Oggi tutti in piazza...
Insegnanti, studenti, alunni, figli e famiglie tutti ''Uniti per la scuola di tutti''
Nonostante Roma si sia svegliata con un cielo ricoperto di nuvole gonfie di pioggia, il corteo organizzato dai sindacati confederali (Cgil, Cisl, Uil), Snals e Gilda, in occasione dello sciopero nazionale della scuola, con tutti i suoi colori e i suoi slogan, è partito da piazza della Repubblica per raggiungere piazza del Popolo.
"Uniti per la scuola di tutti", questo è scritto sullo striscione che apre la manifestazione, dietro i gonfaloni dei piccoli comuni in cui saranno chiuse le scuole elementari. Sfilano insegnanti, genitori, studenti e tanti universitari che sin dall'inizio hanno solidarizzato con la protesta della scuola. Tantissimi i bambini che sfilano, un gruppo di bambine solleva lo striscione: "Gelmini ti combatteremo con cuore di bambine".
Centinaia di pullman e diversi treni speciali hanno portato a Roma, da tutta Italia, i lavoratori del settore.
Ovviamente si contesta il decreto Gelmini, approvato ieri in via definitiva al Senato, che ripristina il maestro unico alle elementari, con il rischio di mettere in discussione la "tenuta" del tempo pieno, ma non solo. Nel mirino ci sono i tagli dei posti di lavoro e degli orari di lezione, il dimensionamento della rete scolastica (con l'accorpamento di istituti con pochi alunni), la mancanza di investimenti nel settore.
In testa al corteo i leader del Pd e della Cgil, Walter Veltroni e Guglielmo Epifani. "Il governo ascolti la società e non trasformi questo movimento in un fatto politico" ha detto il leader del Pd. Ed Epifani: "Faremo il possibile per contrastare la riforma della scuola targata Gelmini, la nostra protesta non si ferma". Anche Antonio Di Pietro partecipa alla manifestazione. "Non appena il decreto sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale insieme alle firme per l'abrogazione del lodo Alfano inizieremo anche un'altra raccolta di firme contro la riforma Gelmini. Giustizia e istruzione sono settori fondamentali per la democrazia" ha detto il leader Idv. Per il Pd partecipano al corteo anche Anna Finocchiaro e Mariapia Garavaglia. "E' una enorme manifestazione di popolo" ha detto il segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero.
E la protesta, quella di oggi come quelle dei giorni scorsi, non si svolge soltanto per le strade della capitale. Gli universitari dell'Unione degli universitari (Udu) sono scesi nuovamente in piazza, "per rivendicare un sistema formativo pubblico e sul quale non si possono operare tagli così vistosi", a Milano, ad Ancona, Cagliari, Catania, L'Aquila, Lecce, Palermo, Pavia e Torino. A Torino è partito da Palazzo Nuovo il corteo degli studenti universitari delle facoltà umanistiche. In piazza Arbarello incontreranno gli studenti delle scuole medie superiori e in cui confluiranno anche gli universitari di altre facoltà e del Politecnico. Sfilano anche i precari della ricerca. A Genova migliaia di studenti in corteo. La protesta degli universitari e delle scuole superiori si unirà con quella delle scuole elementari e dei Cobas. A Bologna diverse migliaia di studenti medi e universitari si sono concentrati in piazza Nettuno e in piazza Maggiore. A Brescia i manifestanti hanno occupato la stazione ferroviaria fino alle 11. In Sicilia si prevede un'adesione molto elevata allo sciopero da parte degli insegnanti. Secondo la Flc Cgil molti istituti sono rimasti chiusi a Palermo e provincia. A Palermo due i cortei: uno di docenti, personale scolastico e genitori e l'altro di studenti delle superiori e dell'università. Cortei anche a Messina, Reggio Calabria e Cagliari. Ancora manifestazioni a Napoli: tre istituti superiori sfilano a Portici, uno a Ischia, mille studenti ad Arzano. A Bari sono circa 2mila gli studenti di scuole superiori e universitari che stanno manifestando.
La speranza di tutti è che non succeda quello a cui si è dovuto assistere ieri a piazza Navona, a Roma, diventata vergognoso teatro di scontri tra studenti di destra e di sinistra, con un bilancio di quattro feriti tra cui un poliziotto e due arresti. I ragazzi si sono scontrati lanciandosi fumogeni, tavolini e sedie dei locali della piazza. A loro si sono aggiunti anche gli studenti dell'università La Sapienza e di alcuni centro sociali. Al termine della giornata, a finire in manette sono stati un militante di sinistra 34enne e un giovane 19enne di destra, accusati di danneggiamento, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, una ventina di persone appartenenti al movimento di destra Blocco studentesco sono stati condotti negli uffici della Digos per essere identificati. Al termine degli scontri, i giovani si sono spostati da piazza Navona con un corteo diretto alla Sapienza. Non è mancato uno scambio di accuse tra le due fazioni: Blocco Studentesco ha puntato il dito contro gli studenti di sinistra "che hanno aggredito", ma la risposta dell'Unione degli studenti (Uds) è stata decisa: "Hanno caricato loro". [Informazioni tratte da Corriere.it, Repubblica.it, Unità.it, Adnkronos/Ing]
- "Noi siamo la nuova destra" di F. Caccia (Corriere.it)