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Non è che adesso ogni illecito debba chiamarsi mafia!

La truffa coi terreni dell'Esa e la mafia come elemento genetico...

02 agosto 2013

 

Una precisazione del Presidente della Regione siciliana: "In riferimento all'espressione "geneticamente mafioso" utilizzata da un organo di stampa on line, in relazione alla vicenda Bontempo Scavo, smentisco categoricamente di aver sostenuto che Bontempo Scavo Carmelo sia geneticamente mafioso, come pubblicato, ma alla domanda di una giornalista dell'Ansa che aveva equivocato il senso dell'appartenenza alla famiglia mafiosa del medesimo, ho risposto che la sua era una appartenenza genetica. Tutto ciò per evitare che il termine famiglia biologica, genetica, venisse confuso con famiglia mafiosa".

"Qualcuno si è accaparrato dei terreni della riforma agraria siciliana che appartenevano all'Esa ed erano stati assegnati a contadini. Ho presentato un esposto ieri alla Procura di Messina, ho incontrato il procuratore Lo Forte. Il caso di Messina non è l'unico, saranno investite quasi tutte le Procure antimafia della regione".
Arriva diretta la denuncia del presidente della Regione, Rosario Crocetta, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta questa mattina.
Quindi, la mafia avrebbe messo le mani su beni di proprietà della Regione, sembra di capire, altrimenti perché interpellare le "Procure antimafia della regione"?
Non è esattamente così, però! Infatti, nella specifica questione c’è un soggetto protagonista, certo Carmelo Scavo Bontempo di Tortorici, un avvocato che non ha mai avuto alcuna accusa di mafia... "In questo caso infatti - ha specificato Crocetta - chi ha pensato di essere nelle disponibilità di quei terreni appartiene alla temibile famiglia mafiosa dei Bontempo Scavo di Tortorici"...
"E allora?", si sono sicuramente chiesti la maggior parte dei giornalisti intervenuti al copsetto del governatore. "Forse anche questa conferenza verrà vista come una cosa insensata, come una perdita di tempo", ha aggiunto Crocetta, probabilmente avvertendo lo "smarrimento" dei presenti. "Potete dire - ha aggiunto allora, con una sorriso sarcastico - che è geneticamente legato a una famiglia mafiosa".

In verità, la vicenda raccontata oggi da Crocetta è qualche cosa che somiglia molto di più ad una classica truffa che ad una questione mafiosa. I terreni in questione, 120 mila ettari, erano stati affidati con la riforma agraria ad alcuni contadini che li avrebbero dovuto coltivare. "Questa vicenda - ha spiegato Crocetta - nasce quando Francesco Calanna, commissario dell'Esa, chiede un parere all'avvocatura dello Stato di Catania sulle iniziative da prendere su una singolare situazione. Il 24 maggio 2011 il signor Carmelo Scavo Bontempo di Tortorici, avvocato, va da un notaio, Salvatore Alioto, ed effettua un atto di vendita di una proprietà". "Bontempo Scavo", mai condannato per mafia ma parente di... "vende al signor Placido Galvagno un fondo rustico a Carlentini di 129 ettari. Il problema è che questi sono terreni dell'Esa assegnati a una ventina di contadini all'interno della riforma agraria e non possono essere venduti".
Al notaio, Scavo avrebbe detto di avere acquisito questi terreni per usucapione, anche se i terreni demaniali non possono essere ottenuti in questa maniera. "Il fondo - ha reso noto il Governatore - è stato venduto per 350 mila euro, quando invece è stimato in 13 milioni di euro. Bontempo Scavo dice di avere già ricevuto 300 mila euro in varie forme e incassa solo diecimila euro da Galvagno, che si impegna a dare in seguito gli altri 40 mila. Una vicenda piuttosto singolare".

"È come Totò che vende la fontana di Trevi", ha aggiunto il commissario dell’Esa Calanna, al fianco del governatore durante la conferenza stampa.
"Denunciamo quantomeno un’appropriazione indebita - ha aggiunto il Governatore -, su cui chiediamo alla Procura di far luce. In tutto questo la Regione è stata omissiva o complice. I terreni che con la riforma agraria erano stati tolti alla mafia così sembrerebbe tornino alla mafia. Ho dato mandato al commissario dell’Esa di riappropriarsi di questo terreno".
Sembrerebbe! Ma il protagonista, comunque, non ha mai avuto alcun problema di mafia!
"Bontempo è un mafioso? Io non l'ho mica detto... Certamente, fa parte di una famiglia mafiosa. Diciamo che è geneticamente legato a una famiglia mafiosa...", ha ribadito il governatore.
Il commissario Calanna, prendendo la parola ha spiegato che il suo operato sarà tutto indirizzato nel "fare pulizia dentro l'ente. I casi non sono pochi. E spesso sono finiti in mano ai componenti delle famiglie mafiose. Molti terreni nel Trapanese, ad esempio, a Custonaci, terreni della riforma agraria sono stati inseriti nei piani-Cava. E adesso sono delle cave di marmo...".

Diciamoci la verità, se tutto viene chiamato mafia e chi denuncia un qualsiasi illecito parla di lotta alla mafia continuamente, si rischia di confondere le carte e perdere di vista, o meglio, mettere fuori fuoco i problemi. Che ci possa essere un problema nella gestione dei terreni della riforma agraria è sicuramente qualcosa di possibile e da risolvere, ma ogni cosa, però, forse è meglio si chiami con il suo nome. Se dietro una truffa non c’è la mafia, non vuol dire che quella truffa sia meno... disonesta, rimane un illecito da punire. Ma non è mafia... Insomma, il vero pericolo diventa quello di essere tentati di pronunciare in maniera spregiativa il termine "professionisti dell’antimafia" e perdere tempo prezioso tentando di capire chi ha ragione e chi tenta di farsi ragione.

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02 agosto 2013
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