Ogni promessa è debito! ''Pensioni più dignitose'' assicurò Berlusconi, e i pensionati votarono...
I pensionati citano in giudizio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Una pensionata di San Cesareo (Roma) è stata la prima, ma adesso la seguono anche a Bolzano e Udine. Citano in giudizio il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla faccenda del famoso milione al mese promesso ai pensionati, chiamando a testimoni il Ministro del Welfare, Roberto Maroni e il giornalista-notaio di ''Porta a porta'', Bruno Vespa.
Ne ha dato notizia nei giorni scorsi la Federazione nazionale dei Pensionati della Cisl che appoggia le azioni in giudizio cui ha dato il via la signora Ida Saverini, 78 anni, che percepisce una pensione mensile di 378 euro e che, dice, nel 2001 ha votato per Berlusconi fidando su quella promessa.
La Fnp-Cisl, oltre l'azione sindacale di mobilitazione su questi temi, ha inviato alla signora Ida una lettera aperta, a firma del segretario responsabile del settore previdenza, Mimmo Minardi, che manifesta ''la piena condivisione e solidale simpatia del sindacato per la sua azione che ha per giunta il merito di attirare l'attenzione di quanti appaiono normalmente distratti ed indifferenti ai problemi degli anziani''.
Per Minardi ''è da ritenere offensivo, se non della nostra intelligenza, della nostra capacità di riflessione immaginare che la condizione di milioni di anziani sia quella falsa e televisiva del viaggiatore, del gaudente, del sorriso smagliante. Prova - aggiunge Minardi - ne è quel mezzo milione di badanti che, se da una parte rappresentano la soluzione di un'assistenza agli anziani che nella domiciliarità trova il suo lato positivo, dall'altra esprimono l'esclusione di una ben più vasta platea di soggetti non altrettanto in condizioni di permettersi una badante (nemmeno al nero). È il paradosso - conclude la Fnp - di un Paese che continua a minare il rapporto intergenerazionale, che esprime solidarietà praticandone poca''. [Aise]