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Oltre cento anni di carcere per 10 presunti appartenenti al clan catanese degli Sciuto

01 marzo 2010

Oltre cento anni di reclusione sono stati inflitti dal gup Angelo Costanzo a conclusione del processo, col rito abbreviato, a dieci presunti appartenenti alla cosca Sciuto che erano stati fermati il 28 febbraio del 2009 dalla Squadra mobile di Catania che bloccò un presunto gruppo di fuoco poco prima che entrasse in azione e sequestrò due mitragliatori, uno dei quali dotato di silenziatore.
Tra i condannati c'è anche Agatino Arena, il figlio del boss latitante Giovanni, ricercato da diciassette anni, al quale sono stati comminati 10 anni di reclusione per detenzione di armi e concorso esterno al clan mafioso Sciuto. Arena, il cui padre storicamente è legato alla cosca Santapaola, sarebbe passato con la cosca Sciuto per divergenze all'interno di Cosa nostra.
Gli altri condannati, a vario titolo per associazione mafiosa ed estorsione, sono: Mario Costantino (a 10 anni di reclusione), Giuseppe Orestano (18 anni), Filippo Maurici (9 anni e 4 mesi), i fratelli Francesco e Vincenzo Rapisarda (12 anni e 14 anni e 6 mesi), Antonino Sciuto (6 anni) e Nicolò Valenti (10 anni e 4 mesi). Per associazione mafiosa è stato condannato Carlo Ricciardi (2 anni e 8 mesi) e solo per detenzione di armi Orazio Cantarella (8 anni e 4 mesi).
Le indagini della Squadra mobile sono state coordinate dal procuratore capo Vincenzo D'Agata e dai sostituti della Dda etnea Giovannella Scaminaci e Pasquale Pacifico. [ANSA]

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01 marzo 2010
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