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Non poter avere fiducia...

Il no dei 5 Stelle al leader del Pd Pier Luigi Bersani: "Non ce la sentiamo davvero di poterci fidare. Vogliamo le prove"

28 marzo 2013

"Serve un voto di fiducia e io chiedo anche alle forze più lontane di non impedire la partenza dell'esecutivo". E' l'appello lanciato al MoVimento 5 Stelle da Pier Luigi Bersani nel corso delle consultazioni di ieri a Montecitorio, trasmesse in diretta streaming, per la formazione del nuovo governo. "C'è anche modo di non dare" la fiducia "ma consentendo" al governo di partire, ha osservato poi Bersani. "Da tutti i giri che ho fatto ritengo la mia proposta quella più realistica - ha continuato Bersani -. Fuori da questo vedo un meccanismo che dal 'faremo, diremo' potrebbe passare al 'avremmo potuto'". "Non è vero che sono uguali tutti, io questo non posso accettarlo: adesso si può se si vuole", ha sottolineato Bersani. "Credo che l'equilibrio parlamentare, pur precario, consentirebbe" di fare quello che prima non si è riusciti a fare. "Prendo atto", ha aggiunto riguardo al no alla fiducia dei 5 Stelle "ma faccio notare solo questo: la fiducia si dà e si toglie".

Il capogruppo del MoVimento 5 Stelle al Senato, Vito Crimi, ha subito messo in chiaro che appoggiare un governo Bersani vorrebbe dire "dare una fiducia in bianco, un atto forte in cui si danno le condizioni per la costruzione di una maggioranza stabile. Noi, anche per il mandato che ci hanno dato gli elettori", da cui arriva "un messaggio quasi unanime di non dare fiducia in bianco, non ce la sentiamo davvero di poterci fidare. Vogliamo le prove".
Roberta Lombardi, capogruppo M5S alla camera, si è rivolta con una battuta al leader Pd: "Mentre la ascoltavo mi sembrava di sentire una puntata di Ballarò...". Bersani ha replicato: "Qui purtroppo non è Ballarò, è una cosa seria. I prossimi mesi saranno serissimi".
Poi ai grillini che si dicevano disponibili solo a votare un governo 5 Stelle, Bersani ha detto: "Voi dite 'faremo', ma vi aspettate che intanto qualcuno le cose le faccia... Possiamo valutare anche un regime parlamentare senza governo e poi andiamo da Napolitano e sentiamo cosa dice... Ecco, questa mi sembra una cosa un po' da Ballarò", ha concluso.

La capogruppo 'stellata' ha sottolineato: "Io ho 39 anni sono 20 anni che voto e sento parlare delle stesse cose". "Io 40 - ha rincarato la dose il collega Crimi - e vedo alle mie spalle 20 anni di programmi elettorali mai realizzati". "Lei ha detto che solo un insano di mente può avere ora la tentazione di governare - ha detto al segretario dem Lombardi - Be’, noi siamo quegli insani, abbiamo un progetto per 30 anni". Poco dopo Crimi ha ribadito il concetto in conferenza stampa. "Noi abbiamo 20 punti di programma da realizzare - ha rimarcato - nel momento in cui ci venisse affidato l'incarico. Noi dalla nostra abbiamo una cosa che gli altri non hanno: la credibilità".
Lombardi ha poi puntualizzato che i 5 Stelle voteranno no alla fiducia alla Camera e al Senato. Quanto a eventuali appoggi esterni, "non so in che termini si possa intendere - ha replicato Crimi ai giornalisti - se la politica del Pd è di cambiamento, noi siamo pronti a dare un appoggio su singoli provvedimenti". Ma Lombardi ha messo in chiaro: "Se appoggio esterno vuol dire votare la fiducia a un governo, il nostro resta un no". Crimi ha escluso anche l'ipotesi che i grillini escano dall'aula al Senato al momento del voto per la fiducia all'esecutivo.

Dopo Vito Crimi e Roberta Lombardi, anche Beppe Grillo grida il suo no a un governo Bersani, annoverando il presidente incaricato tra "i Padri Puttanieri, quelli che hanno sulle spalle la più grande rapina ai danni delle giovani generazioni".
Con un post sul suo blog, Grillo punta il dito contro "questi padri che chiagnono e fottono. Sono i Bersani, i D'Alema, i Berlusconi, i Cicchitto, i Monti che ci prendono allegramente per il culo ogni giorno con i loro appelli quotidiani per la governabilità. Hanno governato a turno per vent'anni, hanno curato i loro interessi, smembrato il tessuto industriale, tagliato lo Stato sociale, distrutto l'innovazione e la ricerca". "Pdl e pdmenoelle - incalza - sono vent'anni che ci prendono per il culo e non hanno ancora il pudore di togliersi in modo spontaneo dai coglioni dopo Penati, Tedesco, Dell'Utri, Cuffaro, Monte Paschi di Siena, dopo il Lodo Alfano, lo Scudo Fiscale e cento leggi abominio".
Ai cronisti che gli chiedono un commento sul post di Grillo, Bersani risponde: "Auguri ai salvatori della patria".
Il post di Grillo è accompagnato da uno scatto che ritrae un particolare di 'Saturno che divora i suoi figli' dello spagnolo Francisco Goya. "Le nuove generazioni - è l'accusa dell'ex comico - sono senza padri, sono figlie di NN, dal latino 'Nomen nescio: nome non conosco'. Sulle loro carte di identità, sui loro documenti di lavoro, nei libretti universitari - incalza il leader dei 5 Stelle - alla voce 'figlio di' risulta la sigla NN, figlio di nessuno, figlio della colpa, figlio di padre ignoto, figlio di vecchi puttanieri che si sono giocati ogni possibile lascito testamentario indebitando gli eredi".

"Non ci sono però responsabili conclamati della miseria, della mancanza di un futuro, di una qualunque prospettiva a cui sono stati condannati questi ragazzi. Nessuno ammette responsabilità di sorta. E' opera del destino cinico e baro, dello Spirito Santo, della moderna divinità chiamata mercato che si manifesta all'improvviso come un nume iroso che chiede sacrifici umani. Lo sfascio ha origini soprannaturali, non è causa dei dilettanti, cialtroni, delinquenti che hanno smontato con determinazione e scientificità lo Stato italiano negli ultimi vent'anni".
A chi ha guidato il Paese negli ultimi due decenni, Grillo rimprovera, tra le altre cose, il fatto di non aver "prodotto una legge contro la corruzione e contro il conflitto di interessi", e di avere impiegato questo tempo "per trasformare la legge elettorale in una caricatura anticostituzionale, senza mai trovare il tempo (ah, il tempo...) per cambiarla". Ma, promette, "i figli di NN vi manderanno a casa". [Adnkronos/Ign]

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28 marzo 2013
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