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Odissee tragiche

Soccorsi i circa 300 migranti arrivati ieri nel Ragusano. Stamane tragedia nel mar Egeo: annegati almeno otto migranti

27 ottobre 2009

298 migranti, tra i quali quarantasei donne, quattro di queste incinte, 29 bambini e un giovane, forse venticinquenne, arrivato senza vita. Si tratta per la maggior parte di cittadini somali ed eritrei, quindi in condizioni di richiedere l'asilo. Questo il "contenuto" del barcone di 17 metri, partito dalla Libia, e arrivato ieri a Pozzallo (RG), dopo essere stato in balia del mare grosso per diversi giorni (LEGGI).
Il natante, scortato dalla petroliera livornese  Antignano, è stato soccorso ieri dalle unità nazionali appena entrato in acque di competenza italiane.
I primi extracomunitari sbarcati sul molo del porto di Pozzallo sono apparsi particolarmente provati, dieci di loro sono stati subito trasferiti in ospedale a causa delle precarie condizioni di salute. Gli altri profughi sono stati trasportati al centro di prima accoglienza di Pozzallo.
Sulle cause della morte del giovane somalo le autorità sanitarie mantengono il massimo riserbo. Alla domanda se il giovane possa essere stato ucciso da una febbre contagiosa, il prefetto Francesca Cannizzo, che ieri sera ha tenuto una conferenza stampa, ha detto di non potere rispondere. Il dubbio che alcuni degli stranieri possano essere affetti da malattie virali a rischio di contagio è stato alimentato dal rigore con cui le autorità di pubblica sicurezza hanno eretto un cordone sanitario nell’area del porto all’arrivo del gruppo, tenendo a diverse decine di metri di distanza anche giornalisti e operatori tv.
Intanto, tra ieri sera e stamane, sono già più di trenta le persone trasferite negli ospedali della provincia per un controllo del loro stato di salute e le eventuali terapie. Tra di loro quattro donne incinte e un uomo con un braccio fratturato che verserebbe in gravi condizioni.

Due degli scafisti che hanno organizzato il viaggio sono stati arrestati in Libia da uomini delle polizie italiana e libica. "Già nel corso delle operazioni di soccorso del barcone - ha informato il prefetto Rodolfo Ronconi, responsabile della Direzione centrale immigrazione e polizia della frontiera del Viminale - sono state raccolte informazioni relative a questo viaggio. Grazie a queste informazioni, è stato possibile per la polizia italiana e per quella libica cominciare a dare un duro colpo all'organizzazione criminale che sfrutta i viaggi di questi disperati lucrando sugli stessi per centinaia di migliaia di euro". "In queste ultime ore la polizia libica ha arrestato uno degli organizzatori del viaggio, un eritreo di 26 anni, trovato peraltro in possesso di un passaporto sudanese falso ed un cittadino libico proprietario dell'imbarcazione". All'eritreo, ha proseguito il prefetto,"si è risaliti grazie ad indagini avviate già da qualche giorno e confortate da quanto emerso in questi ultimi tre giorni. Il proprietario dell'imbarcazione, di cui aveva falsamente denunciato il furto dieci giorni fa, è stato identificato grazie alle foto del barcone raccolto dall'elicottero inviato per i soccorsi".
La Procura della Repubblica di Modica ha invece aperto un'inchiesta sulla vicenda e ha disposto l'autopsia per stabilire le cause del decesso del giovane somalo. La magistratura dovrà fare chiarezza anche sul comportamento tenuto dalle autorità maltesi, che non sono intervenute per prestare soccorso al barcone, sostenendo che non vi erano problemi di sicurezza, visto che l'imbarcazione era scortata dalla petroliera livornese Antignano sotto il coordinamento del Comando generale delle capitanerie di porto di Roma. Tra l'altro, hanno aggiunto le autorità maltesi, "i clandestini si sono rifiutati di essere trasbordati ieri sera sul nostro pattugliatore. Era loro intenzione raggiungere l’Italia".

E se per i migranti arrivati ieri in Sicilia l'incubo è finito, al largo dell'isola greca di Lesbo, nel mar Egeo, si è consumata una tragedia: almeno otto migranti, tutti donne e bambini, sono annegati nel naufragio del barcone a bordo del quale erano partiti dalla costa turca, diretti in Grecia. Lo ha riferito l'agenzia stampa greca Ana, aggiungendo che la Guardia costiera è riuscita a salvare nove persone, ma si ritiene che un bambino sia disperso. Elicotteri e imbarcazioni della guardia costiera sono impegnati nelle ricerche. L'incidente è avvenuto intorno alle 8 del mattino locali (le 7 in italia), quando la barca ha urtato le rocce nell'area di Korakas, nella costa nordorientale di Lesbo. I migranti erano partiti dalla costa turca con un forte vento, a bordo di una imbarcazione di legno che si è schiantata contro gli scogli dell'isola Mytilini.
Decine di migliaia di migranti provenienti da Africa e Medio Oriente partono ogni anno dalla costa turca per raggiungere la Grecia. Nel 2008 oltre 13mila migranti sono sbarcati sull'isola di Mytilini.

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

 

 

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27 ottobre 2009
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