Non c'è pace per il Cluster Biomediterraneo
Continua ad allagarsi il cluster gestito dalla Regione Sicilia e continuano ad esserci conti poco chiari
Per il Cluster Bio-Mediterraneo dell’Expo 2015, gestito dalla Regione Siciliana, continua a non esserci pace! Dopo alcuni giorni di normalità, la pioggia delle ultime ore ha di nuovo fatto precipitare tutto. Dal tetto l’acqua continua ad entrare e gli spazi allagati non si contano più. Tanto che è stata chiusa un’intera area perché praticamente inutilizzabile. A causa delle infiltrazioni, ad esempio, ha chiuso lo stand della pasticceria.
"Abbiamo inoltrato una nota scritta ad Expo per il problema delle infiltrazioni tre giorni fa - ha detto a Repubblica Giuseppe Di Minio, delegato responsabile del Cluster Biomediterraneo - senza mai ottenere risposta. Riteniamo che le nostre siano richieste legittime, perché potere offrire i prodotti siciliani nelle migliori delle condizioni possibili, è doveroso. Queste cose fanno male a noi, ma soprattutto all’immagine di tutta la Sicilia".
Dunque, dopo la catastrofica inaugurazione del primo maggio (che si ricorderà per l’immagine di Dario Cartabellotta, responsabile unico del padiglione, con scopa e paletta intento a pulire e rassettare) e il primo allagamento qualche giorno dopo - a causa sì della pioggia battente ma principalmente per l’inadeguatezza della copertura, la primavera instabile che l’Italia intera da vivendo ha portato ancora una volta l’acqua alta nel biocluster (manco fosse stato gestito dal comune di Venezia…).
Bisogna però dire che le difficoltà del Cluster Biomediterraneo non vengono solo dal cielo. Infatti, poco chiari risultano i conti sui soldi spesi mentre continuano le defezioni dei protagonisti che avrebbero dovuto animare quello che, prima che tutto iniziasse, veniva indicato come uno dei cluster più importanti dell’intera esposizione universale.
Ieri la Commissione attività produttive dell’Ars ha sentito in audizione l’assessore regionale all’Agricoltura, Nino Caleca, e il responsabile unico Dario Cartabellotta tra cui, subito dopo il flop dell’inaugurazione, c’era stato un duro scambio di battute.
L’assessore Caleca ha confermato che sul sito siciliabiomediterraneo.com, sarà possibile tenere d’occhio tutto. "Ma - ha detto Caleca - in cima alle cose su cui fare luce c’è il rapporto con la società Manpower per la gestione in loco di alcuni servizi: un contratto da 600 mila euro che si sono aggiunti ai 3 milioni di euro destinati al cluster. Mi chiedo se non poteva essere utilizzato il personale dell’Ex Fiera del Mediterraneo". Nel mirino anche "il conto separato" utilizzato da Cartabellotta e la sua gestione. "Ci sono - ha detto l’assessore all’Agricoltura - 100 mila euro per incarichi professionali: voglio sapere chi li ha ricevuti".
L'agenzia per il lavoro "Manpower è aggiudicataria del bando delle risorse umane per Expo - ha risposto nel corso della sua audizione in Commissione Cartabellotta - In termini di costi sarebbe più alto utilizzare i nostri dipendenti, basti pensare ai costi che ci sarebbero per la permanenza a Milano. Manpower ha assunto tutti gli oneri in merito a oneri del lavoro".
Intanto, nei giorni scorsi il Comune di Ragusa ha deciso di ritirarsi dalla partecipazione al Cluster Biomediterraneo chiedendo la restituzione di 7.500 euro, già versate, lo scorso novembre. Il sindaco, Federico Piccitto (M5S), ha scritto al governatore siciliano, Rosario Crocetta, e all'assessore Nino Caleca, per chiedere il rimborso della somma.
"Le poche informazioni a disposizione sulla presenza della Regione siciliana a Milano - ha detto il sindaco di Ragusa - hanno superato persino le più pessimistiche previsioni. L'immagine complessiva è quella di una Sicilia in declino priva di progettualità, incapace persino di presentarsi attrattiva di fronte ad un pubblico qualificato italiano e internazionale come quello di Expo: un'immagine che non vogliamo, né possiamo accettare". "A pochi giorni di distanza, nulla si sa del coinvolgimento dei Comuni e dei territori in generale - ha aggiunto Piccitto - Le diverse richieste di incontro finalizzate a chiarire gli aspetti principali della partecipazione del nostro Comune non hanno avuto riscontri, nonostante l'adesione del 29 novembre scorso e il successivo pagamento del contributo richiesto".
[Informazioni tratte da Cronache di Gusto.it, ANSA, GdS.it]