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Non sempre conviene comprare casa. A Bologna, Venezia o Milano, conviene restare in affitto

Un indagine della Nomisma sul mercato immobiliare italiano

12 dicembre 2005

Comprare casa non sempre conviene: a volte è meglio restare in affitto. Ne è convinta la società di ricerca Nomisma, che ha realizzato un'indagine sul mercato immobiliare italiano per conto dell'Associazione sindacale piccoli proprietari. Dipende dai casi e, soprattutto dai luoghi: per esempio non è vantaggioso diventare proprietari a Bologna, Venezia o Milano. Nella ricerca, intitolata ''Il mercato abitativo italiano: un'analisi territoriale sullo stato, la conservazione e la redditività'', presentata in occasione del sesto convegno nazionale dell'Asppi si evidenzia che per appartamenti medi (circa 90 metri quadri) in città come Bologna, Venezia o Milano risulta più conveniente pagare il canone di affitto piuttosto che la rata del mutuo, mentre per appartamenti superiori ai 100 metri quadri, l'affitto si rivela conveniente solo a Torino.

In Italia i proprietari sono il 71,4% - ''Forse la corsa alla casa in proprietà - spiega Enrico Rizzo, presidente dell'Associazione dei piccoli proprietari - era plausibile nell'immediato dopoguerra e fino agli anni del boom economico, quando le condizioni del mercato del lavoro erano completamente diverse''. Rispetto al 1974, la percentuale di famiglie italiane proprietarie è salita di venti punti, raggiungendo il 71,4%. ''Questo dato è positivo perché significa che è cresciuto il livello medio di benessere - prosegue Rizzo - ma non c'è motivo di spingere ulteriormente in questa direzione, tanto più che l'acquisto non sempre risponde alle esigenze della popolazione''.

La situazione divisa per Regioni - Nomisma nella sua ricerca ha diviso le regioni in cinque categorie, stilando una classifica ''automobilistica'': Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna sono 'Sportive di lusso', perché caratterizzate da un elevato tasso di occupazione degli immobili e da una diffusione dell'affitto superiori alla media (18%), con standard qualitativo molto buono e una superficie media per persona elevata (40,6 mq), ma anche una spesa onerosa (26,7% della spesa totale per consumi); Piemonte, Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Umbria, Marche sono 'Berline', (25,8% della spesa per consumi; 76,9% il grado di utilizzo; 74% diffusione della proprietà); Liguria, Lazio, Abruzzo, Sardegna, fanno parte delle 'Cabrio', con tassi di utilizzo ridotti, forte diffusione della proprietà, in media per il resto; Molise, Campania, Puglia e Calabria sono fra le 'Utilitarie', con un patrimonio scarsamente sfruttato e uno standard qualitativo inferiore alla media nazionale; Basilicata e Sicilia sono fanalini di coda, nella categoria 'City car', perché tutti i parametri risultano sotto media.

Solo in Spagna e Grecia ci sono più proprietari di case - La percentuale di famiglie proprietarie di casa in Italia è decisamente più alta della media europea (62%), inferiore solo a Grecia e Spagna (rispettivamente 74% e 82%), ma nettamente superiore a Paesi come Francia, Olanda, Danimarca (55%) e Germania (43%). ''Effettivamente - ha osservato Gualtiero Tamburini, di Nomisma - credo che espandere il mercato dell'affitto, in linea con le strategie degli altri Paesi europei, per favorire la crescente mobilità delle famiglie, sia la risposta più idonea che si può fornire alla domanda di casa''.

Nubi all'orizzonte dei mutui - Attualmente - è stato infine sottolineato dagli autori dell'indagine - il rapporto tra affitto e rata del mutuo è destinato a mutare ulteriormente a scapito della proprietà, per l'imminente innalzamento dei tassi di interesse annunciato dalla Banca Centrale Europea a partire dal prossimo primo dicembre.

Fonte: Corriere della Sera, 25 novembre 2005

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12 dicembre 2005
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