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Nuovo violento sisma in Giappone

Un appello a Madre Natura: "Lascia un po' in pace quella terra"

08 aprile 2011

Ieri un nuovo fortissimo terremoto, di magnitudo 7,4, ha colpito il Giappone. Le zone interessate quelle delle prefetture di Yamagata e Miyagi, quest'ultima devastata dal terremoto e dallo tsunami dell'11 marzo. Anche ieri è stato diffuso l'allarme tsunami nel nord est del Giappone, poi revocato. Secondo l'Agenzia meteo nipponica, che aveva lanciato l'allerta tsunami per le 00.20 ora locale, l'onda anomala avrebbe potuto raggiungere fino ai due metri di altezza. Dopo il sisma, tutte le principali strade della prefettura di Miyagi sono state chiuse. E onde anomale alte un metro hanno raggiunto la costa.
L'emittente pubblica NHK ha riportato oggi il bilancio delle vittime di quest'ultimo sisma: nelle due prefetture interessate si sono registrate almeno quattro persone morte e 130 feriti.

A seguito di questo nuovo terremoto, nessun dato anomalo è stato registrato presso la centrale nucleare di Fukushima Daini. Lo ha reso noto il gestore, la Tepco, citata dall'agenzia di stampa Kyodo. Nessuna anomalia neanche alla centrale di Fukushima Daiichi, quella più colpita dal terremoto dello scorso undici marzo.
Sono state invece rilevate delle perdite d'acqua dalla centrale nucleare di Onagawa (prefettura di Miyagi). La Tohoku Tohoku Electric Power Co, gestore dell'impianto già disattivato dopo il sisma/tsunami di marzo, ha fatto sapere che le perdite rilevate sarebbero 8-9, legate alle vasche di raffreddamento del combustibile spento dei reattori n.1 e 2. Tuttavia, la Tohoku ha precisato che non c'è stato alcun cambiamento dei livelli di radiazioni all'esterno della struttura. Due delle tre fonti di energia esterne sono saltate per il sisma, lasciandone solo una al raffreddamento del combustibile spento le cui operazioni si sono fermate brevemente e poi ripartite: anche in questo caso, la radioattività non è aumentata. Una seconda fonte esterna a Onagawa, invece, è stata riattivata questa mattina, ha spiegato Hidehiko Nishiyama, portavoce dell'Agenzia nipponica per la sicurezza nucleare, ricordando che la struttura ha i generatori di riserva in ordine.

Il terremoto e lo tsunami dell'11 marzo, intanto, hanno superato il totale di 27.000 tra morti e dispersi, secondo la polizia nazionale. Intanto ci sono segnali di ripartenza per l'industria costretta a fermarsi in molte zone del paese. La Toyota riprenderà il 18 aprile le attività in tutti i suoi impianti, ha detto lo stesso numero uno del gruppo, Akio Toyoda, spiegando che la produzione interesserà anche gli stabilimenti delle prefetture di Iwate e Miyagi, duramente colpiti dal doppio tragico evento. Le attività andranno avanti fino al 28 aprile, mentre è da definire l'operatività nel periodo di festività nazionale nota come Golden Week.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

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08 aprile 2011
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