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Non siamo mica gli americani...

Il governatore Crocetta sarà lodato dagli americani, ma perde il consenso dei siciliani

10 settembre 2014

L’anno scorso ad agosto, gli americani del Washington Post, decidevano di dedicare al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta un lungo ritratto sulla home page del proprio sito: "Il primo governatore dichiaratamente gay in Sicilia che ottiene consensi con la sua crociata anti mafia". Ammaliati dal governatore, il quotidiano Usa ha voluto raccontare ai lettori americani la vicenda del "politico più improbabile" mai scelto per "governare il paese di Cosa Nostra".
Il mese successivo, ad interessarsi del presidente della "rivoluzione siciliana" (?) gli americani del New York Times che, dopo essersi presi la briga di conoscerlo mettendogli accanto per una settimana un loro corrispondente, si chiedevano se mai avesse potuto battere la corruzione in Sicilia "un gay, cattolico e di sinistra". Anche per quelli del NYT Crocetta è risultato un politico fuori dagli schemi con "un debole per il romanticismo e la poesia" e sicuramente "diverso da tutti gli altri presidenti che la Regione ha avuto".

Questa estate ad occuparsi di Crocetta è stata addirittura Lonely Planet, una delle guide turistiche più diffuse nel mondo, che lo ha nominato "uno dei motivi per visitare la Sicilia"! "Da sempre tacciata di conservatorismo - hanno scritto nella nuova pubblicazione sull’Isola - di recente la Sicilia ha effettuato alcune importanti inversioni di rotta dal punto di vista culturale. Tra queste spiccano la crescente aperta accettazione dell’omosessualità e il rifiuto dello strapotere mafioso. Entrambi questi aspetti trovano riscontro nella storia di Rosario Crocetta, eletto presidente della Regione Sicilia nel 2012".
Insomma, un fenomeno.

Ma qui, da noi, in Sicilia, non siamo mica gli americani! Vero è, la maggioranza lo ha votato e lo ha fatto diventare presidente. Ma i siciliani si disaffezionano alla velocità con la quale riescono ad affezionarsi. Subito amici, immediatamente nemici.
E infatti, così come i siciliani hanno voluto Crocetta presidente, adesso poco meno della metà sarebbe pronto ad abbandonarlo sul ciglio di una strada. Affermazioni forti? Certo! Coloriture da articolo di attualità ma che si basano sui dati che emergono dall'indagine Monitoregione dell'istituto di ricerca Datamedia sull'apprezzamento dei governatori di Regione per il secondo trimestre del 2014.
Nell’indagine, Rosario Crocetta occupa il penultimo posto della classifica con una percentuale di gradimento del 46,1%. Meno gradito di lui solo il governatore del Molise, Paolo Di Laura Frattura.

Giusto per dovere di cronaca informiamo che il presidente di regione più amato d’Italia è Enrico Rossi (Toscana - Pd) con una percentuale di gradimento pari al 56,5%. In seconda posizione il neo-eletto governatore della Basilicata, Marcello Pittella (Pd) con il 55,3%. In terza posizione e a pari merito con il 52,5%, Stefano Caldoro (Campania - Forza Italia) che recupera consensi (+1,1) e Luca Zaia (Veneto - Lega Nord) che invece scivola di una posizione rispetto al primo trimestre 2014, perdendo l'1,5. Quinta posizione, con il 52,0%, per Nicola Zingaretti (Lazio - Pd), mentre sesta è Debora Serracchiani (Friuli Venezia Giulia - Pd) che con il 51,8% perde tre posizioni (era terza nel primo trimestre). Nella top ten troviamo poi in settima posizione Gian Mario Spacca (Marche - Pd) che con il  50,8% perde due posizione rispetto al trimestre precedente. Segue poi in ottava posizione il neo-eletto governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru (PdD) con il 50,6%, mentre al nono posto con il 48,2% Claudio Burlando (Liguria - Pd) e al decimo Katiusca Marini (Umbria - Pd) con il 47,6%. All'undicesimo posto Nichi Vendola (Puglia - Sel) con il 47,3%, mentre dodicesimo Roberto Maroni (Lombardia - Lega Nord) con il 46,6%. A chiudere la classica, lo abbiamo detto, Rosario Crocetta e Paolo Di Laura Frattura.


Chissà se Crocetta farà tesoro di queste percentuali? Conoscendolo però, "politico più improbabile" e "diverso da tutti gli altri presidenti che la Regione ha avuto", penserà di essere ancora troppo avanti per il popolo siciliano. E certo, mica siamo gli americani!

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10 settembre 2014
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