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Non rifiutate i rifiuti. Adesso il Governo si appella alla solidarietà nazionale per risolvere l'emergenza rifiuti

10 gennaio 2008

Dopo l'esercito e il supercommissario, Palazzo Chigi si appella alla solidarietà nazionale sull'emergenza rifiuti a Napoli, e l'Italia e i suoi amministratori hanno rispondono dimostrando un grande senso di solidarietà. La più solerte è stata la Sardegna, che ha subito accolto il primo carico di rifiuti; alcune regioni hanno detto "ci siamo ma non in questo preciso momento"; altre, le più, hanno rinviato a domani per dire con chiarezza cosa possono fare.
"Da parte di tutte le regioni c'è stata una attenzione costruttiva rispetto alle decisioni di ieri. E c'è la massima disponibilità a lavorare per metterle in pratica", ha detto soddisfatto il premier Romano Prodi.

La riunione a palazzo Chigi tra governo e enti locali, comuni e regioni, è cominciata nel primo pomeriggio di ieri. Accanto a Prodi, c'erano i ministri Amato, Pecoraro Scanio, Parisi e Lanzillotta, il viceministro Minniti e i sottosegretari Letta e Micheli. Dall'altra parte i presidenti delle Regioni, tra cui anche Errani, presidente della Conferenza Stato-Regioni, presenti anche il presidente dell'Anci Domenici e dell'Upi Melilli. Molto affollata e partecipata, alla fine le posizioni in campo sono abbastanza chiare. Quattro regioni - Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Basilicata - hanno chiarito di essere in linea teorica molto disponibili ma purtroppo non sono in grado adesso di un aiuto concreto. Le altre hanno preso tempo fino a domani quando, in un incontro con il Commissario De Gennaro, saranno definite quantità e e modalità di trasporto.

E  per la Sardegna la prima nave carica di ''monnezza'' è partita ieri sera intorno alle 21 dal porto di Napoli: destinazione Cagliari e poi qualche discarica sarda gentilmente messa a disposizione dal governatore Renato Soru.
“Sono quasi 500 le tonnellate di rifiuti che stanno arrivando in Sardegna. Non sono annunciati prossimi viaggi, anche se è possibile che venga destinato alla Sardegna qualche altro carico di rifiuti”. Lo ha precisato l'assessore regionale sardo dell'Ambiente, Cicito Morittu. Un centinaio i militanti di Irs-Indipendentzia Repubrica de Sardigna hanno deciso di manifestare (“Siamo la discarica del Mediterraneo”) contro l'arrivo della nave previsto oggi pomeggio al porto di Cagliari. All'inizio la sua destinanazione era il porto di Olbia.
Domani riunione ci sarà un seduta straordinaria del consiglio comunale di Cagliari per esaminare le ripercussioni provocate dall'arrivo dei rifiuti campani. Il sindaco di Cagliari, Emilio Floris (Forza Italia), ha contestato la decisione “unilaterale” della Regione di offrire la disponibilità della Sardegna. Il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, ha precisato di “non aver mai dato la disponibilità all'arrivo dei rifiuti a Sassari, e quando ce l'hanno chiesto ci siamo fermamente opposti”.

Termovalorizzatori in Sicilia - E visto che il tema rifiuti è diventato il perno pricipale della politica Nazionale, ieri il presidente del Consiglio, Romano Prodi, si è impegnato ha sbloccare i fondi per la realizzazione dei quattro inceneritori di rifiuti in Sicilia. "I termovalorizzatori in Sicilia si faranno senza ulteriori ritardi", ha affermato una nota diffusa dall'ufficio stampa della Presidenza della Regione, in cui si legge tra l'altro che "dopo la sollecitazione del Governatore, Salvatore Cuffaro, il Presidente del Consiglio Romano Prodi ha fornito le sue rassicurazioni in materia". "Anche a nome del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio vi posso assicurare che il problema degli stanziamenti per i termovalorizzatori in Sicilia si sbloccherà", ha detto il Presidente del Consiglio durante la riunione con i presidenti delle regioni convocata per affrontare l'emergenza rifiuti in Campania. L'assessore regionale alla Sanità Roberto Lagalla, intervenuto all'incontro in rappresentanza della Sicilia, ha ricordato come per la regione sia fondamentale la realizzazione dei termovalorizzatori per evitare problemi in futuro.

"A questo punto - si legge ancora nella nota - il presidente del Consiglio, anche a nome del ministro dell'Ambiente che gli sedeva a fianco, si è impegnato a sbloccare i contributi necessari per la realizzazione dei termovalorizzatori". "Si tratta - prosegue la nota - del denaro che lo Stato ottiene attraverso una tassa denominata Cip 6 e riscossa attraverso la bolletta elettrica, in atto pagata anche dai cittadini siciliani ma destinata soltanto a vantaggio degli impianti del centro nord. La finanziaria 2008 bloccava questi contributi per i termovalorizzatori in fase di costruzione fra i quali figurano anche quelli siciliani vincolandoli ad un decreto di deroga che il Presidente del Consiglio si è, dunque, impegnato a far emanare in tempi brevi".

- "'A nuttata che non passa" di G. A. Stella (Corriere.it, 10 gennaio 2008)

- “L'abc dei rifiuti” (Corriere.it)

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10 gennaio 2008
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