Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Non ci sarà nessun cessate il fuoco

Israele continua la sua guerra contro i guerriglieri sciiti Hezbollah e si ''scusa'' delle centinaia di vittime innocenti

01 agosto 2006

''Non ci sarà nessun cessate il fuoco nei prossimi giorni. Israele continua a combattere''.
Questa la chiara dichiarazione rivolta alla propria popolazione, del primo ministro d'Israele Ehud Olmert.
Olmert si è ''scusato'' per le vittime innocenti nel bombardamento di Cana e nello stesso tempo ha affermato che le operazioni militari - e quindi i bombardamenti, e quindi altre possibili vittime innocenti - contro gli Hezbollah in Libano andranno avanti fino a quando ''non sarà rimossa la minaccia che incombe sulle vostre teste, non ritorneranno i nostri prigionieri... e voi potrete dormire in pace nelle vostre case''. Olmert, ha poi detto che i guerriglieri di Hezbollah ''hanno subito un duro colpo, per riprendersi dal quale avranno bisogno di molto tempo''.
Sostanzialmente niente di nuovo dalle parole del premier israeliano, che ha ripetuto quanto precedentemente dichiarato anche dal ministro della Difesa Amir Peretz davanti al Parlamento israeliano: ''Israele non può e non deve accettare un 'cessate il fuoco' immediato in Libano. Gli estremisti rialzerebbero la testa e tra pochi mesi saremo daccapo. L'offensiva di terra contro Hezbollah si espanderà, in misura tale che cambierà il volto dell'intera regione''.

Il ministro della Giustizia israeliano, Haim Ramon, ha poi dichiarato che la sospensione per 48 ore dei bombardamenti aerei sul Libano non significa che sia terminata o stia per terminare la guerra contro i guerriglieri sciiti di Hezbollah. La sospensione delle incursioni israeliane seguita alla strage di civili di domenica a Cana è cominciata alle 2 (l'una di notte in Italia) ed è valida per tutto il Libano, ha annunciato un portavoce dell'esercito israeliano. L'esercito israeliano ha reso comunque noto di riservarsi il diritto di attaccare in qualsiasi momento gli hezbollah in presenza di una minaccia immediata per Israele, come il lancio o il trasporto di razzi.
Uno stop annunciato e subito violato. Infatti, poco dopo l'annuncio della pausa di 48 ore nei bombardamenti aerei, il Libano ha denunciato alcuni raid dell'aviazione israeliana contro obiettivi al confine con la Siria. La marina israeliana ha bombardato una base dell'esercito libanese a Casmiye, a nord di Tiro, provocando un morto e tre feriti e il ''rammarico'' di Israele. Raid anche contro alcuni automezzi nella valle orientale della Bekaa, mentre Israele ha detto di aver compiuto incursioni aeree nella zona di Taibe in appoggio alle truppe di terra.
Nessun razzo invece - per la prima volta dall'inizio dell'offensiva contro Hezbollah - è stato lanciato contro Israele.

E il bilancio delle vittime libanesi si aggrava di ora in ora: ormai, secondo fonti ufficiali, hanno raggiunto quota 750. All'indomani della strage di Cana, dalle macerie dei villaggi al confine con Israele vengono recuperati decine di cadaveri, mentre la gente in fuga racconta che ce ne sono molti altri.
Corpi rimasti sepolti per giorni e giorni, spesso sotto enormi cumuli non raggiungibili dai mezzi meccanici necessari per rimuoverle, dato che molte strade sono state distrutte.
Ieri, nel ventesimo giorno dell'offensiva israeliana, sono stati recuperati 49 corpi. Erano nelle strade, nelle auto carbonizzate o sotto le macerie in almeno dieci villaggi a est di Tiro. E questo è stato soltanto l'inizio della penosa operazione, avviata approfittando della sospensione dei raid aerei israeliani. Secondo il ministro della Sanità libanese Mohammad Khalifeh, i cadaveri non ancora recuperati sono circa 200.
Il caso emerso in modo drammatico durante la giornata è quello di Srifa, dove gli uomini della protezione civile hanno usato un bulldozer per sgomberare le macerie e tirar fuori i corpi di circa 50 civili. Quel paese a una ventina di chilometri a est di Tiro - e una decina a nord-est di Cana - il 19 luglio scorso è stato obiettivo di un attacco aereo che ha distrutto numerose case. Il bilancio iniziale era di 21 vittime, e l'episodio ha richiamato attenzione soprattutto perché i loro corpi, portati in ospedale, erano risultati anneriti e non bruciati, come se nell'attacco - dissero alcuni medici - fossero stati usati prodotti chimici e tossici che avevano provocato la morte senza danneggiare i corpi. Un'inchiesta militare è stata aperta su questa specifica circostanza e campioni di quei corpi - così come di altri con le stesse caratteristiche, di vittime di altri bombardamenti - sono stati prelevati e vengono sottoposti ad analisi tossicologiche.

Alla tragica conta dei morti si aggiunge l'emergenza umanitaria. Migliaia di libanesi hanno approfittato della ''finestra'' di 24 ore per abbandonare i villaggi devastati del sud: a bordo di auto, camion o pullman, muniti di bandiere bianche, la gran parte dei civili in fuga si sono diretti verso nord, in particolare verso il porto di Tiro. Ma c'è anche chi si è messo in viaggio in senso contrario per andare a prestare soccorso ai parenti rimasti bloccati nei villaggi bombardati.
Gli operatori tv, i fotografi e i giornalisti che - sempre approfittando della parziale sospensione dai raid - hanno raggiunto anche i posti meno sicuri hanno documentato in giornata altri orrori. Si è scoperta così la distruzione di Bint Jbeil, uno strategico paese del sud del Libano che dista meno di cinque chilometri dal confine, dove nei giorni scorsi violenti combattimenti con gli Hezbollah si sono conclusi temporaneamente con il ritiro dei reparti d'elite dell'esercito israeliano inviati a conquistarlo. Nelle immagini trasmesse da una tv libanese Bint Jbeil è apparsa come uno scenario da incubo, completamente deserto e senza vita.

[La vignetta è di Cisano - www.cisano.net]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

01 agosto 2006
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia