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Occhio, malocchio, prezzemolo e... ti infinocchio. A Bagheria arrestati due sedicenti maghi ciarlatani

Spillavano quattrini a palate, prospettando alla clientela disgrazie, sventure e morte

16 aprile 2005

''Malocchio'', ''fatture maligne'' e ''riti magici''. Dopo il clamoroso caso di Wanna Marchi, messo in luce da Striscia la Notizia, l'Italia dei ciarlatani e dei maghi da strapazzo, sta venendo fuori rivelando tutta la sua straordinaria portata.
Si viene a scoprire, giorno dopo giorno, che maghi, occultisti, sensitivi e chi più ne ha più ne metta, non solo riempiono le tv locali con i loro ridicoli programmi, ma che sono centinaia le persone andate a finire nella rete di questi personaggi ignobili, tutta ignoranza e armati solamente di perfida furbizia.
Proprio ieri, a Bagheria e Trabia (PA), sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza due '''ciarlatanacci''.  
In meritate manette, per truffa aggravata, estorsione, ed abuso sessuale, è finito Casimiro Gaudioso, di 38 anni, residente a Bagheria. Sono stati invece concessi gli arresti domiciliari a Concetta Lo Giudice, 58 anni di Trabia. La donna deve rispondere dei reati di truffa aggravata ed estorsione.

Le indagini della Guardia di Finanza di Palermo sui due farabutti, ha preso origine agli inizi del 2004 dalla denuncia di due anziani coniugi. I due pensionati hanno raccontato di essersi rivolti alla ''megera'', la quale aveva loro fatto credere che erano oggetto di ''malocchio'' e ''fatture maligne'' e che sarebbe stata in grado di togliere i malefici attraverso specifici ''riti magici''.
I ''magici riti'', ovviamente, sarebbero avvenuti dopo il versamento di un lauto compenso, indispensabile per porre fine ai malefici e risolvere la situazione di sofferenza in cui versava l'intera famiglia. A più riprese, la donna insieme all'amico mago, sarebbe riuscita a spillare ai due anziani la cifra di 20.000 euro circa.
I due pensionati, però, dopo aver appurato l'inesistenza di qualsiasi beneficio o miglioramento dovuto agli svariati riti ai quali i due millantatori li avevano sottoposti, e stanchi di elargire somme, si sono rivolti alla Guardia di Finanza di Bagheria.

Scattate le indagini e dall'esame delle agendine trovate durante le perquisizioni effettuate negli ''studi'' dove operavano i due, i finanzieri sono riusciti a risalire ad un notevole numero di clienti. Gli investigatori anno accertato che i due maghi, dapprima rassicuravano i clienti, garantendo la risoluzione di tutti i problemi che li affliggevano e, successivamente, conquistata la loro fiducia, li impaurivano prospettando disgrazie, sventure e, nei casi più gravi, malattie incurabili o addirittura la morte di congiunti. Le due persone tratte in arresto reperivano ''clientela'' anche tramite una consistente attività pubblicitaria svolta soprattutto dalla Lo Giudice, che quasi quotidianamente era presente in trasmissioni televisive che andavano in onda sulle reti locali.

La Guardia di Finanza, nel corso delle indagini, ha interrogato più di cinquanta persone che hanno confermato le modalità con cui avvenivano i '''consulti'', tutti preceduti dal pagamento di ingenti somme di danaro. In alcuni casi il ''Mago Gaudioso'', considerate le difficoltà finanziarie in cui versavano alcune donne, sarebbe riuscito ad ottenere, in luogo del pagamento di una somma di danaro, delle prestazioni sessuali. Proprio per questo gli è stato contestato anche il reato di abuso sessuale tentato e consumato.
Altre indagini sono in corso per quantificare il giro di affari che ruotava intorno alla loro ignobile attività.

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16 aprile 2005
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