Nuove speranze e molteplici dubbi
Grifa Spa riuscirà veramente a costruire auto ibride ed elettriche a Termini Imerese?
L’azienda che dovrebbe impiantarsi a Termini Imerese dove per più di 30 anni c’è stata la Fiat, la Grifa Spa, è un’azienda nata 7 mesi fa. Questa è controllata da Energy Crotone 1, società di produzione di energia con sede a Bolzano e capitale sociale di 10 mila euro, controllata a sua volta interamente dalla immobiliare Professional Asset Management, con sede a Milano, di proprietà dell’imprenditore pugliese Raffaele Cirillo e amministrata dal congolese Kiala Dielunguidi, presente in un’altra decina di società con sede in Italia. Anche in questo caso il capitale è di appena 10 mila euro.
Un’azienda solida grazie anche all’ingresso del Fondo di investimento brasiliano e dei suoi 100 milioni di euro. Così si sono presentati.
Nei giorni scorsi, però, attraverso la stampa italiana, il fondo brasiliano Kbo Capital ha smentito la sua partecipazione all’operazione di salvataggio di Termini Imerese e ha dichiarato di non avere intenzione di investire sul sito, a qualsiasi titolo. A partecipare all’aumento di capitale, e quindi all’operazione Sicilfiat, sarà un altro fondo sempre partecipato dal Banco di Rio de Janeiro (Brj), che controlla anche Kbo Capital. "La società Kbo Capital, sulla quale si è fatto un gran parlare in questi giorni in merito all'operazione Grifa/Termini Imerese, non ha, ripeto non ha, nulla a che fare con l'operazione in questione" ha spiegato Marcello Gianferotti, Procuratore generale del banco Brj che specifica invece come "l'operazione d'investimento, se infine effettivamente deliberata, nelle prossime settimane, verrà eseguita direttamente da un fondo ancora non dichiarato, per motivi di ovvia riservatezza, partecipato ed amministrato dal Banco Brj o chi per questa. La Kbo non ha né la struttura, né tantomeno l'intenzione, né la patrimonialità necessaria per eseguire tale operazione in proprio".
Subito, ovviamente, è nata la preoccupazione che Grifa possa finire nell’elenco della miriade di progetti flop che dal 2011 a oggi hanno attraversato Termini Imerese. "Vogliamo chiarimenti immediati sulla solidità di Grifa - ha dichiarato Roberto Mastrosimone della Fiom siciliana - non possiamo permetterci che ricapiti quello che è successo in passato. Le procedure di mobilità da parte di Fiat per 760 operai sono già state aperte e se non andasse in porto nemmeno questa operazione finirebbero tutti licenziati a dicembre". I sindacati hanno pertanto chiesto un incontro urgente al ministero dello Sviluppo economico e a Invitalia, che dovrebbe svolgersi i primi giorni della prossima settimana, nel quale Grifa dovrà fare luce sui tanti misteri che la avvolgono.
E mentre le preoccupazione sulla reale solidità del progetto di salvataggio di Termini da di Grifa aumentano, arrivano le prime indiscrezioni sul volto che l’ex Sicilfiat dovrebbe assumere dal prossimo gennaio. Questo sempre che il piano riceva il via libera del ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia. "A Termini Imerese - hanno spiegato quelli di Grifa a Repubblica - produrremo due modelli di auto ibrida ed elettrica. La prima apparterrà alla gamma A, sarà una sorta di Panda a quattro porte, disponibile in tre versioni: light hybrid (fino a 10 km di autonomia con il motore elettrico), full hybrid (fono a 70 km di autonomia) e full electric (fino a 110 km di autonomia). In parallelo sarà portata avanti la produzione di una city car a due posti, simile a una Smart ma ancora più piccola per adattarsi meglio alla città. Questa sarà full electric, con telaio tubolare (max 80 km orari, 120 km di autonomia non superiore ai 450 kg), resistente ai crash test".
Da Torino poi, dove Grifa sta aprendo i nuovi uffici, arrivano rassicurazioni anche sulla tenuta finanziaria del piano, messa in dubbio negli scorsi giorni dalle dichiarazioni del fondo di investimenti Kbo Capital. "L’operazione va avanti, non è mai stata in discussione - rassicurano da Grifa - il Banco di Rio de Janeiro è il nostro primo interlocutore e ha garantito la sottoscrizione del finanziamento, previa chiusura dell’accordo con le istituzioni. Stiamo procedendo con determinazione sul fronte della definitiva chiusura dell'accordo tra le varie parti interessate, auspicata entro novembre. Non vorremmo che ci fossero ulteriori fughe di notizie che possano destabilizzare la parti interessate al raggiungimento dell'accordo. Ogni garanzia richiesta a Grifa è sempre stata posta in essere e certificata e l'impegno del Banco di Rio de Janeiro è fuori discussione".
Rassicurazioni che arrivano anche dal ministero dello Sviluppo economico. "Il governo non ha motivo di dubitare della capacità finanziaria di Grifa - affermano i portavoce del viceministro Claudio De Vincenti - abbiamo incontrato i vertici della società insieme a Invitalia per approfondire il business plan sotto l’aspetto della tenuta finanziaria, come da prassi. L’iter procede senza scossoni".
[Informazioni tratte dagli articoli di Geraldine Pedrotti per Repubblica/Palermo.it]
- Una Festa del Lavoro per la Sicilia (Guidasicilia.it, 13/10/14)