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Non ci sono dubbi: la Venere di Morgantina è siciliana e presto lascerà il Paul Getty Museum per Aidone

12 maggio 2007

La Sicilia ha segnato un significativo, e definitivo, punto a suo favore nella disputa con il Paul J. Getty Museum sulla restituzione della Venere di Morgantina, reperto archeologico che il museo californiano avrebbe acquisito attraverso canali illeciti.
Uno dei pezzi forti della magnifica collezione di Malibu, la statua di Afrodite sarà restituita alla Sicilia.
''Dopo le preoccupazioni arriva il sereno - ha affermato l'assessore regionale ai Beni culturali, ambientali e alla Pubblica Istruzione, Lino Leanza - con le dichiarazioni del direttore del Paul Getty Museum, Michael Brand, e con le rassicurazioni che lo stesso ha fatto agli esperti da me inviati al seminario internazionale che si è svolto a Los Angeles. I rapporti diplomatici tra l'istituzione americana e la Regione Siciliana vanno avanti e il Museo ha finalmente riconosciuto l'appartenenza della Venere alla Sicilia. Adesso ci adopereremo perché la statua ritorni al più presto ad Aidone - dove il nuovo museo l'attende - per chiudere finalmente uno dei principali dossier, oggetto di attenzione non solo del governo ma anche della magistratura, tra il Paul Getty e l'Italia''.

Di seguito pubblichiamo l'intervista che Arturo Zampaglione ha fatto al direttore del Getty Museum, pubblicata ieri su Repubblica.it.

''L'Afrodite di Morgantina tornerà in Italia entro l'anno''
L'Afrodite di Morgantina tornerà in Italia. Alta due metri, 2400 anni d'età, è una delle statue più preziose dei tempi antichi ed è stata al centro di uno scontro durissimo tra il museo Paul Getty di Los Angeles, che l'acquistò nel 1988 per 18 milioni di dollari, e il governo italiano che ne rivendica la restituzione sostenendo che l'opera è stata trafugata. ''Ma entro la fine dell'anno la questione sarà risolta una volta per tutte'', ci assicura Michael Brand, l'australiano che dal 2005 dirige il museo Getty.
Intervistato da Repubblica al termine di un seminario internazionale sull'Afrodite, cui hanno partecipato anche esperti della Regione siciliana, Brand ripete di essere pronto a trasferire subito all'Italia la proprietà della statua, per poi restituire l'opera tra qualche mese quando saranno completati gli studi in corso. Ma il direttore appare inflessibile su un altro capolavoro del museo rivendicato dall'Italia, l'Atleta di Lisippo, perché - spiega - ''la statua è greca, è stata trovata in acque internazionali e le richieste italiane non hanno alcun fondamento giuridico''.

Direttore, le sue dichiarazioni sull'Afrodite faranno piacere agli italiani, ma sembrano una mossa unilaterale e non risolvono la disputa con il ministro dei beni culturali Francesco Rutelli: l'Italia chiede di riavere 52 opere del museo, voi ne offrite solo 26. Come spiega che l'Italia abbia raggiunto un accordo per le opere illegalmente acquistate dal Metropolitan museum di New York e non per quelle del Getty?
''Per noi è difficile capire che cosa stia succedendo a Roma. Ci sembrava l'anno scorso di aver raggiunto un compromesso, ma poi è stato bloccato dal ministero, che ora si rifiuta anche di rispondere alle nostre offerte e non ha neanche mandato i suoi esperti al seminario sull'Afrodite. Mi sembra che gli ostacoli siano due: innanzitutto il processo a carico del mio predecessore, Marion True, per l'acquisto illegale di alcune opere, viene usato come pretesto e complica i negoziati. La seconda difficoltà è sull'Atleta di Lisippo. Il governo italiano la vuole a tutti i costi, ma noi non possiamo dare via la statua senza che venga dimostrato che non ci appartiene''.

In Italia c'è l'impressione che voi del Getty ricorriate a qualsiasi tattica pur di ritardare la restituzione delle opere.
''Per quanto mi riguarda sarei lieto di chiudere la vertenza al più presto. L'Afrodite ha 2400 anni, è stata con noi 20 anni, l'abbiamo restaurata, pulita, esposta, studiata, e alla fine dell'anno andrà via: mi sembra di fare le cose abbastanza rapidamente. D'altra parte il seminario di mercoledì è servito ad aprire nuovi orizzonti. C'erano archeologi come Clemente Marconi, storici dell'arte come Malcolm Bell, esperti di geochimica come Rosario Alaimo, di pollini come Pamela Chester e di materiali antichi come John Twilley. Hanno confermato i nostri dubbi sulla provenienza della statua da Morgantina. D'altra parte se non viene né dalla Libia né dalla Grecia, è probabile che fosse siciliana: è giusto - tranne scoprire qualche cosa altro nel frattempo - che torni entro l'anno in Italia. E speriamo anche di risolvere il nostro contenzioso con Rutelli''.

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12 maggio 2007
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