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Oggi è la Giornata mondiale contro l'omofobia

Quando 23 anni fa l'Oms cancellò l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali...

17 maggio 2013

La Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia (o IDAHOBIT, acronimo di International Day Against Homophobia, Biphobia and Transphobia) è una ricorrenza promossa dall'Unione europea che si celebra il 17 maggio di ogni anno dal 2007.
L'obiettivo della giornata è quello di promuovere e coordinare eventi internazionali di sensibilizzazione e prevenzione per contrastare il fenomeno dell'omofobia, della bifobia e della transfobia.
Ideata da Louis-Georges Tin, curatore del Dictionnaire de l’homophobie, la prima Giornata internazionale contro l'omofobia ha avuto luogo il 17 maggio 2005, a 15 anni esatti dalla rimozione dell'omosessualità dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Due anni dopo, in seguito ad alcune dichiarazioni di alcune autorità polacche contro la comunità LGBT, l'Unione europea ha istituito ufficialmente la giornata contro l'omofobia sul suo territorio.

«Il Parlamento europeo [...] ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a proporre leggi che superino le discriminazioni subite da coppie dello stesso sesso e chiede alla Commissione di presentare proposte per garantire che il principio del riconoscimento reciproco sia applicato anche in questo settore al fine di garantire la libertà di circolazione per tutte le persone nell'Unione europea senza discriminazioni» (art 8)

«Il Parlamento europeo condanna i commenti discriminatori formulati da dirigenti politici e religiosi nei confronti degli omosessuali, in quanto alimentano l'odio e la violenza, anche se ritirati in un secondo tempo, e chiede alle gerarchie delle rispettive organizzazioni di condannarli» (art 10)

Nel 2009 la campagna IDAHO viene incentrata sulla transfobia, ed in particolare sugli atti di violenza contro le persone transgender. Il nome ufficiale diventa pertanto "Giornata Internazionale contro l'omofobia e la transfobia" (International Day Against Homophobia and Transphobia).

Quando 23 anni fa l'Oms cancellò l'omosessualità dalla lista delle malattie mentali (di Delia Vaccarello per L'Huffington Post) - Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l'omofobia (International Day Against Homofobia - Idaho). Proprio il 17 maggio del 1990 l'Oms depennò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali.
Ad oggi in 76 paesi al mondo le relazioni consensuali tra persone dello stesso sesso sono reato, e in sette di questi vengono punite con la pena di morte. Ancora, in moltissimi paesi le persone omosessuali sono vittime di aggressioni o di esclusioni. Lo ricorda un video delle Nazioni Unite al quale prende parte lo stesso segretario generale Ban Ki-moon. Il quesito di fondo: che cosa esiste in ogni angolo del mondo ma è tutt'ora considerato "abnormal"? "Essere gay, lesbica, bisessuale, transgender".
Di qui le violenze. Un rapporto di Arcigay segnala che nel 2012 sono stati sette gli omicidi di omosessuali e trans a cui si aggiungono tre vittime nel 2013. Una stima del numero di "omocidi", ricostruita solo sulla base di fonti stampa, dice che le vittime negli ultimi quarant'anni sono state più di 150. Ma l'omofobia non è solo violenza fisica, è un complesso di esclusioni e svalutazioni basate sul pregiudizio: chi non ama una persona del sesso opposto, chi non ha un orientamento sessuale non in linea con quello della maggioranza etero viene ritenuto una persona di serie b. E trattato di conseguenza.

A scuola è molto frequente il bullismo omofobico, l'attacco cioè nei confronti di chi viene considerato "diverso" messo in atto dal gruppo o dal singolo che ritiene di essere dalla parte "giusta". Secondo un'indagine realizzata da Gay Center e T6- cooperativa, nell'ambito di un progetto europeo nelle scuole che ha coinvolto in Italia oltre mille studenti, quasi 3 persone lgbt (lesbiche gay bisex trans) su 4 hanno subito forme di discriminazione. Il contesto più spesso nominato dagli intervistati è la scuola (il 49%) seguito dalla famiglia (42%), dai bar e locali (33%) e dai media ed internet (30%). Ma sempre nelle scuole alcuni progetti di sensibilizzazione vedono i ragazzi svolgere video inchieste e cortometraggi per invitare al rispetto (visibili su facebook).

Una proposta di legge per contrastare l'omofobia è stata presentata ieri e firmata da 221 deputati, è opera della Rete Lenford, avvocatura diritti lgbt, e ha l'obiettivo di completare la legge Mancino-Reale sui reati d'odio con l'inserimento delle uniche condizioni personali - identità di genere e orientamento sessuale - finora escluse dall'elenco previsto dalla legge. Moltissime le iniziative in cantiere in Italia e non solo. Per firmare una dichiarazione congiunta chiedendo alla Commissione europea l’adozione di un quadro organico di iniziative comunitarie sui diritti lgbt si è aperta oggi all'Aja la conferenza europea indetta per la giornata che vede l'Italia rappresentata da Josefa Idem. Partecipano l'Austria, il Belgio la Danimarca, la Francia, la Spagna, la Svezia, la Finlandia, la Croazia e l'Olanda. L'obiettivo: garantire uguaglianza e parità di trattamento, integrando e supportando le politiche nazionali e favorendo lo scambio di "buone pratiche".

Il messaggio del presidente... - "Esprimo la mia vicinanza a quanti sono stati vittime di intollerabili aggressioni e a quanti subiscono episodi di discriminazione che hanno per oggetto il loro orientamento sessuale". Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio in occasione della giornata contro l'omofobia. "La denuncia e il contrasto all'omofobia - ha detto il capo dello Stato - devono costituire un impegno fermo e costante non solo per le istituzioni ma per la società tutta".
Napolitano rivolge "un pensiero particolare a quei giovani che per questo hanno subìto odiosi atti di bullismo che, oltre ad aggravare le manifestazioni di discriminazione, alimentano pregiudizi e dannosi stereotipi. La cultura del rispetto dei diritti e della dignità della persona ha già trovato significative espressioni sul piano legislativo e deve trovare piena affermazione in primo luogo nella famiglia, nella scuola, nelle varie realtà sociali e in ogni forma di comunicazione. In momenti di difficoltà economica - come quelli che stiamo attraversando - più che mai è necessario vigilare affinchè il disagio sociale non concorra ad acuire fenomeni di esclusione gravemente lesivi dei valori costituzionali di uguaglianza e solidarietà  su cui si deve fondare una convivenza civile".

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17 maggio 2013
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