Nucleare? Decisamente no
La Regione Siciliana tira dritto sul ''no'' al nucleare e chiede il risarcimento per i danni subiti dall'industria petrolchimica
La Sicilia dice no al nucleare. L'assessore regionale all'energia, Pier Carmelo Russo, ha portato le ragioni dell'opposizione all'insediamento di nuovi siti di produzione o di stoccaggio alla conferenza Stato-Regioni che si è riunita lunedì scorso a Roma. Durante la conferenza sono state discusse le ipotesi del governo nazionale sulla individuazione delle aree in cui sorgeranno le nuove centrali o nelle quali saranno depositati materiali e scarti della produzione nucleare.
"La Sicilia - ha detto Pier Carmelo Russo, neo assessore del Lombardo-ter - già sopporta insediamenti ad alto impatto ambientale e sociale in alcuni poli come Priolo, Gela e Milazzo. Sono clinicamente accertati non solo i rischi ma addirittura i danni alla salute pubblica. Prima di parlare di insediamenti nucleare di produzione o di stoccaggio bisogna pensare quindi a un alleggerimento del territorio, a misure idonee a liberare la Sicilia dai siti a forte impatto ambientale e a un adeguato risarcimento per i danni prodotti". Si tratta di impianti, ha aggiunto l'assessore, che, secondo gli studi dell’Ebm (Evidence Based Medicine), "hanno già comportato gravi effetti sui livelli di salubrità collettiva e sulle condizioni individuali, dei quali allo stato non è data la possibilità di prevedere l’ulteriore durata". "Non è anzi escluso - ha aggiunto l’assessore – che fenomeni patogeni particolarmente gravi possano acquisire carattere di permanenza, ove incidano a livello genetico. La Sicilia e i siciliani hanno sopportato e sopportano in sostanza, nell’interesse nazionale, un peso che non può rimanere estraneo al dibattito sull’energia nucleare".
La relazione dell’assessore ha sottolineato poi la necessità di valutare le condizioni del territorio e di prendere una decisione rispondendo prima alla domanda: la Sicilia ha margini di tollerabilità residua che consentano l’insediamento di impianti nucleari? Per Russo la risposta è no. "Si creerebbe infatti una condizione di sovrapposizione nel territorio simile a quella dell’equipaggio troppo numeroso che esporrebbe la Sicilia a una intollerabile condizione di rischio aggiuntivo e di occupazione territoriale sostanzialmente non governabili". Andrebbero invece verificate le condizioni di un alleggerimento degli insediamenti già esistenti. E in più si dovrebbe pensare a definire "il risarcimento dovuto ai siciliani per la maggiore spesa sanitaria sopportata, per il disagio territoriale e per i danni ambientali subiti". Da lì in poi, è la linea conclusiva della Regione, si potrà cominciare a discutere di tutte le altre forme di energia.
Quanto al risarcimento non è difficile individuare la fonte del prelievo. Se la causa è stata la produzione petrolifera è dalle accise che dovrebbero pervenire le somme da versare alle casse regionali "a titolo risarcitorio e per un lasso di tempo sufficientemente congruo".
La Regione Siciliana, insomma, intende dare seguito al voto unanime dell'Assemblea regionale che impegna il governo a opporsi a ogni ipotesi di insediamento di impianti nucleari.
[Informazioni tratte da ANSA]