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Nuovo caso Catania: nella giunta Scapagnini non c'è posto per Alleanza nazionale

Il ''neo'' sindaco non ha concesso al partito di Fini i tre assessorati promessi prima del voto

06 giugno 2005

AGGIORNAMENTO
La decisione di Nello Musumeci
La giunta del Comune di Catania ha giurato in municipio e si è insediata. Tra gli assessori dell'amministrazione Scapagnini c'è anche l'eurodeputato di An, Nello Musumeci, anche se il suo partito non è entrato nella maggioranza per la mancata concessione di tre assessorati.
«Quella che stiamo per vivere - ha detto Musumeci - è un'avventura difficile ed esaltante. Abbiamo bisogno di lavorare ma anche di assoluta serenità. Per questo spero che presto in giunta possa entrare anche An e il mio partito possa così essere restituito al suo legittimo ruolo di governo in questa città». Prima di giurare, Musumeci conversando con i giornalisti aveva sottolineato che «non ci sono problemi politici tra la CdL e An, ma che - ha aggiunto - è soltanto un problema di assegnazione dei seggi». Alla domanda se An avrà i tre seggi che ha chiesto invece dei due concessi da Scapagnini ma non accettati dal partito, il vicesindaco ha detto: «Io penso di sì, e lo crede anche il sindaco».
«Il mio ruolo nella giunta comunale di Catania non è mai stato messo in discussione nè a Catania nè a Roma», ha affermato Musumeci. «La giunta - ha detto Musumeci - si insedia oggi e comincia a lavorare, e spero che presto la rappresentanza di An al suo interno possa essere resa operativa perchè il mio partito deve essere restituito al suo naturale e legittimo ruolo di forza di governo».
Musumeci ha sottolineato di «non entrare nel merito della polemica tra la giunta e An per motivi comprensibili» ma si è detto «profondamente amareggiato per l'accaduto». «Mi adopererò - ha annunciato - affinchè questo elemento di frizione venga rimosso il più presto possibile». Alla domanda su quale atteggiamento terrà se Alleanza Nazionale dovesse chiedergli di uscire dalla giunta, Musumeci ha replicato «quando sarà il momento risponderò al mio partito».  Fonte: La Sicilia

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Le elezioni per il sindaco di Catania, hanno tenuto alta l'attenzione dell'intera Nazione.
Chi avrebbe guidato l'importante città di quella Sicilia che tante soddisfazioni ha dato alla maggioranza di governo?
Il sindaco uscente, nonché medico personale del presidente del Consiglio, Umberto Scapagnini? O l'ex-ex sindaco del capoluogo etneo, nonché ex ministro di governo di centrosinistra, Enzo Bianco?
Come è andata a finire lo sappiamo tutti. Dopo manovre, spostamenti di voti e preferenze popolari alla guida di Catania è rimasto l'evergreen Scapagnini.

Ma a meno di un mese dall'insediamento del sindaco forzista, ecco che per Catania è di nuovo terremoto: Alleanza nazionale non entra nella nuova giunta Scapagnini.

Ebbene, il sindaco Umberto Scapagnini ha varato la nuova giunta comunale di Catania e, come era stato ventilato ieri, Alleanza Nazionale ha deciso di non farvi parte.
La decisione è maturata nel corso di un vertice del partito convocato in tutta fretta per domenica pomeriggio, dopo che sabato in tarda serata il neo sindaco aveva deciso di non concedere tre assessorati al partito di Fini, come era invece previsto negli accordi.
La notizia è stata anticipata dal segretario comunale e coordinatore di An Gaetano Pirrone: ''Usciamo dalla giunta'', si è limitato a dire.
Il sindaco Scapagnini ha dovuto in ogni caso presentare la giunta visto che scadevano i termini previsti dalla legge, ma ha annunciato che ''il rapporto politico non è compromesso'' e ha auspicato che ''tutto possa risolversi in tempi brevi''.
La nuova giunta è composta da quattro assessori del Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo, altrettanti di Forza Italia e uno ciascuno per Nuova Sicilia, Noi e Udc.
Questa la composizione della giunta: Tafuri, D'Antoni, Gulino e Ligresti (Movimento per l'autonomia); Moschetto, Maimone, Caruso e Vasta (Fi); Rotella (Nuova Sicilia); Lo Giudice (Noi); Filippo Drago (Udc). Il neo assessore Vasta dovrà dimettersi per incompatibilità dal consiglio comunale, e al suo posto subentrerà il primo dei non eletti di Fi, Giuseppe Calabrese.

''La decisione del sindaco Scapagnini - ha spiegato Gaetano Pirrone - di non rispettare i patti stipulati prima del voto ci ha portato a prendere questa decisione. Da oggi noi non facciamo più parte della maggioranza e non appoggeremo questa amministrazione in consiglio comunale. In questa decisione siamo confortati dai vertici romani del partito''.
Rimane aperta la questione della delicata posizione dell'eurodeputato di An Nello Musumeci, che in campagna elettorale era stato indicato da Scapagnini come vice sindaco ed era ritenuto fuori quota. ''Musumeci deciderà nelle prossime ore - si è limitato a dire Pirrone - ma ha già anticipato che seguirà l'indicazione del partito''.

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06 giugno 2005
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