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Nuovo caso di influenza A in Sicilia

Si tratta di un 43enne di Partanna (TP). Dal Ministero della Salute una raccomandazione: evitare i toni allarmistici

23 settembre 2009

Un uomo di 43 anni di Partanna (TP), cui è stata diagnosticata l'influenza A, è stato trasferito ieri nel reparto di Rianimazione dell'ospedale "Sant'Antonio Abate" di Trapani dov'era ricoverato in Pneumologia da sabato scorso. Il trasferimento dalla Pneumologia alla Rianimazione "è avvenuto in via precauzionale" assicura la direzione generale del nosocomio. "Il paziente - aggiungono dalla direzione - non è intubato e non soffrirebbe di altre patologie. La presenza del virus è stata confermata dagli esami effettuati". L'uomo era stato ricoverato per una presunta bronchite. Il tampone faringeo effettuato e inviato a Palermo ha confermato invece il contagio e, a scopo precauzionale, l'uomo è stato trasferito nel reparto di rianimazione. Dalla direzione generale dell'Azienda sanitaria provinciale invitano a evitare allarmismi e fanno sapere che all'uomo è stato somministrato un farmaco antivirale e che l'uomo è cosciente.

La notizia di questo ennesimo caso siciliano è arrivata subito dopo l'annuncio della morte di una donna di 57 anni affetta da influenza A/H1N1 ricoverata all'unità di Terapia intensiva dell'Ospedale Bufalini di Cesena dallo scorso 31 agosto, a seguito di una grave sindrome respiratoria che ha determinato irreversibili complicanze. La donna, affetta dagli esiti di una patologia congenita, era residente in una comunità di Cesena per persone disabili. "Risulta inoltre che la paziente aveva sofferto in precedenza di episodi di broncopolmonite", hanno informato dall'ospedale. "Nella stessa comunità - hanno ricordato dall'ospedale - si sono verificati altri 10 casi di influenza, di cui 9 risolti senza ricovero ospedaliero e uno recentemente dimesso dal Reparto di Malattie Infettive, dove era stato ricoverato per la presenza di altre patologie che potenzialmente ne potevano aggravare il decorso clinico". L'indagine epidemiologica condotta nella comunità interessata dal Dipartimento di Sanità pubblica a partire dal 1 settembre, a seguito della prima segnalazione di caso, ha comportato l'immediata adozione delle misure di prevenzione per contenere la diffusione dell'infezione e della profilassi antivirale per i soggetti a rischio di complicanze. "Dal 9 settembre - concludono - non si sono più verificati all'interno della comunità ulteriori casi: poiché il periodo di incubazione di questa influenza è di circa 7 giorni dalla comparsa della sintomatologia - ha affermato infine l'ospedale - si ritiene concluso il focolaio epidemico all'interno della comunità".

A Messina, invece, dove si è avuta la seconda vittima di influenza A, unica fino ad ora in Italia causata dal solo virus e non da complicanze di altre patologie, la Procura della Repubblica ha emesso venti avvisi di garanzia nei confronti di tutti i medici che hanno avuto, direttamente o indirettamente, in cura Giovanna Russo, la donna di 46 anni deceduta sabato scorso nell'ospedale Papardo
.
I provvedimenti, che sono stati firmati dal sostituto procuratore Adriana Sciglio, sono un atto dovuto a tutela dei destinatari perché propedeutici all'esecuzione dell'autopsia, che è un atto irripetibile. "La procura ha deciso di compiere un accertamento a 360° per chiarire con certezza e senza alcun residuo dubbio quale sia stata la causa della morte della donna - ha spiegato il procuratore di Messina, Guido Lo Forte -. Ho aperto questa inchiesta sulla base di una notizia giornalistica perché non ho ricevuto, come Procura di Messina, alcuna comunicazione né da parte delle unità sanitarie, né da parte dei familiari". Ieri pomeriggio è stato conferito l'incarico per l'autopsia affidato a tre esperti dell'Università di Palermo.

E sempre nella giornata di ieri, i componenti della commissione nominata dal Ministero della Salute e dall'Assessorato regionale alla Sanità del dipartimento dell'assistenza sanitaria e osservatorio epidemiologico, si sono riuniti, e consultati per nove ore, per condurre ulteriori approfondimenti sulle cause del decesso di Giovanna Russo. La commissione composta da Alessandro Ghirardini e Pasquale Salcuni, del ministero della Salute e Rosario Russo, Francesco Vitale e Giuseppe Murolo, della Regione, ha preso visione della documentazione clinica messa a disposizione della direzione generale del Papardo. Sono stati interrogati diversi medici tra cui il direttore dell'unità di rianimazione del Papardo professor Tanino Sutera, i familiari della vittima e il medico di famiglia. "Abbiamo ascoltato - ha detto Rosario Russo - tutte le persone interessate al caso, abbiamo raccolto tutti gli elementi utili, e adesso procederemo".

