Ok dalla Camera per gli Ecobonus
Il Movimento 5 Stelle vota sì: "Ma potevamo fare di più"
L'aula di Montecitorio ha dato il via libera al decreto Ecobonus, con 480 voti a favore e un solo astenuto. Il provvedimento, modificato alla Camera, dovrà ora passare nuovamente al vaglio del Senato per l'approvazione definitiva, entro il 4 agosto.
A Palazzo Madama, la conferenza dei capigruppo ha fissato il calendario dei lavori fino al 9 del prossimo mese: l'aula del Senato dovrà, infatti, dare il via libera ai decreti lavoro-iva, Ilva e ecobonus, con orari di sedute prolungati e votazioni anche venerdì 2 agosto.
Alla Camera, l'esame e il voto sugli emendamenti ha richiesto più tempo del previsto. In mattinata, è passato all'unanimità, con il parere favorevole di governo e commissione, un emendamento al decreto di Stefano Allasia (Lega) e sottoscritto da Ermete Realacci (Pd) che prevede che gli ecoincentivi previsti dal dl ecobonus dovranno diventare permanenti dal 2014. L'articolo del dl ecobonus così come modificato dall'emendamento di Allasia e Realacci prevede che gli incentivi nel settore dell'edilizia riguardino anche altri ambiti oltre all'efficienza energetica e le ristrutturazioni. Il testo del decreto proroga al 31 dicembre prossimo le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per l'efficienza energetica (a cui la Camera ha aggiunto quelle per l'adeguamento antisismico) nell'attesa, si legge all'articolo 15, "della definizione di misure e incentivi selettivi di carattere strutturale".
L'emendamento di Allasia e Realacci precisa che tali misure saranno "da emanarsi entro il 31 dicembre 2013". Lo stesso articolo indica gli ambiti di applicazione della futura stabilizzazione delle detrazioni: adeguamento antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, l'incremento dell'efficienza idrica e del rendimento energetico degli stessi, l'installazione di impianti di depurazione delle acque da contaminazione di arsenico, la sostituzione delle coperture di amianto negli edifici.
Non è invece passato l'emendamento presentato dal deputato di Sel Giovanni Paglia che chiedeva di estendere gli sgravi fiscali del 65% varati dal governo per gli interventi antisismici sugli edifici (oltre al 50% sulle ristrutturazioni in generale), riservati soltanto alle zone del Paese che nella mappa del rischio sismico si trovano in classe 1 e 2. "La maggioranza ha bocciato l'emendamento dicendo che mancano le coperture - ha commentato Paglia - invece a mancare sono coraggio e lungimiranza, visto che avevamo proposto di trovare i fondi attraverso un piccolo aumento della tassazione sul gioco d'azzardo".
Resta così escluso dai benefici del decreto il cratere sismico dell'Emilia-Romagna, nonostante il disastro del maggio 2012. La zona del cratere, infatti, è classificata come zona 3 (area che secondo l'Ingv può essere soggetta solo a scuotimenti modesti), nonostante un sisma che ha raggiunto magnitudo di 5.9 nella scala Richter, danni enormi e 27 vittime.
Il Movimento 5 Stelle fa sapere, attraverso il capogruppo in commissione attività produttive, Mattia Fantinati, che voterà a favore del dl, pur non ritenendosi pienamente soddisfatto. "Ci sono elementi che non ci convincono - scrive Fantinati sulla sua pagina Facebook -. La ripresa economica richiede impianti normativi che consentano piani di lavoro aziendali pluriennali, mentre incentivi prorogati di sei mesi in sei mesi, come in questo caso, rappresentano una sorta di continuo 'stop and go' che non aiuta in maniera adeguata né le aziende né le famiglie". "Noi abbiamo proposto - continua il deputato - che l'ecobonus al 65% per le ristrutturazioni energetiche fosse esteso per sette anni e abbiamo calcolato che così facendo si sarebbe incrementato il pil dello 0,6% e si sarebbero creati circa 1,6 milioni di posti di lavoro". In conclusione, Fantinati rimprovera il governo di non avere quella "visione di insieme e quella prospettiva di lungo periodo per lo sviluppo del Paese che dovrebbe essere richiesta invece ad ogni governo". [Repubblica.it]