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Oltre l'MpA...

Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, va oltre il suo partito e pensa ad un nuovo soggetto politico

26 febbraio 2011

L'ultima dichiarazione del governatore Raffaele Lombardo, rischia di smuovere ancora di più le già agitate acque della politica siciliana. Dal suo blog, infatti, il presidente auspica la nasciata di un "soggetto politico nuovo". Il leader del Mpa vuole andare dunque oltre l'Mpa. E guarda alla cosiddetta società civile. "Bisogna mettere in piedi un soggetto politico nuovo con una classe dirigente arricchita da energie che vengano al di fuori dell’appartenenza politica. Penso a gente che guarda la politica anche con diffidenza, dovuta agli errori che si sono commessi", ha postato nel suo blog il presidente della Regione siciliana.
Una riflessione, quella di Lombardo, da inserire nell'ambito di considerazioni sul quadro nazionale. "C’è una grande confusione nei partiti. Il Pdl è sconquassato dalla rottura con Fini e poi tutto il resto, il conflitto istituzionale, le perplessità del presidente della Repubblica sull’azione di governo. Partitini che nascono e si sciolgono, il gruppo dei responsabili, il terzo polo che non si sa se c’è o no, il Pd con una frangia che mostra segni di crisi e di disagio". "Io ho contribuito a fondare il Mpa - aggiunge - e non c’è dubbio che ci sia una identificazione eccessiva con la mia persona, naturale, visto che sono anche il Presidente di una regione importante. Ma questa identificazione non giova alla politica". "Ecco - prosegue Lombardo - perché vale la pena aprire le porte e affidare la guida di questo processo nuovo a chi con la politica non ha niente a che vedere ma che pensa, se ci mette le mani e la passione, di usarla al servizio della gente". "In questa fase costituente - spiega - bisogna mettere insieme movimenti della società, lavoratori non inquadrati in schemi tradizionali, professionisti, giovani, donne, agricoltori, indipendentisti, gruppi culturali che dibattono sulla nostra storia. Deve essere questo un movimento libero dall’appartenenza agli schieramenti. Se così non fosse, sarebbe subalterno ad uno dei due grandi partiti del centrodestra o del centrosinistra". [Corriere del Mezzogiorno]

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26 febbraio 2011
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