaggio che alla fine è diventato fantasma perché non è stato effettuato''.
''La comunicazione ufficiale dell'annullamento del pacchetto viaggio - aggiunge il legale - è avvenuta dopo ben dieci ore dall'orario previsto per la partenza, nella mancanza tra l'altro di una dignitosa assistenza durante l'attesa''. Il tour operator ha offerto immediatamente il rimborso delle spese e di quanto versato per il pacchetto viaggio ai turisti ''appiedati''. Ma la signora ha chiesto anche il risarcimento del ''danno da vacanza rovinata''. Nella sentenza, il giudice di pace ha rilevato che ''i consumatori hanno subito il cosiddetto emotional stress, per non aver potuto usufruire delle utilità promesse e aver dovuto subire dei disagi che certamente non erano stati messi in conto''. ''Questo dato - afferma Francesco Tanasi, vicepresidente nazionale del Codacons - deve far riflettere sia i tour operator che devono abituarsi a stare sempre più attenti a come trattano i loro clienti, sia gli stessi utenti dei servizi delle agenzie che devono rendersi conto di avere diritti ormai ampiamente riconosciuti dalla giurisprudenza''.
Quindi, tour operator avvisato...
Ma quanti italiani andranno in vacanza in questa estate 2004?