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Nuovo Trattato Ue - Lisbona 13 dicembre 2007

14 dicembre 2007

Il nuovo Trattato della Unione europea, che entrerà in vigore il primo gennaio 2009, se sarà ratificato da tutti e 27 gli Stati membri della Ue, introdurrà diverse innovazioni nella vita delle istituzioni europee e nel loro rapporto con i cittadini.

CARTA DEI DIRITTI. Il Trattato rende obbligatoria la Carta dei diritti fondamentali, 54 articoli sui diritti dei cittadini europei: libertà, uguaglianza, diritti economici e sociali. Lo Stato che non rispetterà i diritti di cittadinanza fissati nella Carta potrà essere portato davanti alla Corte di giustizia della Ue. La Gran Bretagna e la Polonia hanno però ottenuto di esercitare l'opt-out e per loro la Carta non sarà obbligatoria.

CLAUSOLA DI USCITA. Per la prima volta, un Paese potrà lasciare l'Unione europea. Le condizioni dovranno essere negoziate con i partner.

DUE ANNI E MEZZO DI PRESIDENZA. Una presidenza di due anni e mezzo sostituirà quella a rotazione ogni sei mesi. La rotazione semestrale resterà però per i vari consigli dei ministri (Ecofin, Esteri, etc.). Il presidente rappresenterà la Ue sulla scena mondiale e preparerà le riunioni dei capi di Stato e di governo.

ALTO RAPPRESENTANTE POLITICA ESTERA. Non si chiamerà Ministro degli Esteri, ma il nuovo Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune della Ue avrà più poteri di quello attuale, Javier Solana, in quanto diventerà anche vicepresidente della Commissione Ue e assumerà anche i poteri del commissario Ue alle relazioni esterne.

COMMISSIONE PIU' SNELLA. A partire dal 2014, la Commissione Ue, che resta l'organo esecutivo della macchina europea, conterà un numero di commissari uguale ai due terzi degli Stati membri. Oggi, i commissari sono 27 perché ciascun paese esprime un proprio rappresentante.

EUROPARLAMENTO PIU' FORTE. Il nuovo Trattato estende il potere di co-decisione legislativa con gli Stati membri su alcune questioni importanti, come giustizia, sicurezza e immigrazione legale. I parlamenti nazionali potranno chiedere alla Commissione di rivedere una proposta se ritengono che possa mettere in discussione le loro competenze.

MENO DIFFICILE DECIDERE. Vengono estesi i settori in cui le decisioni saranno prese a maggioranza qualificata, anziché con il voto unanime, soprattutto nei campi giudiziario e della cooperazione di polizia. La Gran Bretagna e l'Irlanda hanno ottenuto di non potere applicare le decisioni che saranno prese in questo campo qualora non le approvassero. Resta il voto unanime per la politica estera, il fisco, la politica sociale o la revisione dei trattati.

NUOVO SISTEMA DI VOTO. La decisione a maggioranza qualificata richiede il 55% degli Stati membri e il 65% della popolazione della Ue. La Polonia ha chiesto di rinviare al 2014 l'introduzione del nuovo sistema e di mantenere fino al 2017 la possibilità di decidere con il vecchio su richiesta di un certo numero di Paesi. La Polonia ha chiesto anche di introdurre una clausola, detta di Ioannina, che agevola la formazione di minoranze di blocco.

NUOVE POLITICHE. Il Trattato introduce una politica comune dell'energia e la lotta al cambiamento climatico. Riconosce l'importanza dei servizi pubblici e introduce una clausola sociale che dovrà essere tenuta in debito conto nelle politiche europee. Su richiesta della Francia, la 'concorrenza leale' non è più un obiettivo, ma un mezzo necessario al buon funzionamento dei mercati.

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14 dicembre 2007
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