Intanto il Dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe) ha diffuso il numero dei casi accertati di influenza A nell'Isola: tra il 27 luglio e il 13 settembre sono stati 72 i casi confermati di pazienti affetti dal virus H1N1 in Sicilia.
Ieri sono stati approvati gli indirizzi operativi per la gestione della pandemia, predisposti dal Comitato regionale per le pandemie, che saranno subito comunicati alle aziende sanitarie siciliane. Il documento, secondo quanto previsto dal Piano regionale pandemico, include anche le linee guida per la redazione dei piani aziendali.
"Già da alcune settimane - ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo - i nostri uffici sono impegnati a fronteggiare la pandemia, in stretta collaborazione con i responsabili del ministero della Salute. C'è la massima attenzione delle istituzioni per garantire la massima sicurezza ai cittadini, ai quali però va ribadito l'appello a non lasciarsi suggestionare da certe informazioni allarmistiche e a seguire le indicazioni che vengono loro fornite dalle strutture deputate a fronteggiare il diffondersi dell'influenza".
Gli indirizzi regionali delineano il quadro generale, individuano i soggetti istituzionalmente incaricati di assumere le decisioni, i provvedimenti da adottare in relazione alle differenti fasi pandemiche a livello locale e le modalità di livello generale attraverso cui procedere. Nei presidi ospedalieri provvisti di pronto soccorso, per limitare l'esposizione dei soggetti che vi accedono per altre necessità di intervento, è necessaria la predisposizione di un'area dedicata ai pazienti con sindrome influenzale, in numero sufficiente per l'osservazione, nell'attesa di decidere se ospedalizzare il paziente. Il piano di comunicazione regionale "Non lasciamoci influenzare" verrà sviluppato sul territorio, attraverso le unità operative di educazione alla salute, per offrire una informazione capillare, anche nelle scuole, sui comportamenti da adottare anche nell'ottica della prevenzione.
Frattanto prosegue la sorveglianza sul territorio: è già stata predisposta la rete ''Influnet'' regionale che verrà integrata con il coinvolgimento dei pediatri. La rete ha il compito di segnalare settimanalmente l'andamento della curva epidemica.
La raccomandazione principale da parte degli esperti rimane comunque quella di rivolgersi in caso di necessità sempre al proprio medico curante, il cui ruolo rimane fondamentale. Massima importanza viene posta all'adozione di precauzioni al domicilio per i casi sospetti al fine di evitare che questi ultimi vengano a contatto con persone appartenenti alle categorie più fragili o a rischio.

E il viceministro della Salute, Ferruccio Fazio, è tornato a tranquillizzare gli italiani. Nel corso dell'audizione in Commissione Affari sociali alla Camera, ha sottolinea che la "sintomatologia è più lieve di quella stagionale", tanto che ci saranno alcuni che contrarranno il virus senza neanche rendersene conto. Fazio è tornato a ribadire la necessità di non diffondere numeri su contagi e mortalità, "perché è davvero molto difficile stimarli". Al ministero della Salute si attengono alla stima britannica che è dello 0,4 per mille per quanto riguarda la mortalità legata al virus. "Anche se mite - ha tuttavia ammesso il ministro - c'è chiaramente una mortalità che mina prevalentemente le categorie a rischio: ecco perché verranno vaccinate prima delle altre".
Fazio ha però riconosciuto che qualche rischio c'è anche per quelle persone che non rientrano tra quelle da vaccinare nei prossimi mesi. L'unità di crisi istituita dal ministero è già al lavoro sulla questione, "e a breve, probabilmente già nei prossimi giorni, verrà emessa una circolare con misure più cogenti" per i casi gravi.

