Nuovi caveat per l'Esercito italiano in Afghanistan
Per Franco Frattini, titolare della Farnesina, bisogna adattarsi al cambiamento delle minacce
Il ministro degli Esteri Franco Frattini apre alla possibilità di una revisione dei caveat (eccezioni delle le regole d'ingaggio italiane, ma anche tedesche, spagnole e francesi, ndr) sull'impiego delle truppe italiane in Afghanistan. "Il tema dei caveat e della flessibilità è uno di quelli in cui siamo disponibili a parlare per rendere la missione più efficace e veloce nel rispondere alle minacce che cambiano", ha detto Frattini, al termine di un incontro con il collega canadese Maxime Bernier.
"Io non parlo di più truppe" da mandare in Afghanistan, ha chiarito il titolare della Farnesina, insistendo sulla necessità di discutere "anche della flessibilità e dell'efficacia della presenza della nostra missione" contemporaneamente al tema della ricostruzione civile in occasione della Conferenza dei donatori di Parigi del prossimo 12 giugno. Della questione, ha osservato Frattini, "sarà necessario parlare con il ministro della Difesa Ignazio La Russa e con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ma c'è la disponibilità ad affrontare il tema".
"Credo che un passo in avanti sia non solo quello di proseguire il nostro impegno militare e di ricostruzione civile in Afghanistan - ha sottolineato ancora il ministro - ma anche di come dare maggiore efficacia e flessibilità alla missione internazionale". La Conferenza di Parigi sarà dunque "importante per fare una riflessione politica sulla situazione e sui suoi sviluppi".
Il titolare della Farnesina si è detto dell'opinione che "più la missione diventerà efficace e capace di adeguarsi rapidamente, tanto più saranno garantite le prospettive di successo". Dal canto suo, Bernier, si è detto "soddisfatto per la leadership dell'Italia in Afghanistan: noi vogliamo avere successo e con la vostra collaborazione ci riusciremo".
Inoltre, nel giorno dell'accordo fra le diverse fazioni politiche libanesi, il ministro degli Esteri ha annunciato una sua missione a Beirut per l'elezione del presidente della Repubblica che potrebbe avvenire domenica prossima. "Conto di essere possibilmente presente per l'elezione del presidente, o lo stesso giorno o immediatamente dopo, per confermare l'impegno dell'Italia come interlocutore politico di un Libano che deve andare verso la riconciliazione e la stabilità", ha detto, ribadendo il "plauso forte alla Lega Araba" per l'opera di mediazione svolta.
Infine, sul rapimento dei due volontari italiani in Somalia (leggi), Frattini fa "un appello al senso di responsabilità dei media perché non si diffondano notizie che possano compromettere l'incolumità degli ostaggi" e ha annunciato che "da questa sera (ieri per chi legge, ndr) non verranno più rilasciate dichiarazioni né date informazioni ai mezzi di comunciazione sull'evoluzione della vicenda". [Adnkronos]