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Nuova speranza per le ricerche della piccola Denise Pipitone, rapita a Mazara del Vallo l'1 settembre del 2004

24 febbraio 2007

Dopo mesi di ricerche estese a tutto il territorio nazionale, è stata ritrovata nei giorni scorsi, nei pressi di Anzio (a circa 60 km da Roma), la Ford Mondeo station wagon di colore verde bottiglia, che risulta intestata a una zingara di Milano, sulla quale lo scorso mese di ottobre, a Latina, una donna aveva visto, in compagnia di tre zingari, una bambina che somigliava alla piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo (TP) l'1 settembre 2004.
Attualmente, l'auto abbandonata dagli zingari si trova in un deposito dei vigili urbani che hanno effettuato il ritrovamento, ''ma non è ancora chiaro - ha detto ieri il legale della famiglia, Giacomo Frazzitta - se il deposito in questione si trova ad Anzio o a Pomezia''.
Tutti i rilievi necessari saranno, adesso, effettuati sull'auto, dai carabinieri del Ris di Roma, incaricati dell'accertamento dal procuratore della repubblica di Marsala Antonino Silvio Sciuto. Gli esami dovranno stabilire se all'interno del mezzo ci sono tracce di Denise Pipitone. Saranno, perciò, analizzati i capelli che potrebbero essere trovati all'interno dell'auto o altri eventuali reperti.

Per l'avvocato Frazzitta: ''Restano ancora gli ultimi adempimenti, ma poi potrà essere confermata o smentita la segnalazione di Latina''.
Un ritrovamento comunque importante, ha evidenziato il legale della famiglia Pipitone. ''La ricerca di quest'auto - ha ricordato - era condotta da tutte le forze dell'ordine, a tutti i livelli, anche sulla scia di un incontro avuto dal questore di Roma con la madre di Denise, Piera Maggio, proprio riguardante la necessità di individuare l'autovettura segnalata a Latina''. L'avvistamento della bambina con gli zingari, avvenne durante un incolonnamento di auto nel traffico cittadino. Guardando attraverso lo specchietto retrovisore, in particolare, una donna avrebbe riconosciuto Denise Pipitone in una bambina che si trovava a bordo dell'auto ferma alle sue spalle. La possibilità che si trattasse proprio della piccola Denise, sarebbe avvalorata dal fatto che ''gli zingari, non appena si accorsero di essere osservati - ha raccontato l'avvocato Frazzitta - tennero la bambina nascosta dietro i sedili posteriori''.

Ed è stato condannato ad un anno di reclusione, pena sospesa, il giovane calabrese che, pochi mesi dopo la scomparsa della piccola Denise, chiese un riscatto di 10 mila euro per la liberazione della bambina. Alberto Calò, di 24 anni, individuato immediatamente dagli investigatori, doveva rispondere del reato di tentata estorsione. La sentenza è stata emessa dal giudice dell'udienza preliminare di Marsala, Vito Marcello Saladino, che ha anche condannato il giovane a risarcire le parti civili, rappresentate dal legale della famiglia Pipitone, Giacomo Frazzitta. Il Gup ha stabilito che Alberto Calò dovrà pagare la somma di 15 mila euro a Piera Maggio, madre della bambina scomparsa, oltre all'importo di 5 mila euro ciascuno, al marito Tony Pipitone, che è il padre anagrafico di Denise, e a Piero Pulizzi, che è invece il padre naturale della piccola.

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24 febbraio 2007
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