In Italia sarebbero 8.133 i casi di influenza A, e il sottosegretario ha ribadito che si tratta solo di stime, poiché "la fase di contenimento del virus è finita", dunque i casi non vengono più tutti confermati virologicamente. Degli oltre 8 mila casi italiani, infatti, "sono più di 2 mila quelli realmente confermati" ovvero quelli risultati positivi all'analisi virologica che in un quadro di pandemia non può essere effettuata su tutti i casi sospetti segnalati. Mentre "in Europa i contagi hanno superato quota 53 mila, con 158 decessi". "Solo il 3%" delle persone "sopra i 65 anni" finora è stato colpito, stando ai dati, dalla nuova influenza. A dover fronteggiare un virus, che mostra una "rapidissima trasmissibilità", sono soprattutto i giovani, tra i quali, sottolinea il viceministro, si registrano per di più le maggiori complicanze. [Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Adnkronos Salute, Ansa.it, La Siciliaweb.it]

VACCINO, PIU' DOSI A DISPOSIZIONE
di Elena Dusi (Repubblica.it)

Una sola puntura potrebbe bastare. Le sperimentazioni del vaccino contro il virus pandemico H1N1 sono ancora in corso, ma sembra che un'unica dose - e non due come ritenuto finora - potrebbe bastare a proteggerci. La decisione definitiva verrà presa dall'Emea - l'ente europeo che regola l'introduzione di nuovi farmaci - la cui riunione è prevista domani.
La decisione più probabile è che ai bambini sotto ai 10 anni continui a essere consigliata una doppia somministrazione (a 21 giorni di distanza) perché la loro risposta immunitaria al farmaco non è abbastanza forte. Per gli adulti invece potrebbe bastare un'unica iniezione da 15 microgrammi. Si alleggerirà così non di poco il lavoro di organizzazione della campagna di immunizzazione, ampliando il numero di persone che potranno essere immunizzate. Chi si vaccina, comincia a essere protetto dal virus una decina di giorni dopo l'iniezione.

Le prime dosi destinate all'Italia restano in quarantena nei magazzini. Sono pronte per l'uso, ma devono ricevere il via libera dell'Emea, prima di poter essere usate. Sorprese negative non dovrebbero arrivarne. Gli unici effetti collaterali del vaccino sono arrossamento e un po' di dolore nel punto dell'iniezione. E per quanto riguarda i tempi, il sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio ha ribadito che la campagna di vaccinazione inizierà tra ottobre e novembre: "La consegna del vaccino pandemico alle Regioni, alle Province e alle altre amministrazioni dello Stato avverrà non appena disponibile, verosimilmente da metà ottobre. La campagna vaccinale partirà appena disponibili anche le autorizzazioni dell'unità regolatoria centrale attese tra il 15 ottobre e il 15 novembre. E il Consiglio superiore di sanità ha dato parere positivo alla co-vaccinazione".
Cioè alla somministrazione contemporanea delle punture contro l'influenza stagionale (il cui vaccino è appena arrivato nelle farmacie) e quella da virus H1N1.

C'è solo un paese in cui la campagna di vaccinazione di massa è partita. La Cina da lunedì scorso ha iniziato a immunizzare gratis la popolazione. Pechino ha dato il via al programma e i primi ad arrotolare la manica presentando il braccio alle siringhe sono stati 10mila studenti che parteciperanno alla cerimonia per l'anniversario della Rivoluzione, il primo ottobre.

In Italia rimane ancora da sciogliere il nodo dell'accordo economico con i medici di base, che per le vaccinazioni contro l'influenza stagionale vengono rimborsati con 5-6 euro a dose. Così ieri Fazio ha fatto sapere che la campagna di immunizzazione contro il virus H1N1 potrebbe coinvolgere anche le Asl o i dipartimenti di prevenzione negli ospedali. In ogni caso, ogni Regione deciderà autonomamente come organizzarsi, e una riunione per stabilire il da farsi è prevista per il 28 settembre.
Per quanto riguarda l'influenza stagionale, il vaccino rimane consigliato accanto a quello per il virus H1N1. L'immunizzazione è consigliata alle persone con più di 65 anni, ai bambini che hanno superato i sei mesi di età, alle donne al secondo o terzo mese di gravidanza. Il periodo consigliato per l'immunizzazione va dall'inizio di ottobre a fine dicembre.

E se le industrie del vaccino lavorano a pieno ritmo (25 grandi aziende sono all'opera), anche quelle degli antivirali si sono messe in moto. Per curare l'influenza H1N1 i due unici antivirali efficaci sono il Relenza e il Tamiflu (al quale alcuni pazienti si sono dimostrati resistenti). La società americana di microbiologia, nel suo congresso di San Francisco, ha annunciato che altri farmaci antivirali hanno iniziato la trafila della produzione e della sperimentazione.

 

 

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23 settembre 2009
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