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Nuove rivelazioni del pentito Francesco Campanella sul governatore della Sicilia Totò Cuffaro

11 gennaio 2006

Nuove dichiarazioni del pentito Francesco Campanella sono state depositate ieri dai pm nel processo in cui è imputato il governatore siciliano Totò Cuffaro, accusato di favoreggiamento a Cosa nostra.
Il pentito (ex presidente del Consiglio comunale di Villabate (Pa) sciolto per infiltrazioni mafiose), ha sostenuto in un interrogatorio del 15 dicembre scorso che il presidente della Regione, già nel 2001 ''conosceva la dimensione criminale di Antonino Madalà'', ritenuto dagli inquirenti il capomafia di Villabate. Lo stesso Mandalà è stato arrestato per associazione mafiosa, mentre il figlio, Nicola è finito in cella lo scorso anno perché accusato di avere gestito la latitanza di Bernardo Provenzano, organizzando anche il viaggio del vecchio padrino a Marsiglia.

Francesco Campanella - ritenuto uno dei più importanti pentiti di mafia degli ultimi anni, visto la sua conoscenza sulle correlazioni tra mafia, affari e politica - ha ricordato che nel settembre 2001 incontrò Cuffaro al casinò di Sanremo. ''Mi trovavo insieme ad Antonino Mandalà - ha affermato Campanella - e con Cuffaro ci incontrammo casualmente su una scalinata che portava ai tavoli da gioco. Lui mi vide e vide Mandalà e rimase un po' perplesso, ci siamo salutati ed io che al volo percepii il suo disagio non mi soffermai più di tanto a salutarlo''.
Campanella ha sostenuto che ebbe modo di incontrare in seguito Cuffaro, il quale gli disse: ''Non ti rischiare di farmi parlare con Mandalà perché ho la scorta della Digos...''.

Il pentito ha rivelato inoltre che Cuffaro avrebbe aiutato economicamente la famiglia dell'ex deputato regionale Dc Giuseppe Giammarinaro quando venne arrestato per concorso in associazione mafiosa. ''Cuffaro mi disse - ha dichiarato Francesco Campanella - che lo legava a Giammarinaro una grande amicizia e gli stava dando una mano economicamente perché sa molte cose di me e non vorrei che si indispettisse''. [La Sicilia]

- Mafia, politica e affari (Guidasicilia.it)

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11 gennaio 2006
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