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Nuovi sbarchi a Malta e in Sicilia

Mentre in poche ore sono arrivati oltre 139 immigrati, La Valletta tenta di ''scagionarsi'' diffondendo la foto del suo intervento

27 agosto 2009

Torniamo a parlare di sbarchi di immigrati, che in queste ultime settimane sembrano essere ripresi dopo che questi mesi sono stati caratterizzati dalla loro quasi totale assenza, conseguenza dei patti con la Libia e dell'entrata in vigore delle nuove leggi italiane sull'immigrazione.
Due gommoni con ottanta migranti, uno dei quali morto, sono giunti a Malta. E un peschereccio con 55 persone a bordo è giunto ieri sera nel porto di Siracusa. Il tutto all'indomani delle polemiche che agitano la maggioranza, con i duri botta e risposta tra la Lega e la Chiesa e con i distinguo del presidente della Camera Gianfranco Fini. Ma anche con il rimpallo di responsabilità tra Italia e Malta per la vicenda del gommone con i profughi eritrei (LEGGI).
A Malta, il primo gommone è arrivato direttamente a terra, a Marsaxlokk. Il secondo è stato intercettato dalla marina maltese al largo delle coste di Birzebbugia. La vittima si trovava accanto al natante soccorso alla deriva. Tra i 79 migranti ci sono 14 donne, tra cui tre in gravidanza e una bimba di sette anni.
In Sicilia, 55 i migranti giunti a Siracusa nella tarda serata di ieri. Gli extracomunitari viaggiavano su un peschereccio intercettato da un aereo della Guardia di Finanza a 70 miglia a Sud-Est di Portopalo di Capo Passero (SR). Due di loro sono stati arrestati con l'accusa di essere gli scafisti che hanno pilotato l'imbarcazione. I restanti 53, che hanno detto di essere curdi di cittadinanza irachena e turca, sono stati condotti nel centro di accoglienza di Pozzallo (RG).

E intanto ieri, dopo una settimana, le forze armate maltesi hanno diffuso una foto aerea che ritrae il gommone dei cinque eritrei soccorsi dalla motovedetta della Guardia di Finanza al largo di Lampedusa lo scorso 20 agosto. La foto risale al 19 agosto e mostra l'imbarcazione con le cinque persone a bordo, affiancata da una motovedetta militare maltese, identificata con il numero P61. L'immagine, scattata da un aereo impegnato nella missione Frontex, "documenta" l'intervento della Marina maltese, che dopo avere agganciato il battello alla deriva con un altro gommone lo ha rifornito di carburante consegnando ai passeggeri alcuni giubbotti di salvataggio.

Secondo le autorità maltesi, l'immagine dovrebbe costituire la conferma che i cinque eritrei "erano in buone condizioni di salute". "Questa immagine mostra chiaramente l'eccellente stato di pulizia in cui si trovava il gommone intercettato e anche il buon stato di salute dei suoi occupanti che si vedono seduti dentro", afferma una nota che accompagna l'immagine, inviata dal maggiore Ivan M. Consiglio del servizio relazioni pubbliche delle forze armate di Malta. Il gommone, inoltre, scrive ancora il portavoce dell'esercito maltese, non poteva contenere gli altri 73 migranti che, secondo il racconto dei superstiti, sarebbero morti durante la traversata.

In realtà nella foto, che appare sfocata, si vedono i cinque naufraghi sdraiati sul paiolato in legno del gommone; l'unica donna, che attualmente è ancora ricoverata nell'ospedale Cervello di Palermo a causa delle sue precarie condizioni di salute, è addirittura rannicchiata a poppa, accanto al motore fuori bordo. Il gommone non sembra poi così "immacolato" come sostenuto dai maltesi e la sua lunghezza (12 metri, ndr) è assolutamente compatibile con la presenza di una ottantina di persone a bordo, come ha confermato anche la Guardia di Finanza sulla base dell'esperienza di numerosi altri sbarchi avvenuti con imbarcazioni di quelle dimensioni. Non basta. La foto diffusa dalle Forze Armate maltesi contiene un'altra incongruenza: l'immagine è stata infatti scattata alle 10.34 ora locale, ma nel fax inviato alla Guardia di Finanza solo alle 7.30 del giorno successivo si segnala la presenza di un gommone "avvistato" alle 10.48, senza peraltro fare alcun cenno all'intervento dei militari maltesi che a quell'ora avevano già "agganciato" l'imbarcazione.
La diffusione della foto, insomma, finisce con il rafforzare dubbi e perplessità sul ruolo svolto da Malta nella vicenda ed in ogni caso non smentisce il racconto dei migranti, che sono stati raccolti appena 24 ore dopo dal pattugliatore della Guardia di Finanza stremati e in condizioni pietose, tanto da richiedere l'immediato sbarco a Lampedusa, invece del trasferimento a Porto Empedocle, per sottoporli subito a cure mediche.

Intanto il sostituto procuratore della Repubblica di Agrigento, Santo Fornasier, ha completato l'interrogatorio di tre dei cinque eritrei sopravvissuti alla traversata del Canale di Sicilia. Due migranti erano stati sentiti martedì, ora è stato ascoltato il terzo. Secondo quanto si è appreso i tre hanno confermato la versione già raccolta dalle forze dell'ordine che li avevano soccorsi giovedì al largo di Lampedusa, e hanno ribadito le accuse verso le autorità maltesi che non li avrebbero soccorsi ma solo riforniti di acqua e salvagente invitandoli a proseguire verso le acque italiane. Il procuratore della Repubblica Renato Di Natale ha confermato che si sta valutando l'ipotesi di una rogatoria internazionale a Malta per accertare esattamente che cosa è accaduto anche con l'ausilio delle autorità maltesi.
È stato intanto dimesso dall'ospedale "Cervello" di Palermo l'eritreo ricoverato per disidratazione assieme all'unica donna del gruppo, che resta invece in cura sia perché appare tuttora disidradata sia per alcune piaghe alla schiena. Le sue condizioni non sono comunque gravi. L'uomo dimesso è stato trasferito in una struttura di accoglienza.

[Informazioni tratte da Ansa.it, La Siciliaweb.it, Corriere.it, Repubblica.it]

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27 agosto 2009
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