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Omicidio Bosio: dopo 33 anni non c'è ancora un colpevole

Il boss Nino Madonia è stato assolto dall'accusa dell'omicidio del medico chirurgo Sebastiano Bosio

02 luglio 2014

Assoluzione per il boss mafioso Nino Madonia, accusato dell'omicidio del medico chirurgo Sebastiano Bosio, ucciso il 6 novembre 1981 sotto lo studio medico a Palermo.
La sentenza è stata emessa lunedì scorso dopo quattro ore di Camera di consiglio dalla seconda sezione della Corte d'Assise di Palermo. La Procura aveva chiesto la condanna all'ergastolo per l'unico imputato.
Resta così senza colpevole l'omicidio del medico che si era opposto ai boss mafiosi.
Madonia è stato assolto con la formula dubitativa, con l'articolo 530 del Codice di procedura penale, secondo comma "per non avere commesso il fatto", come recita il dispositivo della sentenza letta dal presidente della Corte d'Assise, Alfredo Montalto.

La Procura - Durante il processo il procuratore aggiunto Vittorio Teresi aveva chiesto e ottenuto la modifica del capo di imputazione per Madonia perché, secondo l'accusa, "nella sua qualità di reggente del mandamento mafioso di Resuttana, ha non solo eseguito l'omicidio ma lo ha anche organizzato e pianificato".
"Leggeremo le motivazioni e valuteremo se presentare appello" ha dichiarato all'Adnkronos il procuratore aggiunto dopo la sentenza.
Per il collaboratore di giustizia, Francesco Di Carlo, il chirurgo Bosio "si era accanito a operare un certo Pietro o Pino Fascella che era stato colpito da un proiettile a un piede, e gli fu amputato. Secondo i mafiosi non c'era bisogno di amputarglielo, il dottore lo avrebbe fatto perché era contro Cosa nostra". Come poi ha anche sottolineato il pentito Francesco Onorato "Bosio non era un medico a disposizione di Cosa nostra. A me lo disse Salvatore Micalizzi, al bar Singapore - ha detto nel processo - A ucciderlo fu Nino Madonia. Infatti Micalizzi mi disse: u dutture si futtio u dutture (il dottore ha ucciso il dottore). Perché Nino Madonia veniva chiamato il dottore per la sua cultura".

I familiari - Sconcerto ha espresso la vedova di Bosio, Rosalba Patanè. "Cosa dovrei dire? Sono sconcertata... Mi faccia andare via da qui" le sue uniche parole dopo l'assoluzione dell'unico imputato.
"Cosa volete che vi dica, certo che sono delusa... Non pensavo che Madonia venisse assolto" ha detto Silvia Bosio, figlia del medico, accanto alla madre e alla sorella Lilli. "Pensavo che il cambio del capo di imputazione cambiasse le cose a favore dell'accusa - si è sfogata Silvia Bosio parlando con il suo legale Roberto Avallone - con il cambio del capo di imputazione Madonia risultava essere l'organizzatore dell'omicidio. Ma, evidentemente, non è bastato per condannare all'ergastolo Nino Madonia".
Il processo a Madonia è iniziato nel 2011 dopo la richiesta di rinvio a giudizio del pm della Dda Lia Sava, avanzata a seguito della perizia dei carabinieri del Ris sui proiettili utilizzati dai sicari. L'arma che fu usata per uccidere Bosio, una calibro 38, sarebbe infatti la stessa che sette mesi dopo, il 5 giugno 1982, fu utilizzata dal killer per uccidere due meccanici della borgata palermitana Passo di Rigano, Francesco Chiazzese e Giuseppe Dominici. Per quel duplice omicidio, Madonia è stato condannato. [Adnkronos/Ign]

- Riaperto il 'caso Bosio', il chirurgo che rifiutava il ricovero dei boss (Guidasicilia.it, 23/11/11)

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02 luglio 2014
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