Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Ognuno va fiero di ciò che meglio crede...

"Salvuccio" Riina: "Mio padre mi ha insegnato i valori e la morale"

20 aprile 2013

Giuseppe Salvatore Riina è "fiero" di essere il figlio del 'capo dei capi' della mafia, e si dice certo che il padre "non uscirà vivo dal carcere".
In un'intervista al 'Corriere del Veneto' (LEGGI), Riina Junior racconta di come trascorre le sue giornate a Padova, città veneta dove dal 2012 è in regime di sorveglianza speciale (scadrà a fine anno), tra obbligo di firma e restrizioni varie.
Conferma di aver lasciato gli studi all'università, e nega però di fare la "bella vita". "La libertà - spiega - è essere dimenticato". A Padova è stato mandato dopo aver scontato una condanna a 8 anni e dieci mesi per associazione mafiosa. "Da quando sono qui - diceo - mi sono spostato un'unica volta, autorizzato dal giudice, per andare a Palermo in occasione di un'udienza in tribunale".
Nella città euganea lavora nella comunità "Famiglie contro l'emarginazione e la droga". Su cosa rappresenti per lui lo Stato italiano, 'Salvuccio' risponde così: "Credo nello Stato italiano. Poi posso non condividere alcune delle leggi, ma l'importante è che le rispetto. Non mi riconosco invece in alcun partito politico e quindi non voto".

Sul cognome che porta, il figlio di Totò Riina dice: "Per me è un orgoglio chiamarmi Riina. È un cognome che mi è stato dato da due genitori capaci di insegnarmi tante cose: i valori, la morale. Io sono onorato di essere figlio di Totò Riina e Antonietta Bagarella".
Infine su Roberto Saviano: "Non ho mai letto Gomorra, certi libri non mi interessano. Ho visto il film in tv perché quella sera non c'era niente di meglio. Secondo me Saviano racconta ciò che fa comodo raccontare, e la realtà che descrive non è quella vera".

"E io sono orgoglioso di essere il figlio di Beppe Alfano"

Fulvio Alfano, figlio del giornalista Beppe ucciso dalla mafia, ha risposto con una lettera alle affermazioni di Giuseppe Salvatore Riina, che si è detto orgoglioso di essere figlio del boss Totò. Di seguito l testo integrale.

Leggere questo articolo "Sono onorato di essere il figlio di Totò Riina", scritto da Giuseppe Salvatore Riina, mi fa venire voglia di rispondergli sono fiero di e onorato di chiamarmi Fulvio Alfano essere il figlio di Beppe Alfano e Mimma Barbaro e fratello di Sonia e Francesco Alfano. Egregio Giuseppe Salvatore Riina, sono orgoglio di avere avuto un padre che ci ha insegnato a non piegarsi pagando con la morte, a uomini come suo padre Totò Riina, sono orgoglio di una madre che mi ha insegnato ad essere onesto sono orgoglio dei mie fratelli io sono orgoglioso di essere un Alfano. Tu dici di essere orgoglioso di avere come padre un feroce sanguinario,senza scrupoli e privo di valori come tutti i veri mafiosi. Io caro Giuseppe Salvatore Riina jr ti dico che grazie a gente come tuo padre, sono vent’anni che non vedo più il mio di padre, che tutta la mia famiglia ogni giorno onora il suo sacrificio di aver detto no alla mafia, tu scrivi e scrivi che hai avuto ottimi insegnamenti e valori, ma gli insegnamenti e valori di chi e che cosa?
Forse gli insegnamenti e i valori degni di un boia, sì, un boia che ha deciso la morte di uomini e donne semplici innocenti che gli si mettevano di traverso o di uomini dello Stato che sono saltati in aria per causa di tuo padre e gente come lui. Io purtroppo e per causa di persone come tuo padre, che non definisco uomini ma vigliacchi, il padre non l’ho. Mio padre per colpa di mafiosi come il tuo, non ha assistito ai traguardi raggiunti da me e dai miei fratelli, non conoscerà mai le sue nipoti e né tantomeno le vedrà crescere. Non potrà mai darmi una pacca sulla spalla quando faccio bene qualcosa o rimproverarmi quando sbaglio o magari litigarci o abbracciarmelo quando avrei voluto cioè sempre, no tutto questo no. Perché mio padre è da vent’anni dietro un lastra di marmo con inciso ‘La Moglie e i Figli Posero’, di mio padre mi ricordo solo una carezza di quella sera,quando uscì per andare a prendere mia madre e poi solo sirene e gente che entrava e usciva, e quel poliziotto che mi disse tuo padre è morto. Tu parli di orgoglio,quale orgoglio quello di aver infangato la nostra terra, di averla fatta ridurre ad un Vietnam di persone innocenti sane e oneste. Grazie a gente come tuo padre all’estero essere etichettati siciliani uguale mafiosi. No questo no lo tollero io Fulvio Alfano e la mia famiglia, non lo tollera la Sicilia onesta fatta di uomini che amano guardarsi allo specchio e sapere di vedere riflesso il loro volto, il volto di siciliano onesto. Sig. Riina Junior io come i miei familiari ogni giorno non ci pieghiamo alla gente come voi, non sappiamo dire no! Non lo tollero ciò che hai scritto! Parli tu di Stato italiano, ah già dimenticavo, lo Stato che conosci tu è quello composto dai "galantuomini imputati nella Trattativa Stato - Mafia". Lo Stato che conosco io e la parte sana dell’Italia e della nostra Sicilia, è quello Stato dove il cittadino denuncia, la magistratura e le forze dell’ordine mettono in galera gente come tuo padre, questo è lo Stato che conosco io! Complimenti per la risposta inerente al film Gomorra ed ai libri scritti da Roberto Saviano; è degna di un Giuseppe Salvatore Riina, ma d'altronde chiedere a Riina o Provenzano se la mafia esiste è come chiedere all’oste se il vino è buono.

Fulvio Alfano

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

20 aprile 2013
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia