Non è che c'è una sorta di ''cartello'' del settore dell'editoria dietro al ''caro-libri''? L'Antitrust indaga
Dietro al fenomeno del ''caro-libri'', fenomeno gravemente problematico per i cittadini italiani, potrebbe esserci un qualche accordo fra gli editori. Un sospetto che ha assalito l'Antitrust che per fugarlo, o accertarlo, ha deciso di aprire un'istruttoria nei confronti dell'Aie, l'Associazione italiana editori: un indagine per appurare che non ci siano possibili intese restrittive della concorrenza nel mercato dell'editoria scolastica.
Mercoledì i funzionari dell'Antitrust, coadiuvati dal Nucleo speciale tutela dei mercati della Guardia di finanza, hanno svolto le ispezioni presso i soggetti interessati.
L'ipotesi dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato è che l'assetto del settore editoriale, caratterizzato da imprese con quote di mercato stabili nel tempo, potrebbe essere determinato anche da ''comportamenti delle imprese volti ad alterare il normale gioco competitivo''. In questo contesto l'Aie, mettendo a disposizione di tutti gli operatori, attraverso i propri database, informazioni dettagliate sulle tipologie di libri e le condizioni di prezzo, potrebbe aver agevolato il coordinamento delle politiche commerciali e distributive degli editori.
In sostanza, secondo l'Authority, l'associazione degli editori, in quanto associazione di imprese, potrebbe aver rivolto indirizzi sui comportamenti di mercato da tenere alle proprie associate.
Nelle scorse settimane, l'Antitrust aveva ricevuto segnalazioni da parte dell'associazione dei consumatori Altroconsumo, che avevano evidenziato un sensibile aumento del prezzo dei testi scolastici utilizzati per la scuola secondaria, in alcuni casi superiore al 10%. ''Tale fenomeno, secondo i segnalanti, si sarebbe ripetuto in maniera sistematica da diversi anni''.
- ''Le Fiamme gialle contro il caro-libri'' (Guidasicilia, 28/08/07)