Oggi l'Ue dovrà pronunciarsi sulla direttiva sui rimpatri
Si riaccende il dibattito sull'immigrazione mentre proseguono senza sosta gli sbarchi
Era inevitabile che dopo l'ennesimo dramma consumatosi nelle acque del Mediterraneo, la tragedia degli oltre 100 extracomunitari morti nel naufragio del loro barcone, in viaggio dalla Libia verso le coste italiane, il dibattito politico sull'immigrazione in Italia e in Europa, si riaccendesse con fervore. Un dibattito politico che non riesce ancora ad arrivare a concreti punti d'accordo e che corre parallelamente agli sbarchi che continuano incessanti: ieri altri due barconi carichi di immigrati sono stati avvistati al largo di Lampedusa, con a bordo 130 persone, poco dopo che da un gommone erano sbarcati altri 72 migranti, tra cui 7 donne e 3 bambini.
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha affermato che la Libia non è in grado di chiudere le sue frontiere al massiccio arrivo di immigrati dall'Africa e per questo bisogna aiutarla a migliorare i propri controlli, anche attraverso accordi bilaterali. Per La Russa la tragedia dei giorni scorsi nel Mediterraneo "deve farci riflettere sulla sorte di questi migranti che vedono l'Italia come una meta per mettere fine alla loro disperazione".
Anche per il presidente del Senato, Renato Schifani, quello dell'arrivo dei barconi di migranti è "un problema drammatico che va valutato in modo concertato coinvolgendo i Paesi europei e i Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo". "E' un problema che non può essere affrontato come un caso isolato", ha avvertito Schifani, che ha fatto osservare un minuto di silenzio in aula per le ultime vittime dei "viaggi della speranza".
Sulla stessa lunghezza d'onda il titolare della Farnesina, Franco Frattini, che sollecita l'approvazione di un patto Ue sull'immigrazione entro la fine dell'anno e un rafforzamento della collaborazione con i Paesi d'origine. Per il ministro leghista Roberto Calderoli "l'Italia è un ponte naturale verso l'Europa e l'Europa deve contribuire a tenerlo sgombro" con una "energica politica anti-immigrazione".
E proprio dall'Europa ci si aspetta un'importante decisione, con la direttiva sui rimpatri che oggi verrà sottoposta al voto del Parlamento europeo. Il provvedimento, che prevede la possibilità di detenere fino a 18 mesi un migrante in attesa di espulsione, è stato illustrato ieri a Strasburgo dal neocommissario alla Giustizia Jacques Barrot. Barrot si è mostrato comprensivo sulla possibilità che l'Italia introduca il reato di clandestinità, purchè riguardi solo i cittadini extracomunitari: "Per un immigrato di un Paese terzo irregolare - ha spiegato - la logica vuole che commetta un reato e che i tribunali lo puniscano sia per il reato che per la situazione di irregolarità". Ma il dibattito resta aperto.
Per approfondimenti:
Barroso: «Non punire i clandestini ma chi li sfrutta» di Luigi Offeddu (Corriere.it)
- Ma quanti migranti ha inghiottito il mare? (Guidasicilia.it, 17/06/08)