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Oltre 2 mln di posti in più in dieci anni, ma trovare lavoro a Enna continua a rimanere una ''Mission Impossible''

06 febbraio 2007

Oltre 2,3 milioni di posti di lavoro in più negli ultimi dieci anni, due terzi dei quali occupati da donne: tra il 1995 e il 2005 (secondo i dati Istat sulle forze di lavoro 2005) si è avuto un vero e proprio boom di occupazione anche se l'incremento ha riguardato soprattutto il Nord con 1.246.000 posti di lavoro in più a fronte dei 390.000 registrati al Sud.
E se la ''Mecca'' per chi cerca lavoro sembra Bologna con un tasso di disoccupazione medio nel 2005 al 2,7%, circa un terzo della media nazionale (7,7%), la provincia più difficile per trovare un impiego è Enna con un tasso di disoccupazione medio del 19,4%, oltre il doppio della media nazionale.

La Sicilia con il 16,2% di disoccupazione media appare la regione in cui è più complicato trovare lavoro e quella in cui il tasso di occupazione è più basso (il 44% delle persone tra i 15 e i 64 anni a fronte del 57,5% medio italiano) ma è a Crotone, in Calabria, che si ha la percentuale più bassa di persone che lavorano (il 39,6%) nella fascia di età considerata attiva.
E' invece sempre l'Emilia la regione in cui si lavora di più con una percentuale (il 68,4%) vicina agli obiettivi di Lisbona (il 70%). Percentuale già superata a Reggio Emilia (70,8%), provincia nella quale in assoluto si lavora di più in Italia, e raggiunta da Modena (70%) mentre Bologna la sfiora con il 69,4%.

In Italia, comunque, il problema resta quello del lavoro per i giovani e gli anziani: se infatti nella fascia tra i 35 e i 44 anni lavorano il 76,3% delle persone e tra i 45 e i 54 anni il 70,6% la percentuale crolla dopo i 55 anni con appena il 14% di persone occupate (21,3% tra i maschi, 8,1% tra le femmine). La variazione tra province più ricche e meno ricche sul fronte del lavoro degli over 55 è meno visibile con aree del Nord con percentuali al di sotto della media nazionale (Torino ha l'11,7% degli over 55 al lavoro a fronte dell'11,5% di Enna mentre già Ragusa ha il 16,9%) anche grazie al largo uso, soprattutto tra gli uomini, delle pensioni di anzianità. La provincia che ha la percentuale di anziani al lavoro più alta è Bolzano con il 19,3% mentre quella che ha la più bassa è Taranto con il 10,1%.
Tra i 15 e i 24 anni risulta al lavoro, in media sul territorio nazionale, il 25,5% delle persone mentre la percentuale vola al 69,3% tra i 25 e i 34 anni. Se si considerano solo i maschi la percentuale di chi lavora nella fascia di età centrale (35-44 anni) è 'bulgara' con il 91,2% su tutto il territorio nazionale ma resta alta anche tra i 25 e i 34 (80,1%) e tra i 45 e i 54 anni (88,1%). Crolla invece tra gli over 55 con il 21,3%.

Per le donne la percentuale di persone che lavorano tra i 35 e i 44 anni è invece del 61,3% (molto vicina al 58,2% della fascia tra i 25 e i 34 anni) con variazioni significative a seconda dell'area geografica. A fronte dell'88,8% di donne tra i 35 e i 44 anni che lavorano a Bologna appena il 24,8% delle donne nella stessa fascia è occupata a Foggia seguita da Agrigento con il 25,7%. Se in Italia il tasso di occupazione maschile medio tra i 15 e i 64 anni è del 69,7% quello delle donne è del 45,3%. Ma se il tasso di occupazione femminile medio tra i 15 e i 64 anni a Bologna arriva al 63,2% a Foggia si ferma al 21,2%.

Fonte: La Sicilia

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06 febbraio 2007
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